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Pompei, truffato un anziano con diamanti falsi: tre arrestati

Campania
Foto di archivio (Getty Images)

Sono ritenuti responsabili in concorso di truffa, aggravata dalla circostanza dell'aver approfittato della condizione di minorata difesa della vittima, determinata dall'età avanzata 

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Hanno fatto credere a un anziano di essere in possesso di gioielli di valore da piazzare sul mercato a un prezzo vantaggioso, facendosi consegnare della vittima 1.200 euro. Per la truffa sono state arrestate tre persone a Pompei, raggiunte da un'ordinanza di misura cautelare emessa dal Gip di Torre Annunziata ed eseguita dai carabinieri della compagnia di Torre Annunziata. I tre sono ritenuti responsabili in concorso di truffa, aggravata dalla circostanza dell'aver approfittato della condizione di minorata difesa della vittima, determinata dall'età avanzata. Le indagini sono state effettuate tramite le immagini registrate dall'impianto comunale di videosorveglianza, le testimonianze e l'attività di osservazione e pedinamento eseguite dai militari.

La truffa

I fatti, secondo quanto ricostruito dalla Procura di Torre Annunziata e dai carabinieri della stazione di Pompei, risalgono allo scorso 12 settembre. L'anziano è stato avvicinato da uno dei tre soggetti che, fingendosi un marittimo finlandese temporaneamente in sosta al porto di Salerno, ha detto di essere in possesso di un grosso quantitativo di pietre preziose da piazzare sul mercato a prezzo d'occasione. I due sono stati poi raggiunti da un'altra persona, che si è presentata come rappresentante dell'Intendenza di Finanza, struttura non più esistente, e che ha simulato un forte interessamento all'acquisto dei diamanti, la cui autenticità è stata confermata da un terzo individuo. Quest'ultimo si è finto un esperto gemmologo, attestando il rilevante valore dei gioielli. A questo punto l'uomo truffato è stato indotto a prelevare in banca 1.200 euro a titolo di prestito in favore del presunto intendente di Finanza ''che si era determinato - spiega in una nota il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Alessandro Pennasilico - all'acquisto e che in qualità di pubblico ufficiale, era persona in grado di carpire la sua fiducia in ordine alla serietà dell'affare e alla circostanza che il prestito sarebbe stato onorato''.