Caserta, centro sociale sequestrato: sportello degli attivisti in piazza

Campania
La sede del centro sociale Ex Canapificio (ANSA)

La sede dell’associazione Ex Canapificio, nota soprattutto perché gestisce lo Sprar, il sistema di accoglienza dei rifugiati, è ritenuta a rischio crollo dagli inquirenti 

A venti giorni dal sequestro ordinato dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, gli attivisti del Centro sociale Ex Canapificio di Caserta sono tornati in piazza per proseguire le proprie attività. La sede dell’associazione, nota soprattutto perché gestisce lo Sprar, il sistema di accoglienza dei rifugiati, è ritenuta a rischio crollo dagli inquirenti ed è di proprietà della Regione Campania. Gli attivisti si sono organizzati per continuare a offrire i propri servizi - tra cui lo sportello di sostegno al reddito dove presentare domande per il Rei e il reddito di cittadinanza - allestendo uno stand in piazza Vanvitelli, tra la Prefettura e il palazzo del Comune. Qui hanno ricevuto alcuni cittadini che chiedevano informazioni in particolare sul reddito di cittadinanza.

Il commento degli attivisti

"Continueremo a stare in piazza fin quando non avverrà il dissequestro della nostra sede", ha detto Marcella Yastine, esponente del centro sociale. "Aspettiamo in breve tempo una risposta dalla Regione, siamo stanchi di stare per strada", ha dichiarato invece Mimma D'Amico, tra le responsabili dell'associazione.

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