Afragola e Casoria, racket con bombe e minacce: otto arresti

Campania
Foto di Archivio (ANSA)

Gli arrestati avrebbero commesso delle estorsioni a imprenditori, commercianti, cittadini costretti a pagare il cosiddetto "cavallo di ritorno" per la restituzione dei veicoli rubati

Tra Afragola e Casoria otto persone, ritenute legate al clan Moccia, sono state arrestate dai carabinieri. Questo perché avrebbero commesso delle estorsioni a imprenditori, commercianti, cittadini costretti a pagare il cosiddetto "cavallo di ritorno" per la restituzione dei veicoli rubati. Inoltre, a uno di loro, un imprenditore di pompe funebri, è arrivato un avviso di conclusione delle indagini perché aveva cercato di monopolizzare il settore con un attentato dinamitardo e con minacce a ditte concorrenti.

Il modus operandi

Secondo quanto trapela dalle indagini, le vittime erano minacciate con modalità camorristiche e costrette a "finanziare" le casse del sodalizio con ingenti versamenti periodici.

Le parole del sottosegretario agli Interni

Sulla vicenda è intervenuto anche il sottosegretario agli Interni, Luigi Gaetti: "Gli 8 arresti di oggi tra Napoli, Casoria e Afragola significano tanto. Mettono un punto agli ennesimi episodi di estorsione che si stavano consumando su questo territorio, ma dimostrano anche che lo Stato si fa trovare pronto nella lotta alla criminalità. Dopo le bombe degli scorsi mesi, è tempo di una nuova stagione di legalità in una terra che ha tante bellezze da rivendicare con orgoglio", le sue parole. 

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