Scoperta maxi frode fiscale da 70 milioni, dieci arresti a Napoli

Campania
Foto di archivio (ANSA)

La truffa, portata alla luce dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della guardia di finanza, era perpetrata attraverso il meccanismo delle indebite compensazioni 

I finanzieri del Nucleo di Polizia Economica-Finanziaria di Napoli, coordinati dalla Procura, hanno scoperto una maxi frode da oltre 70 milioni di euro e hanno eseguito dieci misure cautelari, tre in carcere e sette ai domiciliari. I provvedimenti, emessi dal tribunale del capoluogo campano, sono stati eseguiti nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili della truffa perpetrata attraverso il meccanismo delle indebite compensazioni. È stato eseguito anche il sequestro preventivo delle disponibilità finanziarie costituenti il profitto del reato nei confronti di 32 società e, per equivalente, dei beni patrimoniali riconducibili a 27 indagati, per un ammontare complessivo di oltre 70 milioni di euro, pari al danno provocato all'Erario. Il gruppo di aziende finite al centro dell'inchiesta, sostengono gli inquirenti della Procura di Napoli (pm Sergio Raimondi e Maria Sofia Cozza, procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli), aveva basato la sua leadership sul mercato grazie all'evasione individuata dall'attività economico finanziaria della guardia di finanza. 

Uno degli arrestati in partenza per Dubai

Tra gli arrestati figura anche l'ex poliziotto diventato poi capo del gruppo di imprese Alma, l'imprenditore Luigi Scavone, presidente della squadra di basket Alma Trieste di serie A1 e sponsor con l'Alma della scuderia motociclistica Pramac.  Secondo le prime ricostruzioni, Scavone è stato fermato all'alba in una villa del Vesuviano mentre si accingeva a partire per Dubai, con un biglietto con data di partenza domani e nello zainetto oltre 200 mila euro abilmente occultati per sfuggire ai controlli. Versione smentita dal board della Alma Spa che, attraverso una nota, nega "con forza la notizia che vede Scavone coinvolto in un’ipotetica fuga verso Dubai con ingenti somme di denaro al seguito. Nel rispetto della forza lavoro impiegata", viene ancora sottolineato nel comunicato, l'Alma spa si dice certa che "celermente e nelle opportune sedi giudiziali tutto verrà positivamente chiarito". A Scavone, finito in carcere, viene contestata l'associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale.

Il finanziamento a un padiglione ospedaliero

Il nome di Scavone a Napoli è legato, tra l'altro, alla realizzazione di un padiglione all'interno del Secondo Policlinico di Napoli destinato allo studio e alla cura delle malattie rare dei bambini. Il costo dell'opera è stato sostenuto completamente dal patron di Altea Holding, Scavone. L'evento inoltre fu sponsorizzato nel dicembre 2018 durante la serata "Eccellenze reali" ospitata al Teatro di Corte di Palazzo Reale a Napoli, cerimonia cui presero parte attori e personaggi noti.

Le intercettazioni

"Luigi è finita, ci hanno sgamato". A parlare sono Francesco Barbarino, anche lui ritenuto dagli inquirenti amministratore di fatto della Alma srl, e Luigi Scavone, entrambi tra coloro che sono finiti in cella. Barbarino manifesta la sua preoccupazione dopo avere ricevuto il questionario inviato dall'Agenzia delle Entrate, l'ente che ha rilevato i primi segnali della maxi frode e che ha dato impulso alle indagini. Scavone, tra le altre cose, stava anche pensando di investire i suoi soldi, verosimilmente frutto della maxi evasione fiscale, nel mondo dello spettacolo, attraverso alcune iniziative, come un film. L'imprenditore, a cui piaceva molto apparire in pubblico, era anche attivo nel mondo del volontariato ed è stato sponsor di una società di hockey per disabili.

La nota dell'ufficio stampa della Pramac

"Con riguardo alla vicenda che vede coinvolta la società Alma - sottolinea in una nota l'ufficio stampa della Pramac - e di cui abbiamo appreso oggi sulla stampa nazionale e in merito a quanto pubblicato da alcuni siti web, precisiamo che la Società Alma è esclusivamente uno sponsor del Team Pramac senza avere con esso nessun rapporto societario. Il Team Pramac - precisa la nota - è di proprietà della Societa' Pramac Racing e il Dottor Luigi Scavone non ricopre in essa nessuna carica nè tantomeno è titolare della scuderia", conclude la nota.

Pallacanestro Trieste 2004: "Estranei a vicenda"

"Pallacanestro Trieste 2004 - spiega la società sportiva in un comunicato - risulta del tutto estranea rispetto ai fatti e alle vicende che costituiscono oggetto di indagine da parte della Procura di Napoli, al punto che non è stata interessata da provvedimenti giudiziari di sorta. La società di basket che milita nel campionato di Serie A è pienamente operativa e ha regolarmente adempiuto a tutti gli obblighi retributivi, contributivi e fiscali di legge". Il comunicato continua spiegando che "un Consiglio di amministrazione straordinario della Pallacanestro Trieste 2004 sarà convocato a stretto giro, con l'obiettivo di informare i soci di minoranza e prendere i necessari provvedimenti relativi alla governance della società cestistica. La Pallacanestro Trieste 2004 chiede ai propri tifosi di essere vicini alla squadra in questo momento", conclude la nota.

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