Uova contro bus di studenti a Casapesenna: identificati tre giovani
CampaniaDenunciati per lesioni personali due fratelli di 18 e 29 anni, in relazione all'aggressione del conducente del bus, mentre un altro 18enne dovrà rispondere di danneggiamento
Sono stati identificati tre ragazzi del gruppo che ieri, mercoledì 6 marzo, a Casapesenna nel Casertano, ha preso d'assalto il pulmino di una scolaresca che era in procinto di visitare un bene confiscato al boss dei Casalesi Michele Zagaria. Il gruppo ha poi anche picchiato l'autista, sceso dal bus chiedendo di porre fine al lancio di uova di marce. L’uomo è finito in ospedale con lievi ferite. I carabinieri della Compagnia di Casal di Principe hanno denunciato per lesioni personali due fratelli di 18 e 29 anni, in relazione all'aggressione del conducente del bus, mentre un altro 18enne è stato denunciato per danneggiamento. I tre giovani sono stati identificati dall'autista. Sono in corso altre indagini per individuare ulteriori responsabili.
La visita
La scolaresca, proveniente da Terricciola in provincia di Pisa, dopo l'episodio ha incontrato i responsabili del Comitato Don Diana presso il caffè letterario ArtEspressa di Casapesenna, sorto proprio grazie al riutilizzo sociale del bene confiscato. In serata gli studenti hanno avuto un secondo incontro con Augusto Di Meo, testimone oculare dell'omicidio di don Peppe Diana, il sacerdote anticamorra ucciso dai Casalesi il 19 marzo del 1994.
La nota del Comitato Don Diana
In una nota, il Comitato guidato da Valerio Taglione annuncia che "incontreremo i ragazzi delle uova e dell'aggressione all'autista per ragionare insieme; per loro sono necessari immediati interventi rieducativi per far comprendere le conseguenze delle azioni oltre che far capire a dei giovani che ci sono ben altri modi per divertirsi. Nessuno dei ragazzi in visita nelle terre di don Diana si è fatto male e ad onor del vero, la banda di bulli neppure sapeva chi fosse a bordo del mezzo di trasporto - spiega la nota -. Le uova sono state, infatti, lanciate anche a tutte le altre auto che precedevano l'autobus, secondo una barbara pratica carnevalesca di alcune frange giovanili. Lasciare impuniti gli autori del gesto, vorrebbe dire far del male prima di tutto a loro e alla loro crescita culturale, morale ed etica".