Salerno, testimone di Geova ripudiata: movimento religioso smentisce versione della donna

Campania
Foto di archivio (Getty Images)

Dopo l’appello lanciato dalla 48enne di Colliano alle tre figlie, l’ufficio stampa nazionale ha smentito la versione dei fatti della madre

"Le tre ragazze sono stanche e frustrate da questa situazione. Non è vero che hanno rotto i rapporti con la madre perché la donna ha accettato la trasfusione di sangue, ma si sono allontanate perché venivano maltrattate". Sono le parole usate dall’ufficio stampa nazionale dei Testimoni di Geova per smentire il racconto di Grazia Di Nicola, la donna che il 15 febbraio aveva lanciato un appello alle sue tre figlie, raccontando di essere stata abbandonata dopo aver scelto di accettare una trasfusione per curarsi. "La signora inoltre non è stata espulsa per l'emotrasfusione", precisa l'ufficio stampa nazionale.

Il racconto della donna

Secondo la versione dei fatti della 48enne, tre anni fa, quando era parte del movimento religioso, ha preso la decisione di sottoporsi a un intervento chirurgico, nonostante fosse vietato dalle regole imposte dal suo credo. Inizialmente ha rifiutato le trasfusioni di sangue ma, dato il complicarsi del suo quadro clinico e il rischio di morire, ha poi deciso, dopo un travaglio interiore, di seguire le indicazioni dei medici e farsi curare. Da quel momento, secondo quanto ha raccontato, è stata espulsa dai Testimoni di Geova e le figlie, anche loro religiose, l’hanno accusata di essere una peccatrice e hanno troncato i rapporti con lei, abbandonando la casa.

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