La situazione all'ospedale San Giovanni Bosco di Napoli "non è più tollerabile", dichiara il direttore generale dell'Asl Napoli 1, Mario Forlenza, che ha denunciato inoltre "episodi di sabotaggio"
Dopo il nuovo avvistamento di formiche, la situazione all'ospedale San Giovanni Bosco di Napoli "non è più tollerabile" e non si esclude "l'ipotesi della necessità della riduzione della attività ospedaliera con chiusura parziale o totale di interi reparti con trasferimento dei pazienti in altre strutture ospedaliere per consentire una totale e definitiva bonifica", sono le parole del direttore generale dell'Asl Napoli 1, Mario Forlenza.
"Sabotaggio alle condutture"
Il direttore generale Forlenza inoltre ha presentato una denuncia ai carabinieri per "numerosi episodi di sabotaggio alle condotte fecali dell'area del Pronto Soccorso dell'Ospedale San Giovanni Bosco di Napoli". Sabotaggio che potrebbe "essere prova di un disegno collegato con la vicenda delle formiche, in quanto l'intento era far allagare il pronto soccorso di acqua putrida proprio mentre era in corso la ispezione della Commissione del ministero, con lo scandalo mediatico che ne sarebbe derivato a livello nazionale".
Le dichiarazioni
La possibile chiusura di alcuni reparti arriva dopo "l'ennesimo episodio, nella giornata di ieri domenica 13 gennaio, della presenza di formiche, nel reparto di Chirurgia donne". Forlenza afferma di aver "acquisito una prima relazione sulle iniziative della commissione d'accesso e indagine sul fenomeno della presenza di formiche" e di ritenere "la situazione grottesca e non più tollerabile". Per questo ha "convocato per mercoledì 16 gennaio alle ore 9 nella Direzione Sanitaria del San Giovanni Bosco l'intera Commissione d'indagine unitamente ai Direttori Sanitari di Presidio e Aziendale nonché al Direttore Dipartimento Ospedaliero Aziendale per fare il punto della situazione non escludendosi l'ipotesi della necessità della riduzione della attività ospedaliera con chiusura parziale o totale di interi reparti con trasferimento dei pazienti in altre strutture ospedaliere per consentire una totale e definitiva bonifica".