Caserta, caporalato: donna incinta fatta lavorare in nero nei campi

Campania
Foto di archivio (Fotogramma)

Da tempo la guardia di finanza teneva d'occhio l'uomo, sospettato di essere uno dei 'caporali' che ogni giorno recluta decine di braccianti che vengono sfruttati nei campi del Casertano 

Una donna invalida, una incinta e una minore di 14 anni sono state reclutate, assieme ad altre decine di persone, per lavorare in nero nei campi del Casertano. Per questo, un bulgaro di 50 anni è stato arrestato dai militari della guardia di finanza a Sparanise, in provincia di Caserta. Il 'caporale' è stato sorpreso dai militari in un campo agricolo intento a controllare il lavoro dei braccianti, tra cui le due donne e la ragazzina, impegnate nella raccolta di fagiolini sotto terra.

L'inchiesta contro il caporalato

Da tempo i militari della Compagnia di Mondragone tenevano d'occhio l'uomo, sospettato proprio di essere uno dei 'caporali' che ogni giorno recluta per conto di imprenditori agricoli decine di braccianti, poi portati sui campi del Casertano dove vengono sfruttati per parecchie ore in cambio di pochi euro. Le indagini, coordinate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, fanno parte dell'inchiesta denominata 'Black Job Market' che ha già portato all'arresto di numerosi caporali presenti sul territorio, quasi sempre stranieri.

Lo sfruttamento dei braccianti

Dalle testimonianze dei lavoratori, è emerso che l'uomo provvedeva ad acquistare le partite di ortaggi ancora sul campo per poi rivenderle ad altri operatori del settore, realizzando così illeciti profitti fino al 400% del costo della mano d'opera reclutata e sfruttata.

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