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Vigili urbani in una proprietà della famiglia Di Maio: sequestrate alcune aree

Campania
La ditta del padre di Di Maio (ANSA)

Il controllo è avvenuto nello stabile di corso Umberto 69 a Mariglianella. Alla vista dei giornalisti, diverse persone hanno invitato i cronisti ad allontanarsi

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"Dopo una denuncia giornalistica, è stato fatto un sopralluogo iniziato lunedì mattina, quando non è stato possibile entrare perché non erano presenti i proprietari. Sono stati convocati e stamattina è stato fatto il sopralluogo". Così il sindaco del paese di Mariglianella, Felice Di Maiolo, a proposito dell'intervento della polizia locale, questa mattina, all'interno di una proprietà del padre del vicepremier Luigi Di Maio (LE TAPPE DELLA VICENDA).

Il sequestro

Alcune aree dove erano stati depositati rifiuti inerti sono state sequestrate dopo le verifiche effettuate dai vigili urbani nello stabile di Mariglianella, provincia di Napoli, in corso Umberto 69, di cui il padre del ministro del Lavoro è comproprietario. Alla vista dei giornalisti, diverse persone hanno invitato i cronisti ad allontanarsi, affermando: “Di Maio è l’orgoglio della nostra nazione”. 

"Manufatti abusivi"

Il sequestro è stato effettuato al termine del sopralluogo, avvenuto alla presenza di tre vigili urbani, dei responsabili dell’ufficio tecnico comunale e di un rappresentante della famiglia Di Maio. Lo ha riferito il comandante della polizia municipale di Mariglianella. Inoltre, al termine delle verifiche avviate, come confermato dal sindaco di Mariglianella, i vigili urbani hanno accertato la presenza di quattro piccoli manufatti realizzati senza permesso. Si tratta di piccole opere nei pressi di una vecchia masseria, come un box con la copertura in lamiera.

Il lavoro in nero nell'azienda di famiglia

Negli scorsi giorni, un cittadino di Pomigliano d'Arco, nel Napoletano, ha denunciato al programma televisivo "Le Iene" di aver lavorato in nero per l'azienda della famiglia del vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio. L’operaio ha riferito: "Sono finito in ospedale mentre lavoravo in nero nella ditta edile. Il padre del vicepremier, Antonio Di Maio, quando mi feci male mi consigliò di non dire che era successo mentre lavoravo per lui". I fatti risalgono a due anni prima che il vice presidente del Consiglio diventasse socio al 50% dell’azienda di famiglia. 

Il commento del vicepremier Luigi Di Maio

"Stamani c'è stato il sopralluogo della polizia municipale a Mariglianella, in provincia di Napoli, in questa campagna di mio padre, dove sono stati posti sotto sequestro secchi, bidoni, una carriola, calcinacci, teli. Ora saranno fatti accertamenti sugli edifici. Sono terreni di mio padre e mia zia, tutto quello che c'è da fare lo faranno". Così Luigi Di Maio ha commentato, da Bruxelles, il sequestro avvenuto all'interno della proprietà del genitore.