"L'assenza per malattia dei capiservizio di turno pomeridiano, unita all'indisponibilità di sostituti reperibili, non consente di garantire il servizio", fa sapere ANM in una nota
Anche nella giornata di mercoledì la funicolare di Mergellina, a Napoli, anticiperà la chiusura alle ore 14.10 a causa dell'assenza, per malattia, del caposervizio. Per lo stesso motivo, la funicolare di Montesanto chiuderà, invece, alle ore 19.10. Lo comunica attraverso una nota l'ANM (Azienda Napoletana Mobilità): "L'assenza per malattia dei capiservizio di turno pomeridiano, unita all'indisponibilità di sostituti reperibili, non consente di garantire il servizio", fa sapere l'azienda.
La chiusura anticipata di alcune funicolari si sta verificando da qualche giorno, causando disagi ai fruitori.
L'amministratore di ANM: "Trovato un muro"
Dopo tre giorni di disagi è intervenuto sulla vicenda Nicola Pascale, amministratore unico di ANM: "Oggi siamo al terzo giorno consecutivo di disagi per i napoletani e i turisti a cui dobbiamo delle scuse ma anche una spiegazione. Il disagio ai cittadini è scattato in contemporanea con l'emanazione dei nuovi turni che prevedono il prolungamento fino alle 2 del mattino solo per il sabato e solo per la funicolare centrale. Alcuni caposervizio si mettono in malattia due ore prima dell'inizio del loro turno e ciò blocca la circolazione", le sue parole.
"Il nostro obiettivo è il servizio ai cittadini - aggiunge Pascale - e non è possibile che la città sia divisa in due di sera. Almeno al sabato si deve collegare su ferro il centro con i quartieri collinari. Su questo stiamo dialogando da tempo con i lavoratori ma abbiamo sempre trovato un muro, pur mettendo a disposizione delle risorse per ricompensare chi fa il turno serale. Ricordo che in base all'organico, ogni addetto dovrà sostenere quel turno solo una volta ogni tre mesi, ogni 120 giorni, quattro volte all'anno. Mi sembra un sacrificio sostenibile".
E ancora: "Bloccare il servizio mettendosi in malattia è inaccettabile e temo che non sia un caso visto che accade da tre giorni consecutivi e con lavoratori diversi. In più chi non è in turno e viene richiamato per far funzionare i treni non aderisce allo straordinario che è su base volontaria", conclude Pascale.