Il processo vede come imputato Nicola Inquieto, l’imprenditore che secondo la Dda di Napoli avrebbe riciclato in Romania i soldi del boss dei Casalesi Michele Zagaria
Un collaboratore di giustizia vicino a Cosa Nostra, Fabio Lanzafame, imprenditore siracusano, sarà sentito domani, 13 novembre, nel processo in corso ad Aversa, in provincia di Caserta, al Tribunale di Napoli Nord. Il processo vede come imputato Nicola Inquieto, l’imprenditore che secondo la Dda di Napoli avrebbe riciclato in Romania i soldi del boss dei Casalesi Michele Zagaria, creando un vero e proprio impero immobiliare del valore di decine di milioni di euro.
I presunti contatti tra Lanzafame e Inquieto
Lanzafame, ritenuto legato a soggetti vicini al clan catanese dei Santapaola e alle cosche siracusane, dovrà riferire dei presunti contatti avuti con Inquieto per investimenti da effettuare in Romania, e dei contrasti sorti con l’imprenditore, che avrebbero portato uno stretto rappresentante del boss casertano a recarsi probabilmente a Pitesti, città romena dove Inquieto vive e opera, per appianare il dissidio. I due imprenditori, per l’accusa, avrebbero avuto società in comune.
In attesa della sentenza della Cassazione romena
Oggi intanto la Cassazione romena deciderà se concedere o meno la proroga per far restare Inquieto altri sei mesi in Italia, in modo che si possa definire il processo penale in corso al Tribunale di Napoli Nord. Inquieto non può essere infatti estradato dalla Romania, la cui normativa non contempla reati di mafia, per cui è arrivato in Italia per sei mesi, quasi ‘prestato’ dall’autorità giudiziaria romena. La Dia di Napoli, che ha condotto le indagini su delega della Direzione Distrettuale Antimafia, ha poi chiesto una proroga di altri sei mesi al Tribunale di Pitesti, che ha acconsentito. Contro la decisione Inquieto ha fatto però ricorso e la Cassazione romena dovrà pronunciarsi.