Napoli, cacciato perché gay: morso da topi nel sottoscala in cui vive

Campania
Foto di archivio (ANSA)
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L’uomo viveva in un sottoscala dopo essere stato cacciato di casa perché omosessuale. L’Arcigay ha denunciato il fatto al sindaco di Monte di Procida

Un uomo di 40 anni di Monte di Procida, in provincia di Napoli, è finito in ospedale dopo essere stato morso da alcuni topi. L’uomo, cacciato di casa perché omosessuale e invalido al 100%, era costretto a vivere in condizioni disumane in un sottoscala. Durante uno dei numerosi ricoveri dovuti alle sue patologie, i medici hanno scoperto i segni evidenti di morsicature da parte di topi. La vicenda è stata denunciata dall’Arcigay.

La denuncia dell’Arcigay

“Sergio, invalido al 100% dopo un incidente sulla nave da carico sui cui lavorava – racconta Antonello Sannino, presidente dell’Arcigay di Napoli – è stato cacciato di casa il 2 ottobre scorso di ritorno da una degenza ospedaliera. Il fratello che già in altre occasioni l’avrebbe vessato perché gay, gli ha infatti impedito di mettere piede nell’abitazione, buttando vestiario e oggetti dal balcone. Da quel giorno vive in un sottoscala lurido, utilizzando un bidone come wc e lavandosi nottetempo in una fontana nelle vicinanze per la vergogna di essere visto dai vicini durante il giorno”.

Il sindaco Pugliese: “Non siamo comunità omofoba”

“Non so quali siano state le dinamiche familiari – spiega Giuseppe Pugliese, sindaco di Monte di Procida - ma posso dire senza timore di smentita che non siamo una comunità omofoba. Conoscevamo da tempo le condizioni di difficoltà di Sergio e abbiamo provato in più modi ad aiutarlo, dal Comune alla parrocchia. Ora cercheremo di trovare ulteriori soluzioni che gli consentano di non vivere in condizioni disumane”. Il sindaco ha poi sottolineato “di non sapere nulla fino ad oggi degli orientamenti sessuali di Sergio. Non so fino a che punto il clamore sollevato dall’Arcigay possa giovare alla soluzione dei suoi problemi”.

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