Napoli, minore sparò contro il rivale: arrestato per tentato omicidio

Campania
Foto di archivio (Fotogramma)
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Una vera e propria spedizione punitiva nel centro della città. Il giovane, armato di due pistole, avrebbe tentato di uccidere Giuseppe Iaselli, per agevolare un clan di camorra 

La tranquillità di una domenica di primavera, spazzata via dai colpi di pistola. Era il 13 maggio scorso quando, nella centralissima piazza Trieste e Trento, a pochi passi da piazza del Plebiscito, uno scooter irrompe tra i passanti. Alla guida un uomo, per ora ignoto, dietro E. M., un ragazzo nemmeno 18enne. Il giovane si avvicina a Giuseppe Iaselli, estrae due pistole e, tra la folla che si gode le ultime ore di una calma giornata, apre il fuoco. La vittima viene colpita al torace, ma trova riparo dietro a un'auto parcheggiata, riuscendo a scampare all'esecuzione. Un vero regolamento di conti in stile mafioso, il protagonista però, non è un boss consumato, ma soltanto un ragazzo.

Le indagini

La Polizia apre le indagini. Gli agenti, anche grazie alle immagini dei sistemi di videosorveglianza riescono a risalire al giovane E. M. e ad arrestarlo. Le accuse sono pesanti, la Procura contesta il tentato omicidio aggravato dall'aver agito per agevolare un clan di camorra, il porto e la detenzione illegale di armi. Alla base del raid punitivo ci sarebbero motivi legati al mondo della droga e alla gestione dello spaccio.

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