Nato, cosa è l’Alleanza Atlantica e quali sono i Paesi membri

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L’Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord è stata creata nel 1949 con il Patto Atlantico di "difesa collettiva” contro un attacco sovietico. Negli anni i Paesi membri sono diventati 31, con l'adesione della Finlandia ratificata ad aprile 2023. Un futuro allargamento con l’ingresso dell’Ucraina è stato una delle cause che ha scatenato il conflitto tra Kiev e Mosca

La NATO (acronimo dall’inglese North Atlantic Treaty Organization) è l’Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord. Si tratta di una organizzazione internazionale per la collaborazione nel settore della Difesa. La sede è a Bruxelles e l’attuale segretario generale è il norvegese Jens Stoltenberg. Il Patto Atlantico è il trattato con cui la NATO è stata istituita e venne firmato il 4 aprile 1949 a Washington. Al momento sono 31 gli Stati che ne fanno parte, dopo l'adesione della Finlandia ratificata ufficialmente il 4 aprile 2023. Proprio gli ulteriori allargamenti previsti in un futuro prossimo sono stati una delle cause dello scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina

La storia

Dopo la Seconda guerra mondiale, il mondo si divise in due blocchi con l’Unione Sovietica da una parte e l’Occidente dall’altra, guidato dagli Usa. Il timore di un dilagare dell’ideologia comunista portò all’idea di creare un’alleanza per garantire la sicurezza occidentale da eventuali mire di espansione sovietiche. I Paesi fondatori della NATO furono Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito e Stati Uniti d’America. Il concetto di base dell’alleanza era quello della "difesa collettiva” contro un attacco armato “contro una o più di esse”. Insomma un’azione militare dell’Unione Sovietica avrebbe trovato pronta una reazione collettiva. I sovietici replicarono con qualcosa di simile creando il Patto di Varsavia.

Gli ultimi anni

Durante la Guerra Fredda i due blocchi prepararono i dispositivi militari creando la cosiddetta "pace armata”. Dopo la caduta del muro di Berlino e la fine dell’URSS, la NATO ha virato i suoi obiettivi soprattutto sulla lotta al terrorismo internazionale. In particolare dopo l’11 settembre, è sempre più preminente l’ambito di collaborazione militare tra Paesi aderenti. La NATO negli ultimi anni è intervenuta militarmente in diversi conflitti: dalla Jugoslavia al Kosovo. Nel 2003 ha accettato di prendere il comando, in agosto, dell’ISAF in Afghanistan (prima missione fuori dell'area nord-atlantica).

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Gli allargamenti

L'articolo 10 del Trattato del Nord Atlantico spiega come nuovi Stati possano entrare a far parte della Nato. I membri possono invitare “previo consenso unanime" qualsiasi altro Stato europeo. Dunque sono possibili veti. È il caso della Turchia che blocca l’ingresso di Cipro a causa delle dispute esistenti da decenni tra i due Paesi. Negli anni ’50, ai membri fondatori si unirono Grecia, Turchia e Germania (inizialmente solo Ovest), nel 1982 entrò la Spagna mentre nel 1997 furono invitati 3 Paesi dell’ex blocco comunista: Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca. Dal 1999 è stata ufficializzata la procedura per i nuovi ingressi: il Piano d'azione per l'adesione (MAP). Nel 2004 si è completato il processo di adesione di altri 7 Paesi ex sovietici: Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia e Slovenia. Due anni dopo sono entrate nella NATO anche Albania e Croazia. Gli ultimi ingressi sono stati nel 2017 il Montenegro, nel 2020 la Macedonia del Nord, nel 2023 la Finlandia.

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Il caso dell’Ucraina

I prossimi Paesi su cui è previsto l’ingresso nel meccanismo di adesione sono Bosnia Erzegovina, Georgia e Ucraina. Con la Serbia è in corso dal 2008 un meccanismo di pre-adesione chiamato Dialogo intensificato o Intensified Dialogue. Anche l’Ucraina dal 2005 ha intrapreso questo dialogo e nel 2021 ha ottenuto il MAP, approvato in Parlamento nel gennaio 2022. In passato la Russia aveva già mostrato varie volte irritazione per gli ampliamenti della NATO ma mai come nel caso dell’ipotesi che Kiev entri nell’alleanza atlantica aveva reagito mobilitando le proprie forze armate. La “sindrome dell’accerchiamento” ha scatenato la crisi internazionale che ha portato all'invasione russa in Ucraina nel febbraio 2022.

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