Elezioni Usa, non solo Trump e Harris: ecco per cos'altro si vota

Alle elezioni di stanotte non si voterà solo per eleggere il prossimo presidente degli Stati Uniti, ma anche per rinnovare il Congresso, varie cariche elettive statali e per alcuni referendum. Queste corse saranno altrettanto importanti, soprattutto per quanto riguarda Camera dei Rappresentanti e Senato, poiché nonostante il Presidente detenga ampi poteri, senza una maggioranza parlamentare non può far passare la maggior parte delle leggi, dichiarare guerra, approvare la legge di bilancio federale o confermare le nomine di giudici, ambasciatori e funzionari - tra le altre cose. Il Senato I seggi in palio al Senato saranno 34 su 100. Negli Stati Uniti, infatti, il mandato dei senatori dura sei anni e ogni due anni si rinnova, a scaglioni, solo un terzo della camera alta. Attualmente i democratici hanno una maggioranza di 51 a 49, ma rischiano di perderla in questa tornata elettorale, dato che sono loro a dover difendere il più alto numero di senatori in Stati ostici. Uno dei seggi in palio è quello lasciato libero dal senatore Joe Manchin, democratico molto centrista del West Virginia, uno Stato a maggioranza repubblicana che quasi sicuramente eleggerà un senatore conservatore. I democratici dovranno poi difendere altri due seggi in Stati a maggioranza repubblicana: l’Ohio e il Montana. Secondo i sondaggi, la gara in Ohio è in parità, mentre in Montana è favorito il candidato repubblicano. Ci sono infine cinque elezioni per il Senato in altrettanti Stati in bilico, dove l’esito non è del tutto scontato: Michigan, Wisconsin, Pennsylvania, Arizona e Nevada. Anche qui i democratici si trovano a difendere cinque senatori, ma secondo il sito di analisi politiche FiveThirtyEight dovrebbero riuscire a farlo in tutti i campi di battaglia. I repubblicani, invece, non dovranno faticare particolarmente per difendere i loro attuali senatori in carica. Gli unici Stati dove i democratici hanno una possibilità di vincere i seggi ora in mano ai repubblicani sono Florida, Texas e Nebraska . I restanti seggi sono in palio in Stati dove c’è una chiara maggioranza democratica o repubblicana, quindi, con tutta probabilità, non cambieranno colore. La Camera dei Rappresentanti Alla Camera dei Rappresentanti, come avviene ogni due anni, si voterà per rinnovare tutti e 435 i deputati. Ad oggi, i repubblicani detengono una maggioranza di 221 seggi a 214. Secondo il modello predittivo di FiveThirtyEight basato sui sondaggi, i due partiti hanno uguali possibilità di vittoria, il 50% contro il 50%. La stragrande maggioranza dei seggi è in palio in distretti non competitivi, dove uno dei due partiti otterrà con tutta probabilità una maggioranza schiacciante. Tra le restanti 90 elezioni contendibili, FiveThirtyEight ne ha individuate 26 molto in bilico, che potrebbero quindi decidere la prossima maggioranza alla Camera dei Rappresentanti: in 17 di queste sono i repubblicani a dover difendere il proprio seggio. Le altre elezioni e i referendum Oggi si vota anche per eleggere i governatori di 11 Stati su 50. Tre sono attualmente in mano ai democratici: Delaware, Washington e Virginia. Otto sono in mano ai repubblicani: Indiana, Missouri, Montana, New Hampshire, North Dakota, Utah, Vermont e West Virginia. Saranno rinnovati anche la maggior parte dei parlamenti statali, ad eccezione del Senato del Michigan, il Senato del Minnesota ed entrambe le camere legislative degli Stati di Alabama, Louisiana, Maryland, Mississippi, New Jersey e Virginia. In 10 Stati si voterà anche per referendum sul diritto all’aborto: Arizona, Colorado, Florida, Maryland, Missouri, Montana, Nebraska, Nevada, New York e South Dakota.

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