Come stanno votando gli americani: via posta, con voto anticipato o di persona?

Negli Stati Uniti esistono principalmente tre metodi per votare: in presenza il giorno delle elezioni, recandosi alle urne anticipatamente o via posta. La facoltà di concedere agli elettori di utilizzare più o meno facilmente queste ultime due opzioni è in mano ai singoli Stati. Alle presidenziali del 2016 giunse via posta circa il 21% sul totale dei voti espressi, una percentuale che durante i vent’anni precedenti era in lenta ma graduale crescita. Nel 2020, a causa della pandemia, quasi la metà degli Stati americani - in prevalenza quelli della costa est, del New England e del Midwest - decise di rendere più accessibile la possibilità di votare in questo modo, portando la percentuale a raddoppiare rispetto a quattro anni prima. Alcuni degli Stati in questione, come Nevada, Vermont e Washington D.C. hanno poi deciso di rendere permanenti queste agevolazioni e così, alle elezioni di midterm del 2022, due terzi degli elettori statunitensi hanno espresso il loro voto via posta. Nell’Ovest del Paese - in Stati come Washington, Oregon, Montana, Utah, Colorado e Arizona - a causa delle grandi distanze e del carattere rurale del territorio, quasi la totalità dei voti era già espressa da anni attraverso i mail ballots. Alcuni Stati del Sud preferiscono permettere il voto anticipato in presenza come strumento per rendere il processo elettorale più comodo ed efficiente, soprattutto nelle aree più densamente popolate. In Arkansas, Texas, Georgia e Carolina del Nord, alle ultime quattro tornate elettorali più della metà degli elettori ha espresso il proprio voto nei giorni precedenti all’Election Day. In una ventina di Stati, inclusi quelli chiave di Pennsylvania e Wisconsin, il voto è invece prevalentemente espresso nel giorno delle elezioni. Infine, un altro gruppo composto da 17 Stati - tra cui figura il Michigan, un altro stato Chiave - utilizza una combinazione di voto anticipato, via posta e in presenza il giorno delle elezioni, senza che nessuno di questi metodi prevalga sugli altri. In quanti hanno già votato? Il New York Times sta tenendo traccia di quanti americani hanno già votato recandosi alle urne anticipatamente o inviando il proprio voto via posta. Ad oggi, in otto Stati ha già espresso la propria preferenza più di un terzo degli elettori che lo avevano fatto nel 2020: si tratta di Carolina del Nord , Dakota del Sud , Georgia , Tennessee , Vermont , Florida , Nevada e Texas . In altri otto, invece, ha votato il 10% degli elettori del 2020 o meno: Nuovo Messico , Wyoming , New Jersey , Connecticut , West Virginia , Alaska , Kentucky e Missouri . In alcuni Stati sono già disponibili anche i dati relativi a quanti elettori affiliati a uno o all’altro partito hanno richiesto di poter votare via posta. In questo caso, può essere utile guardare ai dati relativi agli Stati chiave: in Pennsylvania - lo Stato chiave più decisivo di tutti - ha richiesto il mail ballot il 31% degli elettori registrati con il Partito Democratico e il 19% dei repubblicani, in Carolina del Nord lo ha fatto il 7% dei democratici e il 5% dei repubblicani.

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