Come il Fentanyl è diventato la principale causa di morte tra i giovani negli Usa

Dal 2020 in poi, le morti per overdose di Fentanyl sono diventate la maggiore causa di morte tra gli statunitensi di età compresa tra i 18 e i 45 anni: tra il 2021 e il 2023, il numero di decessi annuali ha sempre superato i 43 mila, con un picco di 45 mila nel 2022. Guardando all’intera popolazione, nello stesso anno le morti da overdose di Fentanyl sono state più di 70 mila. Da quattro anni a questa parte, l’oppiode sintetico sta causando quasi il doppio di morti rispetto a quelli per armi da fuoco e più del doppio delle morti dovute a incidenti stradali o cancro. Il Fentanyl è una droga sintetica molto facile da produrre, che ha effetti simili a quelli dell’eroina ma è molto più potente di quest’ultima: ne bastano 2 milligrammi per uccidere una persona. Secondo il New York Times, da quando nel 2019 il Messico è diventato il più grande importatore di Fentanyl negli Stati Uniti, la quantità di droga che attraversa i confini del Paese è aumentata di circa dieci volte. Questo grazie anche a un’ampia rete di contrabbando composta da migliaia di “muli”, ovvero singole persone che trasportano la droga attraverso il confine. Al contrario di quanto proclamato dai politici di destra americani, che spesso accusano i migranti di svolgere questa attività illegale, oggi i contrabbandieri sono per la stragrande maggioranza americani: circa l’80% sul totale, secondo il New York Times. Grazie alla potenza del Fentanyl e la sua alta redditività anche in piccole dosi, i cartelli messicani si sono infatti resi conto di come fosse più conveniente reclutare migliaia di cittadini americani in grado di attraversare il confine in maniera legale trasportando piccole quantità di droga, invece che puntare su larghi e sofisticati canali di trasmissione illegali. Il reclutamento dei muli, a cui vengono promesse ingenti somme di denaro per ogni viaggio effettuato, avviene solitamente in luoghi dove si trovano persone vulnerabili o in difficoltà economica, come i centri di riabilitazione per tossicodipendenti, le scuole dei quartieri più poveri, o tra i senzatetto delle grandi città. E in Europa? Viene naturale chiedersi perché l’emergenza che si sta verificando negli Stati Uniti non si stia replicando anche in Europa, vista la facilità di produzione, la potenza e la redditività del Fentanyl. In realtà, negli ultimi anni l’oppioide sintetico ha fatto la sua comparsa anche sul mercato della droga europeo, ma causando molti meno decessi rispetto agli Stati Uniti. Escluso in caso isolato dell’Estonia, dove un’epidemia di oppioidi ha causato circa 1.600 morti di overdose tra il 2001 e il 2020, le morti dovute al Fentanyl nell’Unione europea attualmente ammontano a poche centinaia all’anno. L’uso di oppioidi è molto più radicato negli Stati Uniti, dove dal 1990 in poi i medici, spinti dalle case farmaceutiche, hanno iniziato a prescriverli come analgesici a centinaia di migliaia di pazienti, causando dipendenza a lungo termine. Tuttavia, l’arrivo del Fentanyl in Europa potrebbe essere imminente: nel 2022 i talebani hanno bandito la coltivazione di papaveri da oppio in Afghanistan, il principale fornitore di eroina per il mercato europeo. I risultati di questo stop potrebbero vedersi a breve e indurre le organizzazioni criminali europee a investire sul Fentanyl per sopperire a questa carenza di eroina.

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