Kamala Harris e Donald Trump. Un’analisi del dibattito in 5 punti

All’indomani del dibattito tra Donald Trump e Kamala Harris la campagna democratica tira un sospiro di sollievo. La vicepresidente – concordano osservatori diversi – ha dominato la serata e senza commettere passi falsi è riuscita a tendere all’avversario trappole a cui questi ha prontamente abboccato. Prova ne è il fatto che all’uscita dal National Constitution Center di Philadelphia, dove si è tenuto il faccia a faccia, i democratici abbiano immediatamente rilanciato l’ipotesi di un nuovo dibattito tra i due candidati alla presidenza. Davanti ai microfoni dei moderatori di ABC News, David Muir e Linsey Davis, i due sfidanti si sono confrontati su temi di economia, immigrazione, aborto, democrazia e politica estera in un duello serrato ma tutto sommato corretto, anche grazie alla regola che prevedeva che avessero il microfono silenziato quando l’altro parlava. Ripercorriamo i punti chiave della serata. 1. Harris ha lanciato l’esca. E Trump ha abboccato La vicepresidente è riuscita a distrarre Trump evitando che si concentrasse troppo sui suoi punti deboli. Come quando parlando di immigrazione, Harris ha concluso il suo intervento invitando gli elettori “a partecipare ai comizi di Trump” per vedere quanta gente se ne andasse prima della fine dell’evento “perché stanchi e annoiati”. Una dichiarazione che ha provocato la reazione orgogliosa dell’ex presidente che ha passato i due minuti successivi a magnificare i suoi appuntamenti elettorali anziché attaccare l’avversaria sul merito di un argomento potenzialmente problematico per i democratici. 2. Trump ha giocato in difesa, dimenticandosi di attaccare Sotto i colpi della vicepresidnte, il candidato repubblicano ha passato minuti preziosi a difendere il suo operato come presidente, la sua gestione della pandemia, la sua decisione di licenziare i suoi principali consiglieri militari e persino la sua risposta di sette anni fa al mortale raduno di estrema destra a Charlottesville, in Virginia. E nello slancio della sua autodifesa ha pasticciato in un momento in cui sperava di andare all'attacco: mentre parlava del caotico ritiro dall'Afghanistan da parte dell'attuale amministrazione, si è ritrovato a difendere la sua decisione di invitare i talebani a Camp David nel 2019. 3. Con la storia dei cani e gatti, Trump ha fatto lo ‘strambo’ Parlando di immigrazione Trump ha confermato quello che è diventato un refrain della campagna Harris-Waltz, il fatto di essere un personaggio ‘strambo’. L'ex presidente ha infatti rilanciato una teoria del complotto circolata sui social secondo cui migranti Haitiani che vivono a Springfield, in Ohio, mangerebbero i gatti e i cani dei loro vicini di casa. Tra l’ilarità di Harris e mentre il moderatore David Muir sottolineava che le autorità locali hanno smentito l’intera vicenda, Trump ha raddoppiato la posta, dicendo che “le persone in televisione” lo stavano dicendo. È stato uno dei momenti più commentati della serata e non a favore dell’ex presidente. 4. Kamala Harris leader di nuova generazione Se c'erano dubbi sul fatto che Kamala Harris potesse tenere testa a Donald Trump, ieri sera sono stati dissipati. Prova ne è il fatto che Il fatto che la VP abbia concluso il dibattito chiedendone un altro. Harris ha ottenuto dalla serata quello che voleva: mettere a tacere i timori persistenti di una sua inadeguatezza, mostrandosi agli americani come alternativa credibile per un Paese - ha detto, archiviando in un colpo solo sia Biden che Trump - che “deve smetterla di guardarsi indietro”. Nel farlo si è anche posizionata come leader di una nuova generazione: “Chiaramente – ha detto - non sono Joe Biden e certamente non sono Donald Trump. Ciò che offro è una nuova generazione di leadership per il nostro Paese”. 5. Qualcosa è cambiato Il corso delle elezioni americane è cambiato, eppure non c'è modo di sfuggire alla polarizzazione: Harris ha bisogno di un vantaggio di almeno quattro o cinque punti a livello nazionale per essere sicura di conquistare gli stati chiave in bilico. Al momento, nessun sondaggio le attribuisce numeri simili e se le elezioni si svolgessero domani l’ex presidente potrebbe ancora vincere. Ma il dibattito potrebbe aver contribuito a spostare qualche voto tra gli indecisi ed è già qualcosa: se è vero che difficilmente questi faccia a faccia decidono le elezioni ieri sera Harris ha colto l’opportunità di mettere un primo mattone per sbarrare la via del ritorno di Trump alla Casa Bianca.

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