Harris vs Trump, cosa hanno googlato gli americani durante il dibattito?

Gli occhi di un’intera Nazione, e non solo, sono rimasti incollati agli schermi per oltre un’ora e mezzo di dibattito fra Kamala Harris e Donald Trump. O meglio, si sono continuamente spostati fra televisione e smartphone alla ricerca di questa o quella parola pronunciata dai candidati. Google ha osservato il sentiment del pubblico durante tutta la trasmissione ABC, dipingendo un quadro con i dubbi, le domande e le opinioni che gli americani si sono fatti a partire dal dibattito. Naturalmente, le ricerche online di stanotte non avranno alcun valore in termini sondaggistici: la partita si giocherà tutta sui cosiddetti Swing States. Ma alcuni dati potrebbero almeno aiutarci a capire chi ha vinto il dibattito, chi lo ha perso e cosa sta a cuore agli elettori a stelle e strisce. "Cos'è un dazio?", i top trend Il “cosa” più cercato su Google è a tema economico. La partita sui dazi, specialmente in relazione ai rapporti con la Cina, sarà centrale per il prossimo inquilino della Casa Bianca. Perciò, anche gli americani hanno tentato di farsi un’idea ripartendo dalle basi: “Cos’è un dazio?”. Fra i “perché” ha vinto il fracking, la tecnica di fratturazione idraulica per estrarre petrolio e gas naturali, sulla fecondazione in vitro. “Perché il fracking è controverso?” e “perché la fecondazione in vitro è controversa?” le domande più cercate. A interessare, sono anche le opinioni dei candidati sui temi più caldi: la ricerca “pro life vs pro choice” è aumentata del 700% nella sola ora e mezzo di dibattito. Gli interessi dei piccoli imprenditori, invece, si sono rivolti al “piano Harris” e ai “crediti d’imposta”, entrambi in tendenza Google. Aborto, immigrazione e criminalità: i temi caldi Spesso si è ripetuto che gran parte della campagna elettorale si gioca sui risultati economici e occupazionali delle precedenti amministrazioni. In realtà, almeno durante il dibattito, il pubblico ha preferito concentrarsi su temi sociali e di cittadinanza. “Aborto”, “immigrazione” e “criminalità” sono stati gli argomenti più cercati su Google nella notte. Ma l’attenzione è stata spostata proprio dalle parole di Harris e Trump: se prima del dibattito “criminalità” era il tema più indagato in decine di Stati , al termine del confronto ben 49 Stati su 50 hanno preferito interrogare Google sull’ “aborto” come prima ricerca. Fa eccezione il solo Ohio con “immigrazione”. “Salari”, “inflazione”, “economia” completano la top ten dei temi più cari agli statunitensi, assieme alla “guerra russo-ucraina”. In Vermont si sta attenti al fact checking Il candidato più cercato, quasi ovunque, è Donald Trump. Ma gli States sono grandi e non tutti hanno avuto la stessa attenzione per i due nomi in corsa. Le aree metropolitane che più hanno fatto ricerche sul dibattito sono Glendive, Montana, Plattsburgh, New York, e Burlington in Vermont. Proprio il Vermont guida un’altra classifica: quella degli Stati dove è stato fatto più fact checking. A completare il podio, sono Maine e Minnesota. Non sarà irrilevante notare che tutti e dieci gli Stati di questa top ten di fact checker, alle scorse elezioni, hanno votato democratico. Tornano in mente le parole di Kamala Harris, che accusava stanotte Donald Trump di “diffondere un mucchio di bugie”. E fuori dagli Usa? La questione è di quelle che riguarda gli equilibri geopolitici planetari. Perciò, dell’elezione del o della presidente degli Stati Uniti si interessa tutto il mondo. Del dibattito, forse, un po’ meno. Il Paese che lo ha cercato maggiormente su Google è stato il vicino Canada, seguito dai Paesi Bassi e dal Portorico. In classifica, troviamo un po’ di Oceania , Asia e tanta Europa . Grande assente? La Cina. Ma, del resto, anche in Oriente si è capito che i dibattiti non sono poi così decisivi.

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