Negli Usa c'è un'epidemia di solitudine, che colpisce soprattutto i meno istruiti

Uno studio del Survey Center on American Life ha studiato le cause, gli effetti e i segmenti di popolazione più colpiti da quella che il Chirurgo generale degli Stati Uniti ha recentemente definito un’”epidemia di solitudine” che il Paese sta vivendo negli ultimi decenni. Dalla metà del secolo scorso in poi, infatti, le occasioni di socialità sono andate gradualmente diminuendo, fino ad arrivare all’attuale carenza di luoghi, istituzioni, gruppi, situazioni, dove i cittadini statunitensi possono vivere esperienze di comunità. Frattura di classe Ma non è per tutti così. Esiste infatti una larga frattura di classe: chi è più istruito - quindi mediamente più benestante - vive in luoghi che offrono più possibilità di stabilire e coltivare relazioni, chi invece ha un grado di istruzione più basso non ha le stesse possibilità e quindi è più prono all’isolamento. Tra i luoghi di socialità presi in considerazione dallo studio ci sono parchi pubblici, biblioteche, bar, ristoranti e altri spazi commerciali. Tutti sono più frequentati da persone con una laurea o un titolo di studio ancora più alto e meno da chi ha un diploma di scuola superiore o più basso. Parchi e biblioteche non sono per tutti I parchi pubblici sono lo spazio di comunità più accessibile per gli americani: metà di loro vive in una zona che ne ha uno nelle vicinanze, ma dice di visitarlo almeno una volta al mese o alcune volte all’anno solo il 40% di chi è meno istruito, contro il 60% dei laureati. Le biblioteche, negli Stati Uniti considerate da sempre uno spazio utile a rafforzare la partecipazione della comunità alla vita pubblica soprattutto nelle comunità più rurali, sono visitate almeno una volta al mese o alcune volte all’anno da un laureato su due; ci va, invece, poco più di un quarto tra chi ha un diploma di scuola superiore o un titolo di studio più basso. Quasi metà di questi ultimi non vi ha mai messo piede. Ma se l’utilizzo delle biblioteche può essere condizionato dall’interesse per lo studio e la lettura, intrinsecamente più alto tra chi ha un titolo di studio superiore, ci sono molti altri luoghi dove incontrare i membri della propria comunità che hanno meno a che vedere con gli interessi intellettuali. Anche questi, però, sono più o meno frequentati a seconda del grado di istruzione: i ristoranti sono considerati luoghi di ritrovo dal 49% dei laureati e dal 41% dei non laureati, ma uno scarto più ampio o simile si registra nel caso dei café , delle palestre , dei pub , dei minimarket di quartiere e delle librerie o altri spazi commerciali . Meno luoghi di ritrovo, meno amici Secondo un indice sviluppato dal centro di ricerca, un americano su cinque vive in luoghi dove non esistono spazi in cui incontrare gli altri membri della comunità - percentuale che sale al 28% tra i non laureati - e un altro 36% ha accesso a un massimo di tre spazi di questo tipo. Questi dati sono strettamente correlati al numero di amici dichiarati da ogni intervistato: il 32% di chi non ha accesso ad alcun luogo di ritrovo dice di non avere alcun amico intimo, contro il 17% di chi ha accesso minimo e il 9% di chi ha accesso moderato ed esteso. Più in generale, negli ultimi 35 anni la percentuale della popolazione statunitense che dichiara di non avere alcun amico intimo è aumentata considerevolmente e la frattura di classe si è allargata: tra il 1990 e il 2024, gli americani più e meno istruiti che dichiarano di non avere amici stretti sono passati rispettivamente dal 2% e 3% al 10% e 24%. La frattura è ancora più ampia tra gli afroamericani: l’11% tra i laureati dichiara di non avere amici, contro il 35% di chi ha un titolo di studio inferiore.