Migrazioni interne negli Usa: come potrebbero influire sulle elezioni presidenziali

Negli ultimi anni giornalisti ed esperti di Stati Uniti si sono occupati ampiamente di un fenomeno rilevante nel quadro demografico ed elettorale degli Stati Uniti: le migrazioni interne. Soprattutto durante e dopo la pandemia di Covid-19, un numero sempre più consistente di cittadini di Stati popolosi e ricchi come California e New York hanno deciso di trasferirsi altrove, scegliendo realtà più rurali e suburbane in Stati del sud e dell’ovest del Paese. Tra le mete più gettonate ci sono Texas, Florida, Georgia, Colorado, Arizona, Nevada, Idaho. Fuggire da vite costose Le motivazioni di chi si sposta sono principalmente la ricerca di luoghi con un costo della vita inferiore , oltre a motivi di lavoro o personali. La pandemia e la possibilità per molti di lavorare da casa ha ulteriormente facilitato questo processo: nel 2020 più di 7 milioni di famiglie si sono spostate da una contea all’altra degli Stati Uniti, mezzo milione in più rispetto al 2019. Meno residenti significa meno seggi Tra il 2010 e il 2020, la California ha visto un tasso di crescita della popolazione del 5,8%, che sebbene a noi italiani possa sembrare una percentuale invidiabile, è inferiore a quella del resto degli Stati Uniti, dove nello stesso decennio la popolazione è aumentata del 6,8%. Con il censimento del 2020, questo ha portato la California a perdere un seggio alla Camera dei Rappresentanti per la prima volta nella sua storia. Lo stesso è successo allo stato di New York, mentre ne hanno guadagnato uno a testa Texas, Florida, e Colorado. Anche la distribuzione dei grandi elettori cambierà alle presidenziali del 2024 in confronto a quelle del 2020 : ne hanno perso uno California, New York, Illinois, Ohio, West Virginia e gli stati chiave Michigan e Pennsylvania, mentre ne hanno guadagnati uno a testa Florida, Colorado, North Carolina, Oregon, Montana e Texas . Oltretutto, tra il 2020 e 2023 la popolazione californiana ha smesso di crescere ed è scesa dell’1,5%, passando da circa 39,5 milioni di abitanti a poco meno di 39 milioni. Si tratta anche in questo caso di un dato storico, considerato che di decennio in decennio, dal 1850 poi, la popolazione californiana era sempre aumentata. Ma quanto contano, a livello di consenso elettorale, questi trend? Migrazioni in calo In realtà, guardando al contesto storico, la percentuale di americani che si sposta all’interno del Paese è in forte calo da oltre 50 anni a questa parte. Negli anni ‘70 si trasferiva da Stato a Stato circa il 18% degli adulti e circa il 30% dei giovani nella fascia d’età 25-34 : nel 2021 queste percentuali ammontavano rispettivamente a poco più dell’8% e a meno del 20%. Le migrazioni interne hanno sempre avuto un certo impatto sull’elettorato degli Stati che le riguardano e, nonostante il declino degli ultimi anni, continuano ad essere un fattore rilevante. Il peso elettorale È tuttavia molto difficile quantificare quanto gli spostamenti tra Stati contino effettivamente a livello elettorale. Ci ha provato il Washington Post, guardando ai dati parziali di chi si è registrato nelle liste elettorali dello Stato in cui si è trasferito tra il 2020 e il 2024. Generalmente, gli Stati a maggioranza repubblicana attirano più elettori repubblicani e quelli a maggioranza democratica più elettori democratici. Ad esempio, negli ultimi quattro anni, in Florida si sono registrati nelle liste elettorali molti più repubblicani rispetto a democratici, mentre sono emigrati elettori democratici e repubblicani in egual misura. Un fattore fra tanti Guardando alla variazione netta delle registrazioni degli elettori negli Stati chiave, ovvero quelli decisivi per vincere le elezioni presidenziali, in Georgia, Michigan e North Carolina l’afflusso di elettori democratici ha superato quello dei repubblicani, mentre per Arizona, Wisconsin e Michigan vale il contrario. Pennsylvania e Nevada hanno invece perso più elettori repubblicani rispetto a democratici. Si tratta però di dati parziali, che non includono, ad esempio, chi voterà per la prima volta. Bisogna dare a questi numeri il giusto peso: lo spostamento di fette importanti di popolazione da uno stato all’altro può nel lungo periodo influenzare la politica degli Stati e in generale del Paese, ma solo insieme a tanti altri fattori politici e demografici.