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Medioriente, media: "Attacco Usa-Gb all'aeroporto di Hodeid"

©Ansa

Lo riferiscono le tv israeliane Channel 12 e Kan riprendendo notizie provenienti dallo Yemen. Nei giorni scorsi i caccia israeliani hanno attaccato il porto di Hodeida in risposta al drone lanciato dagli Houthi su Tel Aviv che ha provocato un morto e feriti. Netanyahu incontra Biden alla Casa Bianca: “Desidero lavorare con lui nei prossimi mesi”, ha detto il premier israeliano. Idf: "I corpi di 5 ostaggi recuperati a Gaza" 

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Israele: "L'Iran dietro la diffusione di documenti degli atleti a Parigi"

C'è l'Iran dietro il rilascio, da parte di un gruppo di hacker che si fa chiamare Zeus, di "informazioni personali" dei membri della delegazione israeliana a Parigi. Lo ha detto il Cyber Direttorato nazionale israeliano. "Teheran - ha spiegato la fonte - è dietro la nuova campagna che cerca di instillare paura nei membri della delegazione israeliana alle Olimpiadi di Parigi". Il Direttorato sta lavorando per rimuovere i canali in collaborazione con la Procura dello Stato e "per proteggere i membri della delegazione". 

Reuters: "Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha abbozzato lo schema di un piano per una Gaza postbellica 'deradicalizzata' nel suo discorso al Congresso americano"

La Casa Bianca condanna le proteste pro Gaza: "Vergognose"

La Casa Bianca ha condannato quelle che ha definito proteste "vergognose" ieri vicino alla stazione di Union Station a Washington, mentre il premier israeliano Benyamin Netanyahu teneva un discorso al Congresso. "Identificarsi con organizzazioni terroristiche malvagie come Hamas, bruciare la bandiera americana o rimuovere con la forza la bandiera americana e sostituirla con un'altra è vergognoso", ha detto il portavoce Andrew Bates. "L'antisemitismo e la violenza non sono mai accettabili", ha aggiunto. "Ogni americano ha il diritto alla protesta pacifica. Ma vergognosamente non tutti hanno dimostrato serenità oggi", ha concluso. 

Harris: "Condanno proteste anti-Israele piene d'odio e anti-patriottiche"

"A Union Station di Washington ieri abbiamo assistito a spregevoli azioni da parte di dimostranti anti-patriottici e pieni di pericolosa retorica d'odio". Così la vice presidente, Kamala Harris, ha condannato le violenze che si sono registrate ieri a margine delle proteste contro la visita di Benjamin Netanyahu. "Condanno ogni associazione individuale con l'organizzazione di brutale assassini come Hamas che è impegnata a distruggere lo stato di Israele e uccidere ebrei - ha continuato la nuova candidata dem in pectore alla Casa Bianca - le scritte pro Hamas e la retorica sono orribili e non dobbiamo tollerarle come nazione". 

"Condanno i roghi con la bandiera americana, simbolo dei nostri ideali più elevati come nazione che rappresenta la promessa dell'America, non dovrebbe mai essere dissacrata", ha detto ancora la vice presidente. "Sostengo i diritto alla protesta pacifica ma siamo chiari: antisemitismo, odio e violenza di ogni tipo non hanno posto nella nostra nazione", ha concluso. 

Harris

©IPA/Fotogramma

Olimpiadi 2024, Israele avverte: rischio di attacchi terroristici a Parigi

L'avvertimento in una lettera del minsitro degli Esteri Katz: "Complotto sostenuto dall'Iran contro la nostra delegazione". LEGGI L'ARTICOLO

Idf: "I corpi di 5 ostaggi erano in un tunnel nella zona umanitaria a Gaza"

I corpi dei 5 ostaggi israeliani recuperati dall'Idf si trovavano in un tunnel nella "zona umanitaria" designata dall'esercito nel sud della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare ricordando che prima dell'operazione di recupero dei corpi, l'esercito aveva chiesto ai residenti dei quartieri orientali di Khan Yunis di evacuare visto che in quella zona c'era il tunnel dove poi sono stati trovati i resti dei cinque ostaggi uccisi il 7 ottobre e i cui cadaveri furono trascinati nella enclave palestinese. L'esercito - ha spiegato il portavoce - ha individuato un imbocco "sotterraneo che conduceva a un tunnel lungo circa 200 metri e profondo 20 metri con diverse stanze dove sono stati trovati gli ostaggi". "Questo - ha aggiunto ancora -  è un ulteriore esempio di come Hamas abbia cinicamente sfruttato l'area umanitaria e l'abbia utilizzata per tenere prigionieri gli israeliani uccisi e rapiti il 7 ottobre". 

Dahlan: "Io leader nel dopoguerra a Gaza? No senza Stato palestinese"

Mohammad Dahlan, l'ex leader di Fatah chiamato in causa per un possibile ruolo di leader nel dopoguerra a Gaza, si chiama fuori. In un post su X da Abu Dhabi, dove vive ormai da tempo, scrive: "Non sosterremo alcuna scelta che non sia stata raggiunta sulla base delle intese nazionali palestinesi”. E queste, afferma, devono basarsi sulla ricostruzione della politica palestinese attraverso un processo democratico e un piano per “la creazione di uno Stato indipendente con Gerusalemme come capitale”. Conclude Dahlan: “Ho ripetutamente rifiutato di accettare qualsiasi ruolo di sicurezza, governativo o esecutivo”.

Secondo quanto scritto oggi dal Wall Street Journal, che cita "funzionari americani, arabi e israeliani", l'ex leader di Fatah, rivale politico del presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas e un tempo nemico giurato di Hamas, potrebbe essere la figura giusta per governare la Striscia di Gaza nell'immediato dopoguerra.

Medioriente, Tajani: "Nostre posizioni sempre chiare, due popoli, due stati"

Sul tema del Medio Oriente "abbiamo ribadito la nostra posizione, Herzog ha incontrato il capo dello Stato, ha incontrato il Presidente del Consiglio, ha incontrato il ministro degli Esteri, le nostre posizioni sono sempre state chiare, 'due popoli, due stati', condanna di Hamas, liberazione degli ostaggi, e cessate stato il fuoco immediato". Lo dice il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, incontrando i giornalisti al Senato, con riferimento alla visita in Italia del presidente israeliano Isaac Herzog. 

Trump a Fox: "Israele ponga fine in fretta alla guerra"

Il candidato repubblicano alle presidenziali Donald Trump, un giorno prima dell'incontro con il primo ministro Benjamin Netanyahu, ha chiesto una rapida fine della guerra di Israele contro Hamas e il ritorno degli ostaggi, aggiungendo che il Paese deve gestire meglio le sue "relazioni". La guerra dovrebbe finire in fretta "perchè vengono decimati da questa pubblicità, e si sa che Israele non e' molto bravo nelle pubbliche relazioni", ha detto il tycoon in un'intervista a Fox News. L'ex presidente degli Stati Uniti ha anche criticato coloro che hanno protestato contro il discorso di Netanyahu ieri in una sessione congiunta del Congresso e ha chiesto una condanna a un anno di carcere per aver profanato la bandiera americana, affermando che paesi come Russia, Cina e Corea del Nord ridono degli Stati Uniti per la loro ridono degli Stati Uniti per la debole repressione di tali attività.

Idf: "Questa mattina Hamas ha lanciato diversi razzi verso Israele da un'area umanitaria a Khan Yunis"

Netanyahu al Congresso Usa: "Insieme vinceremo". VIDEO

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L'Iran condanna gli Usa per avere ospitato Netanyahu

L'Iran ha contestato gli Stati Uniti per avere accolto il premier israeliano Benjamin Netanyahu che ha tenuto un discorso presso il Congresso di Washington. "Il governo e il Congresso degli Stati Uniti accolgono questo carnefice con applausi e ovazioni dopo ovazioni. Vergogna è il minimo che si possa dire per questo fiasco", ha affermato su X il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, aggiungendo che "il primo ministro di un regime falso è nelle braccia dei suoi sostenitori dopo nove mesi di genocidio e infanticidio" e che, dopo l'arrivo di Netanyahu negli Usa, "lo slogan dei diritti umani è oggi la frase più ridicola pronunciata dai leader americani ed europei".

Fnsi: 'Israele faccia entrare i media internazionali a Gaza'

La Federazione nazionale della Stampa italiana "si fa promotrice presso i direttori, le direttrici e le redazioni delle principali testate del Paese di un appello rivolto alle autorità israeliane affinché pongano fine alle restrizioni all'accesso dei media stranieri a Gaza e perché ai reporter di tutto il mondo sia garantito un accesso indipendente ai luoghi teatro di guerra per poter raccontare il conflitto in atto". "Come hanno di recente ribadito le principali organizzazioni internazionali di media in una lettera al premier Benjamin Netanyahu - spiega la Fnsi in una nota - a oltre nove mesi dall'inizio della guerra ai cronisti viene ancora negato l'accesso a Gaza, con poche eccezioni e solo se scortati dall'esercito israeliano. Dall'inizio della guerra, inoltre, secondo i dati della Federazione internazionale dei giornalisti, sono stati uccisi più di 100 fra reporter e professionisti dei media e quelli rimasti lavorano in condizioni di estrema difficoltà. Questo sostanziale bavaglio al diritto di cronaca ha imposto ai colleghi locali un onere insostenibile nel documentare la guerra che stanno vivendo, con il risultato che le informazioni provenienti da Gaza stanno diventando sempre più difficili da ottenere e con costanti dubbi sulla loro veridicità". "Una stampa libera e indipendente è la pietra angolare della democrazia": per questo la Fnsi, "coinvolgendo le testate italiane, chiede a Israele di mantenere gli impegni a tutela della libertà di informazione, consentendo ai media stranieri un accesso immediato e indipendente a Gaza, e di rispettare gli obblighi internazionali di proteggere i giornalisti in quanto civili".

Tajani: 'Italia appoggia missione civile Ue a Rafah, sostegno ad Anp'

''L’Italia è pronta a contribuire al ritorno della missione civile Ue al valico di Rafah. Sarebbe un passo significativo''. Lo ha dichiarato il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani nel corso di un'audizione alle Commissioni riunite Esteri della Camera e la Commissione Esteri e Difesa al Senato. ''I nostri Carabinieri, molto apprezzati e oggetto anche di una lettera del Segretario di Stato Blinken, sono anche pronti a collaborare in attività di addestramento'', ha aggiunto il vice premier spiegando di aver ''anche assicurato che l’Italia è disponibile a fare la sua parte in un’eventuale missione di peacekeeping a guida araba a Gaza, modello Unifil''.

Tajani ha quindi sottolineato ''l'importanza di garantire il nostro pieno sostegno all’Autorità palestinese. Occorre infatti avere un’alternativa credibile e legittima ad Hamas''. In ogni caso ''il governo ritiene fondamentale perseguire un dialogo serrato con tutte le parti in campo'' e lo dimostra, sottolinea Tajani, l'aver ospitato il Premier e Ministro degli Esteri palestinese Mustafa a Roma a maggio e aver incontrato stamattina al Quirinale il presidente israeliano Herzog.

Tajani: 'Valutiamo sanzioni a Pasdaran, evitare escalation'

L'Italia ''sta valutando di imporre sanzioni sui Pasdaran'', i Guardiani della Rivoluzione iraniana, ma occorre fare attenzione se sia ''positivo chiudere ogni tipo di dialogo con l'Iran''. Lo ha dichiarato il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani nel corso di un'audizione alle Commissioni riunite Esteri della Camera e la Commissione Esteri e Difesa al Senato. ''Sul piano politico, crediamo sia anche opportuno continuare a inviare messaggi all’Iran, affinché contribuisca alla de-escalation'', ha affermato Tajani ricordando che ''l'Italia è impegnata a inviare segnali di moderazione a tutte le parti, inclusa Teheran. Ancora di più sarà necessario farlo con la nuova dirigenza''. Questo perché ''il conflitto in Medio Oriente rischia di ampliarsi e alimentare pericolosi focolai nella regione'', ha proseguito Tajani affermando che ''è un’ipotesi da scongiurare a ogni costo''.

Herzog: 'Con Meloni discusso imperativo rilascio ostaggi'**

Con Giorgia Meloni, "come in ogni incontro politico che, abbiamo discusso dell'imperativo supremo di liberare gli ostaggi che sono brutalmente tenuti prigionieri a Gaza e della guerra globale contro la minaccia iraniana". Lo scrive in un post su X il presidente israeliano Isaac Herzog, che si è detto "lieto di aver incontrato a Roma" la premier italiana, "una leader pionieristica in Italia e in Europa e un vero e importante amico dello Stato di Israele". "Le ho raccontato dei cinque soldati e civili che sono stati assassinati o rapiti e portati a Gaza il 7 ottobre, i cui corpi sono stati recuperati ieri nel cuore di Khan Yunis", riferisce Herzog, che poi ribadisce: "Non dimenticheremo mai la posizione dell'Italia al fianco di Israele in questo momento difficile".



Hacker pubblicano documenti degli atleti israeliani a Parigi

Un gruppo di hacker che si fa chiamare Zeus ha pubblicato un ampio database di dati personali e organizzativi sulla delegazione israeliana alle Olimpiadi di Parigi: tra i documenti finiti online ci sono foto di carte d'identità, patenti, dati di accesso per account e servizi online, biglietti aerei, fotografie private. Lo riporta Ynet. "Vi aspettiamo in Francia", hanno scritto gli hacker su Telegram e su un sito web che in Israele è già stato bloccato. Secondo funzionari israeliani specializzati in questo tipo di hackeraggio, l'operazione sembra molto sofisticata, la raccolta di dati da fonti diverse ha richiesto tempo per essere messa insieme e non è escluso che siano stati violati i telefoni o i computer personali dei membri della delegazione. L'obiettivo del gruppo di pirati informatici, che secondo gli esperti opera sotto gli auspici dell'Iran, è quello di creare panico. Ma non viene esclusa la possibilità che sia anche un modo per motivare attivisti filo-palestinesi ad agire contro i membri della delegazione mentre si trovano a Parigi. 

Herzog: "Con Meloni discusso imperativo rilascio ostaggi"

Il presidente israeliano Isaac Herzog e la premier Giorgia Meloni hanno discusso "dell'imperativo supremo di garantire il rilascio degli ostaggi crudelmente tenuti in prigionia a Gaza, nonche' della lotta globale contro la minaccia rappresentata dall'Iran". Lo ha scritto su X il presidente israeliano. "Ho parlato al primo ministro anche dei cinque soldati e civili uccisi e rapiti a Gaza il 7 ottobre, i cui corpi sono stati recuperati ieri nel cuore di Khan Younis", ha aggiunto. "Ho ribadito - ha aggiunto Herzog - che non dimenticheremo mai che l'Italia e' stata al fianco di Israele in questi tempi difficili"

Hamas, 39.175 morti e 90.403 i feriti

Il ministero della Sanita' del governo di Hamas per la Striscia di Gaza ha annunciato un nuovo bilancio delle vittime di 39.175 nel territorio palestinese dall'inizio della guerra con Israele da piu' di nove mesi. Trenta persone sono state uccise nelle ultime 24 ore, ha affermato il ministero in una nota, aggiungendo che 90.403 persone sono rimaste ferite nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre.

Meloni a Herzog: "L'Italia sostiene la mediazione Usa"

"Nel sottolineare l'importanza di giungere al più presto ad un cessate il fuoco e alla liberazione degli ostaggi, lavorando nella prospettiva di una soluzione a due Stati", la premier Giorgia Meloni "ha assicurato" al presidente dello Stato d'Israele Isaac Herzog "che l'Italia continuerà a sostenere la mediazione Usa e a portare assistenza alla popolazione civile palestinese, attraverso l'iniziativa 'Food for Gaza'". Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi dopo l'incontro fra i due.