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Guerra Israele-Hamas, Accordo su ostaggi, Netanyahu: “Decisione difficile ma giusta"

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Il primo ministro israeliano ha promesso di continuare la guerra contro Hamas, affermando che qualsiasi cessate il fuoco temporaneo per liberare gli ostaggi non significherà la fine dei combattimenti. "Spero a breve buone notizie sugli ostaggi", ha detto Netanyahu. I colloqui in corso riguarderebbero una tregua di "un certo numero di giorni" e includerebbero accordi per l'ingresso di aiuti a Gaza e lo scambio tra ostaggi

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Guerra in Medio Oriente, penalizzate le compagnie aeree: ecco come

Secondo i dati dello IATA, riportati dal Financial Times, il calo per la domanda di voli internazionali è addirittura del 26% a livello globale. Il conflitto ha messo a repentaglio la forte tendenza alla ripresa della domanda registrata nel corso dell'anno. IL FOCUS

Guerra Israele-Hamas, dalla A di Ali Qadi alla Z di Zaka: le parole-chiave del conflitto

Ci sono alcuni termini che più di altri raccontano la crisi in atto  nel Medioriente e i suoi possibili sviluppi. Lettera per lettera, ecco un alfabeto di nomi ed espressioni tornati prepotentemente al centro  dell'attualità. LE PAROLE CHIAVE

Usa: Wagner pronto a fornire difesa aerea Hezbollah o Iran

Gli Stati Uniti sono "preoccupati" che il gruppo Wagner "sia pronto a fornire un sistema di difesa aerea a Hezbollah o all'Iran". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti.

Msf: "Uccisi due nostri medici in attacco ospedale di Al Awda"

"Medici Senza Frontiere (Msf) è inorridita dall'uccisione di due suoi medici, il dottor Mahmoud Abu Nujaila e il dottor Ahmad Al Sahar, e di un terzo medico, il dottor Ziad Al-Tatari, a seguito di un attacco all'ospedale di Al Awda, uno degli ultimi ospedali funzionanti nel nord della Striscia di Gaza. Il nostro pensiero va alle loro famiglie e a tutti i colleghi in lutto per la loro morte". Lo scrive in un comunicato l'organizzazione sanitaria umanitaria.

"Il dottor Abu Nujaila e il dottor Al Sahar si trovavano nella struttura quando è stata colpita al terzo e al quarto piano - dichiara Msf - Anche altro personale medico, compreso quello di Msf, è rimasto gravemente ferito. Msf ha regolarmente informato le parti in conflitto che l’Al Awda era un ospedale funzionante e sulla presenza di suoi operatori all’interno della struttura. Anche le coordinate Gps sono state condivise ieri con le autorità israeliane. Condanniamo questo attacco con la massima fermezza e chiediamo ancora una volta il rispetto e la protezione delle strutture mediche, del personale e dei pazienti".

Oms: "A Gaza un bambino ucciso ogni 10 minuti"

A Gaza "circa 160 bambini uccisi ogni giorno , questo è uno ogni 10 minuti". Lo ha dichiarato il portavoce dell'Organizzazione mondiale per la Sanità, Christian Lindmeier, in una conferenza stampa aggiungendo che "ogni 10 minuti due bambini vengono feriti" e che i bambini e intere famiglie stanno morendo "in circostanze terrificanti". L'Unicef da parte sua lancia l'allarme sul rischio che il numero delle morti potranno aumentare drasticamente a causa di epidemie nella Striscia sotto assedio, senza acqua, elettricità e cure mediche. 

"Se si continuerà a negare ai più giovani l'accesso ad acqua e servizi sanitari a Gaza noi assisteremo ad un tragico e interamente inevitabile aumento del numero dei bambini morti", ha detto il portavoce James Elder che ha definito già "spaventoso" il numero di bambini finora uccisi, oltre 5300.

"Senza carburante sufficiente, senza acqua sufficiente le condizioni dei bambini precipiteranno ancora", ha poi aggiunto spiegando che la quantità minima di acqua necessaria in condizioni di emergenza è di 15 litri al giorno per persona, mentre in alcune parti di Gaza vi sono appena tre litri per persona, e non tutti i giorni. L'assenza di acqua, "l'inaccettabile assenza di latrine" rischia di creare "la tempesta perfetta per la diffusione di epidemie", ha poi concluso.

Scritta comparsa fuori dal Centro Culturale di Tel Aviv in piazza Habima

Tel Aviv

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Direttore Ospedale Jabalia: "Situazione drammatica". VIDEO

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Hamas, a Gaza oltre 14 mila morti

A Gaza il numero dei morti è salito a oltre 14 mila. Lo rende noto il governo di Hamas. Sono almeno 5.840 i minori e 3.920 le donne uccisi a Gaza dall'inizio del conflitto con Israele, secondo fonti del governo di Hamas. Almeno 33.000 le persone ferite. Il ministro di Sanità di Hamas aveva in precedenza dichiarato di non essere più in grado di fornire cifre esatte perché gli intensi bombardamenti hanno impedito di recuperare i corpi. 

Ministro ultradestra di Israele: "Brutta intesa, va respinta"

Bezalel Smotrich, leader della destra radicale di Sionismo religioso e ministro delle Finanze del governo Netanyahu, ha detto che la possibile intesa tra Israele e Hamas "è brutta e non deve essere approvata". Poi ha aggiunto che il suo partito resterà "come un muro" per la continuazione della guerra fino alla completa distruzione di Hamas. 

Israele: "L'operazione di terra favorisce il rilascio degli ostaggi"

"Le operazioni di terra hanno determinato condizioni migliori per il ritorno degli ostaggi e noi continueremo con questa pressione". Lo ha detto il capo di stato maggiore dell'esercito israeliano Herzi Halevi. "La strada è ancora lunga - ha aggiunto riferendosi alla guerra -, ma siamo determinati a continuare a percorrerla ed ottenere il massimo risultato, smantellare Hamas militarmente e dal punto di vista di governo, migliorare la sicurezza delle comunità del sud di Israele e portare a casa gli ostaggi". 

Oltre 50 giornalisti uccisi nella guerra di Gaza

Ayat Khadoura era una giornalista palestinese freelance. E' stata uccisa insieme ai suoi familiari il 20 novembre, durante un attacco delle forze aree israeliane contro la sua casa di Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza. "Avevamo grandi sogni, ma il nostro sogno ora è di essere uccisi tutti interi in modo che sappiano chi siamo" scriveva sui social il 6 novembre in quello che definiva "il mio ultimo messaggio al mondo". Con la morte di Khadoura è salito a oltre 50 il numero di giornalisti uccisi nel conflitto tra Israele e Hamas scoppiato il 7 ottobre scorso. Le cifre diffuse dal Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj) fotografano quello che è stato il mese più sanguinoso per i reporter da quando l'ong per la libertà di stampa ha iniziato a monitorare le morti dei reporter, nel 1992. Il bilancio va aggiornato con i due cronisti deceduti il 21 novembre in un raid israeliano nel sud del Libano, che portano ad almeno 53 il totale: come riferisce il Cpj, 46 sono palestinesi, 4 israeliani e 3 libanesi. 

Brics chiedono tregua umanitaria "immediata" a Gaza

“Abbiamo chiesto una tregua umanitaria immediata, duratura e prolungata che porti alla cessazione delle ostilità”, si legge nel documento finale del gruppo dei paesi Brics, Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa, che hanno partecipato al vertice online di oggi insieme ai paesi che sono pronti ad unirsi al club delle economie emergenti: Arabia Saudita, Argentina, Egitto, Etiopia, Iran e Emirati Arabi Uniti. Emirati.

Sirene di allarme in tutto Israele

Le sirene di allarme sono risuonate contemporaneamente nel sud, nel centro e nel nord di Israele, in seguito a lanci di razzi da Gaza e dal Libano meridionale. I lanci da Gaza hanno interessato fra l'altro le aree di Tel Aviv e di Gerusalemme. Almeno cinque razzi sono stati intercettati in volo dalle batterie di difesa aerea Iron Dome. Non si ha notizia di vittime. Nel nord di Israele sirene di allarme sono risuonate sia nel settore ovest sia in quello orientale del confine. 

Esercito Israele

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Haaretz: "10 ostaggi rilasciati ogni giorno di tregua"

Dovrebbero essere 10 gli ostaggi israeliani rilasciati ogni giorno di tregua in base al possibile accordo tra Hamas e lo Stato ebraico mediato dal Qatar. Lo ha riferito una fonte politica israeliana ad Haaretz, secondo cui Israele spera che il numero totale di ostaggi liberati possa raggiungere gli 80. La fonte ha confermato che la tregua dovrebbe durare 4-5 giorni, durante i quali le truppe resteranno nel nord di Gaza. L'intesa - sulla quale concordano esercito, Mossad e Shin Bet - riguarda gli ostaggi israeliani vivi, mentre i cittadini stranieri dovrebbero essere rilasciati in base ad accordi con i rispettivi Paesi. 

Amman rifiuta di evacuare ospedale giordano da campo a Gaza

Amman ha comunicato che non darà ascolto all'ordine di Israele di evacuare l'ospedale da campo giordano a Gaza. Lo riporta al Jazeera.

Il primo ministro giordano Bisher al-Khasawneh ha aggiunto che l’esercito giordano sta rafforzando la propria presenza lungo il confine in vista degli sviluppi a Gaza. Lo riportano i media statali giordani. 

Biden: "Siamo molto vicini a riportare gli ostaggi a casa"

"Siamo molto vicini a riportare alcuni degli ostaggi a casa". Lo ha detto Joe Biden parlando alla Casa Bianca sottolineando che "la situazione è buona".      


Biden

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Fonti: il nipote del leader di Hamas ucciso a Gaza

Fonti palestinesi vicine ad Hamas, riprese dai media israeliani, hanno riferito che Jamal Muhammad Haniyeh, il nipote più grande del leader di Hamas Ismail Haniyeh - che vive in Qatar -, è stato ucciso in un attacco dell'esercito israeliano a Gaza. Anche l'altra nipote di Haniyeh, Raua Hamam, è stata uccisa di recente a Gaza

Rilasciato a Gaza poeta palestinese Mosab Abu Toha

L'esercito israeliano ha reso noto di aver rilasciato il poeta palestinese Mosab Abu Toha, dopo averlo interrogato. Durante operazioni nella Striscia di Gaza, "vi sono state informazioni di intelligence su interazioni fra diversi civili e organizzazioni terroristiche in seno alla Striscia di Gaza. I civili, fra cui Mosab Abu Toha, sono stati interrogati. Dopo l'interrogatorio son stati rilasciati", ha reso noto un comunicato dell'esercito, citato dalla Cnn.

Brics: ci opponiamo a deportazione forzata dei palestinesi

I leader dei Paesi Brics, nella dichiarazione congiunta finale al vertice on line di oggi, "si oppongono alla deportazione forzata dei palestinesi". I Paesi Brics hanno discusso "gli atti di violenza contro i civili palestinesi e israeliani, in particolare i crimini di guerra" ed esprimono profonda preoccupazione per la grave situazione umanitaria nel "territorio palestinese occupato"

Riad: i Paesi blocchino l'esportazione di armi a Israele

"Chiediamo a tutti i Paesi di fermare le esportazioni di armi verso Israele, e anche l'immediata sospensione delle operazioni militari e l'apertura di corridoi umanitari per aiutare i civili nella Striscia di Gaza". Lo ha detto il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman al vertice straordinario dei Brics, citato dalla Tass