Usa, la rivelazione shock di una donna: "Mio padre era un serial killer". Indaga l'Fbi

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La testimonianza di una quarantenne dell'Iowa è stata raccolta dal settimanale Newsweek. Se il suo racconto fosse confermato, si tratterebbe di uno dei più efferati serial killer della storia americana

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Gli Usa indagano su un nuovo presunto serial killer. Una donna ha accusato il padre morto nel 2013 di aver ucciso decine di donne e di aver costretto lei e i suoi fratelli ad aiutarlo nell’occultamento dei cadaveri. A raccogliere la spaventosa testimonianza la rivista statunitense Newsweek. “So dove sono seppelliti i corpi”, ha dichiarato la figlia di Donald Dean Studey. Se la sua ricostruzione fosse confermata dalle indagini, si tratterebbe di uno degli assassini seriali più prolifici della storia americana.

Il cold case

Il caso degno di un thriller arriva dalla piccola città di Thurman, nello Stato dell’Iowa. Lucy Studey, 45 anni, ha raccontato alla polizia che suo padre avrebbe ucciso in trent’anni tra le cinquanta e le settanta donne, quasi tutte giovani prostitute che esercitavano nella vicina Omaha. Tra le vittime ci sarebbe anche una quindicenne scappata di casa. Una volta uccise, l’uomo seppelliva i corpi in un terreno di sua proprietà. “Ci diceva semplicemente che dovevamo andare al pozzo e sapevo già cosa significava", ha confessato. Era proprio in quella zona isolata e boscosa che l’uomo si disfaceva dei cadaveri con l’aiuto dei figli, stando a quanto ha raccontato Studey. “Ogni volta che andavo lì o sulla collina, non pensavo che sarei tornata indietro. Ero convinta che mi avrebbe ucciso perché non sarei stata capace di tenere la bocca chiusa", ha confessato. La donna ha anche aggiunto dettagli raccapriccianti: il padre avrebbe procurato la morte delle sue vittime accoltellandole, sparando ma soprattutto prendendole a calci. “Se lo meritava…”, avrebbe detto Donald Dean Studey durante una delle sepolture. Molti di questi delitti si sarebbero consumati in un luogo familiare: la roulotte dove la famiglia viveva.

Le risposte

Per anni la donna ha raccontato ad amici e conoscenti quello che accadeva tra le mura domestiche, senza tuttavia essere mai creduta. La stessa sorella Susan ha preso le distanze, smentendo la versione di Lucy, come si legge in un aggiornamento pubblicato sulla stessa testata. Le accuse del resto devono essere ancora provate: il primo passaggio è stato condurre le unità cinofile nei luoghi indicati. I Samaritan Detection Dogs hanno fiutato sospetti resti umani. Per scoprire se c’è del vero nella testimonianza shock, si dovrà attendere l’esito degli scavi. Alle indagini intanto si è unito l'FBI. Stando a quanto riporta Newsweek, l’uomo aveva tatuate sulle nocche due parole: “amore” e “odio”.

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