Dal rapporto medico legale effettuato dopo l'autopsia sul corpo della giovane iraniana arrestata a Teheran, emerge che il decesso è legato a problemi di salute e non ai colpi ricevuti dalla polizia
Mahsa Amini sarebbe morta per colpa di una malattia al cervello, non per le botte ricevute in testa. Questo si legge nel referto del medico legale iraniano. Il rapporto è stato esposto dalla televisione di Stato dopo l’autopsia sul corpo senza vita della 22enne curda arrestata a Teheran per non aver indossato correttamente il velo. La giovane sarebbe finita in coma non per le percosse ricevute dalla polizia iraniana, ma per pregressi problemi di salute. Nella nota si sostiene che Mahsa avesse un disturbo importante dell'asse ipotalamo-ipofisario trattato con farmici. La ragazza avrebbe perso improvvisamente conoscenza e successivamente sarebbe "caduta a terra". Vani gli "sforzi e il trasferimento in ospedale" si legge in una nota del rapporto diffuso dall’organizzazione forense iraniana.
Iran, medico legale: Mahsa non è morta per le percosse
Secondo il medico legale iraniano Mahsa sarebbe deceduta per "insufficienza multiorgano causata da ipossia cerebrale". Un fenomeno che si presenta quando diversi organi della persona collassano in seguito ad una carenza di ossigeno al cervello. Lo riferisce l'agenzia di stampa Irna, citando il referto. Dal rapporto pubblicato dalla tv di stato emerge che "la morte di Mahsa Amini non è stata causata da colpi alla testa e agli organi vitali"ma è stata correlata a "un intervento chirurgico per un tumore al cervello all'età di 8 anni". Secondo i familiari la ragazza sarebbe morta a causa di un violento colpo alla testa. La morte di Amini ha causato in tutto l'Iran una forte ondata di proteste la cui repressione ha provocato decine di morti.