La campionessa di basket americana è detenuta in un carcere russo da febbraio, dopo essere stata fermata in un aeroporto di Mosca e condannata a nove anni di reclusione per possesso di stupefacenti. In attesa nella sentenza di appello, riesce a parlare con la moglie Cherelle: "La telefonata più inquietante della mia vita"
La star della WNBA e medaglia d’oro olimpica Brittney Griner sta perdendo ogni speranza di poter tornare a casa. Griner è detenuta in un carcere russo da febbraio, dopo essere stata fermata in un aeroporto di Mosca e condannata a nove anni di reclusione perché in possesso di un grammo di olio di hashish.
“È stata la telefonata più inquietante della mia vita” ha riferito la moglie Cherelle alla Cbs in seguito alla seconda telefonata tra le due. La prima volta che si erano sentite, la giocatrice sembrava fiduciosa che le cose si sarebbero risolte ma durante la seconda chiamata la moglie di Griner ha avvertito tutta la sua disperazione. “Nel momento in cui ho riattaccato, penso di aver pianto per circa due, tre giorni di fila. È stata la telefonata più inquietante che avessi mai fatto... Si sentiva che non stava bene. Non so se le è rimasto qualcosa dentro per continuare a svegliarsi ogni giorno ed essere in un posto dove non ha nessuno che possa confortarla. È nel momento più difficile in assoluto della sua vita”.
L'udienza di appello
Il 25 ottobre è stata fissata l’udienza di appello per il caso Griner, a quel punto si saprà se la pena verrà confermata o meno.
L’arresto, avvenuto a febbraio, va collocato nel momento di aumento delle tensioni tra Russia e Stati Uniti, a poca distanza dall’invasione dell’Ucraina.
La condanna inflitta è vicina al massimo di 10 anni previsti in Russia per il possesso di stupefacenti e gli avvocati di Griner hanno sostenuto che la punizione fosse eccessiva. Secondo i legali, in casi simili gli imputati hanno ricevuto una condanna media di circa cinque anni e un terzo delle condanne sono state scontate in libertà condizionale.
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La paura dei lavori forzati
L’amministrazione Biden sta facendo il possibile per riportare a casa la giocatrice della WNBA. A luglio, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha rivelato che Washington ha avanzato una "proposta sostanziale" per riportare a casa Griner, insieme a Paul Whelan, un americano che sta scontando una condanna a 16 anni in Russia per spionaggio. I diplomatici russi si sono rifiutati di commentare la proposta statunitense e hanno esortato Washington a discutere la questione in colloqui riservati, evitando dichiarazioni pubbliche.
La moglie di Griner, Cherelle, ha detto che spera che uno scambio di prigionieri avvenga prima dell'imminente udienza. “Temo che se nel giro di un paio di settimane non si arrivi al paventato scambio di prigionieri, possa finire ai lavori forzati. Le ho detto che la sua vita è importante per me, che voglio riportarla a casa e continuerò a pregare ogni giorno affinché le persone a cui è affidato il suo destino abbiano pietà, si siedano e anche loro vedano che la sua vita è importante e facciano tutto il possibile per riportarla a casa”.