
Covid e viaggi, dai Paesi Ue ai corridoi turistici: come raggiungere le mete dell'autunno
La Farnesina ha predisposto le regole per gli spostamenti dall’Italia, ma è possibile che alcuni Stati abbiano comunque delle limitazioni all’ingresso. I viaggiatori del nostro Paese possono tornare negli Usa da inizio novembre, mentre per l’Europa basterà in genere il Green pass. Ecco tutto quello che c’è da sapere prima di prenotare

Con l’arrivo dell’autunno torna la voglia di viaggiare. Il turismo internazionale non è ancora tornato ai livelli pre-pandemia, ma grazie alle campagne di vaccinazione molti turisti si sentono più sicuri nel prenotare una vacanza
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Inoltre, i viaggiatori italiani possono tornare in alcune mete turistiche dopo le restrizioni imposte dalla pandemia, come i Paesi extra Ue dei corridoi turistici Covid-free o, da inizio novembre, negli Stati Uniti che riapriranno ai turisti completamente vaccinati
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A seconda del Paese in cui si sceglie di andare, però, restano in vigore alcune restrizioni per i viaggi. Ecco tutto quello che c’è da sapere prima di scegliere una meta per l'autunno
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La Farnesina ha predisposto cinque liste (A, B, C, D, E) che prevedono differenti regole per i viaggi in entrata o in uscita dall’Italia. Per questo, prima di mettersi in viaggio, è importante consultare il sito realizzato dal ministero degli Esteri, viaggiaresicuri.it, dove ci sono le informazioni aggiornate
Il sito della Farnesina "Viaggiare sicuri"
La regola generale in vigore dal 1° settembre è che, per viaggiare in aereo dall’Italia, è necessario presentare il Green pass (o un suo equivalente estero) che attesti di essere stati vaccinati o di essere guariti dal Covid-19, oppure l’esito negativo di un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti
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Fino al 25 ottobre, è permesso viaggiare verso i Paesi della lista C e della lista D per qualsiasi ragione, anche turistica. Nella lista C sono compresi gli Stati dell’Unione europea, dello spazio Schengen e Israele

I Paesi della lista D sono: Albania, Arabia Saudita, Armenia, Australia, Azerbaigian, Bosnia ed Erzegovina, Brunei, Canada, Emirati Arabi Uniti, Giappone, Giordania, Libano, Kosovo, Moldavia, Montenegro, Nuova Zelanda, Qatar, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Repubblica di Corea, Repubblica di Macedonia del Nord, Serbia, Singapore, Stati Uniti d’America, Ucraina, Taiwan, Regioni Amministrative Speciali di Hong Kong e Macao

Nonostante l’Italia dia il via libera per viaggiare in questi Paesi è però possibile che alcuni di questi Stati applichino forme di restrizione all’ingresso a causa del Covid-19

PARIGI – La Francia divide i Paesi in tre fasce di rischio: verdi, arancioni e rosse. L’Italia è inserita nell’elenco verde, i cui cittadini devono avere una certificazione vaccinale per entrare nel Paese (valida una settimana dopo la seconda dose, quattro dopo il vaccino monodose oppure sette giorni dopo la prima dose di vaccino per le persone guarite). Altrimenti è richiesto un attestato di guarigione dal Covid oppure l’esito negativo di un test effettuato meno di 72 ore prima della partenza, tranne per i minori di 12 anni

BERLINO – Per l’ingresso in Germania, indipendentemente dal Paese di provenienza, bisogna presentare una documentazione che dimostri di essere vaccinati, guariti dal coronavirus oppure di essere risultati negativi a un tampone antigenico (48 ore prima del viaggio) o molecolare (72 ore prima), tranne che per i minori di 12 anni. Si considerano vaccinati i soggetti che hanno completato il ciclo vaccinale da almeno due settimane, anche con una sola dose se si ha già avuto il Covid-19

MADRID – Le regole per l’ingresso in Spagna cambiano sulla base della categoria di rischio dei Paesi di provenienza, definita ogni settimana dal governo di Madrid. Per quanto riguarda l’Italia, possono essere incluse nella lista dei “Paesi a rischio” anche singole Regioni italiane. Chiunque entri in Spagna deve presentare un formulario scaricabile dal sito Spain Travel Health

LONDRA – Dal 4 ottobre per entrare nel Regno Unito non è più richiesto il test anti Covid prima della partenza per i cittadini che hanno completato il ciclo vaccinale e provengono da Paesi della lista “ambra”, tra cui l’Italia. Resta invece l’obbligo di fare un tampone rapido due giorni dopo l’arrivo. Inoltre, a causa della Brexit, dal 1° ottobre per entrare nel Regno Unito non basta più il documento d’identità, ma servirà il passaporto

PRAGA – Per quanto riguarda i viaggi turistici in Repubblica Ceca, bisogna compilare il modulo on line per entrare nel Paese. Necessario un test antigenico (nelle 48 ore precedenti) o molecolare (72 ore precedenti), a meno che non si sia completato il ciclo vaccinale o si sia guariti dal Covid

DUBLINO – Tutti i passeggeri che arrivano in Irlanda devono compilare un modulo di localizzazione prima della partenza. Chi arriva dall’Ue e presenta un certificato Covid europeo (vaccino o guarigione) non deve presentare alcun test relativo al viaggio né sottoporsi a quarantena. In alternativa sarà necessario presentare la prova di un risultato negativo di un test molecolare eseguito entro 72 ore prima dell'arrivo nel Paese

NEW YORK E USA – La Casa Bianca ha annunciato che, da inizio novembre, i viaggiatori internazionali “completamente vaccinati” in arrivo da 33 Paesi (tra cui quelli dell'area Schengen, Uk e Irlanda) potranno entrare liberamente nel Paese. Non saranno più tenuti all’isolamento all'arrivo negli Stati Uniti, ma permarrà l'obbligo di effettuare un test 3 giorni prima della partenza. Nei prossimi giorni il Centers for Disease and Prevention stabilirà quali sono le condizioni per rientrare nella categoria dei soggetti “completamente vaccinati”

CANADA – A partire dal 7 settembre 2021 i cittadini stranieri che abbiano completato il ciclo vaccinale possono entrare in Canada anche per motivi non essenziali, incluso il turismo. I certificati vaccinali dovranno essere tradotti in inglese o francese. Bisognerà inoltre presentare un test molecolare negativo effettuato entro 72 ore prima dell’ingresso in Canada

TOKYO E GIAPPONE – Le autorità giapponesi hanno stabilito che l'ingresso nel Paese per motivi di turismo è vietato fino a nuove indicazioni, da qualsiasi Paese del mondo. Le autorità locali hanno anche sospeso, fino a data da definirsi, la concessione di nuovi visti per studio o lavoro

Per quanto riguarda il resto del mondo (i Paesi della lista E), gli spostamenti fino al 25 ottobre sono consentiti solamente in presenza di motivi di lavoro, studio, salute, assoluta urgenza, rientro presso domicilio/residenza/abitazione

Ma con un’ordinanza del 28 settembre, il ministro della Salute Roberto Speranza ha autorizzato, in via sperimentale, i “corridoi turistici Covid-free” che interessano alcuni Paesi dell'elenco E: Aruba, Maldive, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana, Egitto limitatamente alle zone turistiche di Sharm El Sheikh e Marsa Alam

Potrà viaggiare verso queste mete, per motivi di turismo, solamente chi è munito di Green pass (vaccinazione, tampone negativo o guarigione). Inoltre per partire bisognerà sottoporsi a un tampone molecolare o antigenico nelle 48 ore prima del volo. Il certificato negativo dovrà essere presentato al vettore