Uk, scandalo delle onoreficenze colpisce Buckingham Palace

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Tiziana Prezzo

L'ex valletto del principe Carlo costretto a dimettersi per aver garantito un titolo nobiliare a un imprenditore saudita in cambio di soldi. Un altro colpo per la regina Elisabetta, dopo le tensioni con il principe Harry e la moglie Meghan e i guai giudiziari del principe Andrea. (La corrispondente da Londra)

LONDRA - Gli inglesi lo chiamano "quid pro quo", per noi è il "do ut es", ma senza scomodare il latino ci troviamo di fronte all'ennesima storia di favori e corruzione. Che però, in questo caso, conquista le prime pagine dei giornali britannici perché scuote la famiglia reale dei Windsor. L'ex valletto del principe Carlo, fino allo scorso fine settimana al vertice della Prince's Foundation, è stato costretto alla dimissioni dopo che il Sunday Times e il Mail on Sunday hanno rivelato che avrebbe brigato per accordare la cittadinanza britannica e un titolo nobiliare a un imprenditore saudita in cambio di un milione e mezzo di sterline per finanziare il Dumbries House e il Castello di Mey, due proprietà che fanno parte della Prince’s Foundation.

Soldi per un titolo nobiliare

Michael Fawcett, 51 anni, avrebbe fatto ottenere a Mahfouz Marei Mubarak bin Mahfouz, facoltoso finaziatore della fondazione dell'erede al trono che si occupa di promuovere un approccio sostenibile nell’edilizia, nell’agricoltura e nella manodopera, il titolo di Commander of the Most Excellent Order of the British Empire.

Nuovi dispiaceri per la regina Elisabetta

Un vero e proprio "scandalo delle onoreficenze" per la corona, in un periodo già segnato da forti turbolenze a causa delle dichiarazioni dei duchi di Sussex, Harry e Meghan,  e dell'inchiesta giudiziaria su Jeffrey Epstein, imprenditore condannato per abusi sessuali e traffico internazionale di minorenni e morto suicida in carcere, che vede coinvolto anche il principe Andrea.

Non il primo "inciampo" per Fawcett

Sembra oltretutto che per Fawcett si tratti di una sorta di brutto vizio: già alcuni anni addietro era rimasto imbrigliato in una vicenda quanto mai opaca e mai totalmente chiarita che riguardava i regali fatti alla famiglia reale. Tutt'altro che opaco è quanto si legge invece nelle lettere scritte da un assistente dell'imprenditore saudita che garantiva denaro a fiumi una volta garantito a bin Mahfouz il titolo nobiliare (seguito da cittadinanza). In un comunicato, il presidente della fondazione, Douglas Connell, ha spiegato che  Fawcett "ha offerto di dimmettersi temporaneamente quale amministratore delegato per permettere agli amministratori fiduciari di indagare sulll’avvenuto" e che ha offerto di collaborare pienamnte con l’inchiesta.

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