G7, leader seminudi e con bocca gigante: la protesta degli attivisti per l'ambiente. FOTO
Le conclusioni del vertice riguardo alla crisi climatica non sono sembrate sufficientemente ambiziose agli ambientalisti, che in Cornovaglia hanno messo in scena diverse proteste. Alcuni attivisti di Extinction Rebellion hanno manifestato senza pantaloni e con delle bocche giganti sulle maschere di Biden, Johnson, Draghi, Merkel, Macron, Trudeau e Suga: un modo per denunciare come, a loro dire, i leader abbiano fatto grosse promesse ma poco di concreto. Proteste anche sulla spiaggia
I sette senza pantaloni e con le bocche giganti. È questa la protesta messa in scena da alcuni attivisti per l’ambiente a Saint Ives, in Cornovaglia, per manifestare contro le politiche dei leader del G7 riguardo alle questioni ambientali. Proteste e manifestazioni anche sulla spiaggia di Carbis Bay
G7, Draghi: su autocrazie posizioni comuni. Su Covid: se contagi salgono, quarantena da GbLa protesta di alcuni attivisti del movimento ambientalista Extinction Rebellion: eccoli senza pantaloni e con le maschere di Biden, Johnson, Draghi, Merkel, Macron, Trudeau e Suga
Usa Weekly News, Biden in Europa per il suo primo G7“All mouth and no trousers”, si legge su uno striscione. In inglese è un modo di dire simile al nostro “Tutto fumo e niente arrosto”, per indicare delle persone che parlano molto ma poi non agiscono
G7, incontro Biden-Draghi. Johnson: se serve sospenderemo intesa Irlanda del NordPer gli attivisti di Extinction Rebellion è il modo per denunciare come, a loro dire, i leader del G7 abbiano fatto grosse promesse riguardo alle azioni da compiere contro il cambiamento climatico ma poi non siano passati a misure concrete
Tutte le notizie sul G7Il G7 ha avuto luogo dall’11 al 13 giugno in Cornovaglia
L'incontro tra la regina e i Biden dopo il G7. FOTOLe conclusioni del G7 sulla crisi climatica, come detto, non sono sembrate sufficientemente ambiziose agli ambientalisti. Non solo a quelli di Extinction Rebellion. Tasneem Essop, direttore esecutivo del Climate Action Network, la rete globale composta da oltre 1.300 Ong in 130 Paesi, ha commentato che "i risultati del vertice semplicemente non sono all'altezza delle due crisi che il mondo sta affrontando: una pandemia storica che ha causato 4 milioni di vittime e ne minaccia miliardi, soprattutto nel sud del mondo, e impatti climatici sempre più devastanti"
Secondo Essop, sul clima "i Paesi ricchi non possono limitarsi a reiterare gli obblighi esistenti, ma devono mettere sul tavolo sostanziali finanziamenti nuovi e aggiuntivi"
Anche Jennifer Morgan, direttore esecutivo di Greenpeace International, ritiene che "il G7 non sia riuscito a preparare una COP26 di successo poiché manca drammaticamente la fiducia tra i Paesi ricchi e quelli in via di sviluppo. Ricostruire questa fiducia multilaterale essenziale significa sostenere l'esenzione dei brevetti per un vaccino popolare, rispettare gli impegni per il finanziamento del clima per i Paesi più vulnerabili ed eliminare i combustibili fossili una volta per tutte"
Secondo la leader di Greenpeace, "le soluzioni all'emergenza climatica sono chiare e disponibili, ma il rifiuto del G7 di fare ciò che è necessario sta lasciando indietro i vulnerabili del mondo. Manca un piano di risorse per proteggere almeno il 30% della nostra terra e del nostro mare. La protezione della natura deve essere realizzata in collaborazione con le popolazioni locali e indigene entro questo decennio. Altrimenti le pandemie diventeranno un incubo ricorrente sullo sfondo della catastrofe climatica"
La coordinatrice della politica climatica di ActionAid International, Teresa Anderson, sottolinea che "la riaffermazione da parte del G7 del precedente obiettivo di 100 miliardi di dollari l'anno non serve ad affrontare l'urgenza e la portata della crisi climatica. Le comunità che vivono in prima linea nel Sud del mondo hanno bisogno di specifici impegni di sostegno finanziario che consentano loro di adattarsi e riprendersi dai disastri climatici"
Anche Sven Harmeling, responsabile Clima di Care International, torna sulla questione dei finanziamenti: "I Paesi del G7 non sono riusciti a fornire maggiore chiarezza su come intendono aumentare i finanziamenti per il clima per raggiungere l'obiettivo dei 100 miliardi. L'annuncio della Germania di aumentare i finanziamenti da 4 miliardi di euro a 6 miliardi di euro all'anno al più tardi entro il 2025 è almeno un passo più concreto nella giusta direzione, dopo molte pressioni pubbliche"
Manuel Pulgar-Vidal del WWF ha invece apprezzato l'annuncio del G7: "Abbiamo bisogno di questo tipo di slancio politico per stimolare un'azione per il clima ancora più ambiziosa”. Purtroppo, ha però aggiunto, i risultati del G7 non sono stati "un passo da gigante per il genere umano" di cui avevamo bisogno e che ci aspettavamo. Era più come "un piccolo passo positivo"