Un cambiamento nella pianificazione familiare che arriva poche settimane dopo la pubblicazione dei dati del censimento che ha rivelato un nuovo calo delle nascite. A deciderlo è stato l’Ufficio politico del Partito comunista cinese
In Cina una coppia sposata potrà avere fino a tre figli. Un cambiamento nella pianificazione familiare che arriva poche settimane dopo la pubblicazione dei dati del censimento che ha rivelato un nuovo calo delle nascite. A deciderlo è stato l’Ufficio politico del Partito comunista cinese. Il Paese del Dragone per mezzo del Partito che detta la linea governativa ha deciso che: “Le misure di sostegno a favore del terzo figlio, favoriranno il miglioramento della struttura della popolazione cinese”. Una risposta attiva all'invecchiamento demografico e alla salvaguardia dei vantaggi in termini di risorse umane del Paese. Stando all’ultimo censimento del 2020 infatti il ritmo di crescita annuale della popolazione cinese è stato dello 0,53 per cento rispetto allo 0,57 per cento del decennio precedente. Si è registrato così il tasso di crescita più lento da quando i censimenti decennali sono iniziati, nel 1953. Nel 2020, inoltre, le nascite sono state 12 milioni, il 20 per cento in meno rispetto al 2019.
C’era una volta la Politica del figlio unico
Dal 1979 al 2016 ogni coppia cinese poteva avere soltanto un figlio. A sancirlo era la cosiddetta: “Politica del figlio unico” decisa per evitare la sovrappopolazione del Paese. La misura determinava una ‘crescita zero’ e conteneva una crescita indiscriminata della popolazione. Era stata introdotta dal successore di Mao, Den Xiaoping attraverso una legge.
Dal 2016 era stato permesso alle coppie di avere fino a due figli. Una decisione che era stata presa principalmente a causa dall’invecchiamento medio degli abitanti, che rischiava di rallentare la crescita economica. La misura del 2016 non aveva portato però ai risultati sperati. Anche per questo ora il Partito comunista ha deciso di cambiare di nuovo, permettendo tre figli a coppia.