Stupri e abusi nelle scuole del Regno Unito: scoppia il #metoo inglese

Mondo

Tiziana Prezzo

In Uk il sito Everyone's invited ha raccolto migliaia di racconti anonimi di violenze e aggressioni a sfondo sessuale nei licei e negli spazi frequentati da giovani. Contro la cosiddetta "rape culture" indaga ora la polizia. (La corrispondente da Londra)

Londra - Mutuandolo dagli studi di genere, i media britannici hanno deciso di utilizzare, per descrivere quanto sta accadendo, il termine  “rape culture”, "cultura dello stupro": un ossimoro che è forte come pochi altri.  Perché nel Regno Unito, nel luogo preposto più di ogni altro a diffondere cultura, la scuola, si sta disvelando un fenomeno inquietante. Ha il merito di aver scoperchiato un vero e proprio vaso di pandora "Everyone’s invited": un sito web fondato nel giugno 2020 da Soma Sara, neolaureata all'University College di Londra,  che ha raccolto, in forma anonima,  le dolorosissime esperienze di migliaia di persone.  Vittime che hanno deciso di farsi avanti dopo che alcune scuole nel Paese avrebbero cercato di insabbiare episodi che vanno dalla  misoginia alle molestie, dagli abusi alle aggressioni.

 

Un centinaio le scuole del Regno che vengono citate sul sito e ora la polizia si è messa ad indagare. Bisogna capire al più presto quanto diffuso e profondo sia questo fenomeno che ha trasformato un ambiente in teoria protetto e a misura di minori in uno dove vittime e carnefici continuano a condividere in silenzio gli stessi spazi.  La maggior parte delle denunce hanno come protagoniste ragazze e giovani donne, ma ci sono anche racconti al maschile.  Storie  che inizialmente provenivano solo da alcune scuole private, concentrate  nell’area della capitale, ma che ora interessano tutto il Regno Unito e anche scuole statali.

Una violenza considerata "normale"

Ci sono aspetti, nelle confessioni, che ritornano: come l’essere state sotto ricatto per foto osé scattate magari in un momento di intimità e utilizzate in seconda istanza da un amico o un ex fidanzato per umiliare o per vendicarsi. Ma la cosa forse più di tutte sconcertante è che molte ragazze dicono di non aver immediatamente denunciato una violenza non tanto per la vergona provata, ma per il fatto di non averla subito riconosciuta come tale, tanto sarebbe un comportamento diffuso e quasi considerato “normale” tra le giovani generazione.

 

Il ruolo giocato dall'alcol

Un ruolo lo giocherebbe anche il consumo di alcol. In molte hanno raccontato di essere state aggredite sessualmente da compagni d'istituto durante feste dove  ci si ubriaca. Le vittime, stando a diversi racconti, sarebbero state poi  indotte a non denunciare dagli stessi insegnanti: il consiglio è stato in molti casi quello di "chiudere un occhio". Una fonte anonima ha raccontato come dozzine di ragazzi di una scuola di Londra abbiano creato un album di foto di compagne ritratte nude  all'interno deelle classi da condividere tra di loro. Quando gli insegnanti hanno scoperto il fatto hanno proceduto alla sospensione o espulsione delle ragazze, ma non dei lorocompagni.

L’idea di Everyone’s invited (tutti sono invitati) nasce dall'esperienza in prima persona dell’ideatrice stessa del sito, che durante la pandemia ha deciso di condividere su Instagram il suo racconto. La sua testimonianza ha fatto sì che molte ragazze si siano messe in contatto con lei non solo per mostrarle vicinanza, ma anche per confessarle di essere state vittima di esperienze analoghe.

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