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Boris Johnson in bicicletta durante il lockdown: polemiche nel Regno Unito

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©Fotogramma

Il premier britannico sotto accusa per una pedalata a circa 10 chilometri dal numero 10 di Downing Street. Un comportamento che ha portato a un confronto politico basato su tesi e interpretazioni delle restrizioni contrapposte  

Boris Johnson ha infranto le regole del lockdown imposte dal suo stesso governo? È questo l'interrogativo al centro delle polemiche che si sono scatenate nel Regno Unito dopo la diffusione delle immagini del Primo Ministro britannico in sella alla propria bicicletta all’altezza dell’Olympic Park a East London, a circa 7 miglia (oltre 10 chilometri) da Downing Street. Il governo inglese ha infatti stabilito che durante questa fase di chiusure più stringenti a causa del Coronavirus l’attività fisica è consentita, ma che bisogna rimanere in “zona locale”. Ed è su questa espressione che si dividono sostenitori e contestatori di Johnson.

La mancanza di una distanza standard

Per l’opposizione laburista Johnson ha violato le regole perché pedalare così lontano dal proprio domicilio non può rientrare nella definizione di zona "locale", ma fonti governative ribattono affermando che non è stata stabilita alcuna distanza standard al riguardo. Al contrario di quanto accade nel resto del Regno Unito. Nella vicina Scozia, ad esempio, l'esercizio fisico può essere fatto se "inizia e finisce nello stesso luogo, che può essere fino a 5 miglia dal confine dell'area dell'autorità locale". Mentre in Galles l'attività fisica deve iniziare e finire a casa ma non ci sono limiti alla distanza percorsa, anche se il consiglio è quello di rimanere il più vicino possibile alla propria abitazione. In Irlanda del Nord, infine, si consiglia alle persone di non andare a più di 10 miglia da casa durante l’allenamento.

Interpretazioni variabili

Il ministro della Sanità è intervenuto, ma senza riuscire a fare chiarezza del tutto: “Se si va a fare una lunga passeggiata e si finisce a 10 chilometri da casa, va bene”, ha sostenuto, aggiungendo poi però che “si dovrebbe restare in zona”. Il portavoce del Primo Ministro ha detto che chi sostiene che Johnson abbia infranto le regole sbaglia, ma  non ha confermato se Johnson sia stato portato direttamente all'Olympic Park da Downing Street o sia arrivato lì in sella alla sua bicicletta. Il capo di Scotland Yard, Cressida Dick, ha invece dichiarato a BBC Radio 4 che “il viaggio non è stato contro la legge, questo è certo. Le persone dovrebbero fare esercizio partendo dalla porta di casa e tornare alla porta di casa. Questa è la mia visione del termine locale".

Regole affidate anche al buon senso

L'impressione che se ne ricava è che le norme siano in parte affidate al buon senso della popolazione. Il clamore suscitato dalla pedalata di Johnson è figlio anche della polemica che è nata intorno al caso di due donne multate di 200 sterline dalla polizia del Derbyshire per aver guidato per 8 chilometri da casa per fare una passeggiata, anche se la sanzione è stata successivamente annullata.

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