Sudan: vietate mutilazioni genitali femminili, autorizzato consumo alcol per non musulmani

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Cambiamenti importanti nel Paese. Il Consiglio sovrano, massima autorità, ha ratificato la legge che criminalizza la pratica molto diffusa. Inoltre, ha soppresso l'articolo 126 del Codice penale relativo all'apostasia, che aveva reso il consumo di alcol soggetto alla pena di morte. Rimane il divieto per i musulmani sudanesi

È tempo di cambiamenti storici in Sudan, dopo la destituzione dell'autocrate Omar al-Bashir avvenuta più di un anno fa. Il Paese nei giorni scorsi ha vietato le mutilazioni genitali femminili, mentre nelle scorse ore ha autorizzato il consumo di alcolici ai non musulmani, togliendo un divieto in vigore dal 1983.

Consumo di alcolici concesso ai non musulmani

È stato il ministro della Giustizia Nasreddine Abdelbari ad annunciare la soppressione dell'articolo 126 del Codice penale relativo all'apostasia, che aveva reso il consumo di alcol soggetto alla pena di morte. “L'emendamento autorizza i non musulmani a consumare alcolici negli spazi pubblici, purché non arrechino disturbo", ha dichiarato in un'intervista alla televisione pubblica. Il consumo di alcol, però, resta proibito per i musulmani sudanesi. Secondo i dati ufficiali, i non musulmani rappresentano circa il 3 per cento della popolazione sudanese.

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Vietate le mutilazioni genitali femminili

La decisione di consentire ai non musulmani di consumare alcolici fa parte di una serie di emendamenti progressisti approvati in questi giorni dal Consiglio sovrano del Sudan, massimo organo di potere del Paese composto dalle autorità militari e civili. Tra gli emendamenti adottati, spicca il divieto di mutilazione dei genitali femminili. Il Consiglio, ha annunciato sempre il ministro della Giustizia, ha ratificato la legge che criminalizza questa pratica ampiamente diffusa nel Paese. Il provvedimento è stato approvato dopo che il governo, a maggio, aveva dato il via libera ad alcuni emendamenti alla legge penale che puniscono coloro che compiono l'operazione con un massimo di tre anni di carcere e una multa. Secondo le Nazioni unite, quasi 9 ragazze su 10 in Sudan sono vittime di ciò che è noto come Mgf o taglio genitale. Il ministro della Giustizia ha dichiarato che la pratica "mina la dignità delle donne".

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