Il governo statunitense è tornato a rilanciare l’offerta annunciata a luglio per chiunque fornisca informazioni sulle sorti del gesuita, rapito nel 2013, probabilmente dall’Isis, e su quella di altri quattro prelati siriani di cui si sono perse le tracce negli anni
Il governo statunitense è tornato a rilanciare l’offerta fino a cinque milioni di dollari di ricompensa per chiunque fornisca informazioni sulla sorte del prete italiano Paolo Dall'Oglio, scomparso in Siria nel 2013, e su quella di altri quattro prelati siriani di cui si sono perse le tracce negli anni della guerra. Sul profilo ufficiale Twitter del Dipartimento di Stato americano per la giustizia, è stato pubblicato un poster e un appello in arabo con la foto del gesuita romano, scomparso a Raqqa nel luglio del 2013. Secondo l'annuncio del Dipartimento di Stato Usa, Dall'Oglio è stato rapito dallo “Stato islamico”. Il governo americano ha offerto la ricompensa anche per chi possa fornire informazioni sui due vescovi siriani, Bulos Yazigi e Yohanna Ibrahim, rapiti nel nord-ovest della Siria, e due preti di Aleppo, l'armeno cattolico Michel Kayyal e l'ortodosso Maher Mahfuz.
L’annuncio a fine luglio
A fine luglio, l'annuncio della ricompensa da parte del governo americano aveva riacceso le speranze anche nella famiglia del gesuita italiano. Per tutti e cinque non si hanno prove certe su chi li abbia rapiti e, soprattutto, non vi sono certezze che siano ancora vivi. Ma la reiterata offerta degli Usa per ricevere informazioni su Dall'Oglio e sugli altri quattro sembra indicare che il governo americano abbia motivo di pensare che tutti o qualcuno di loro siano ancora in vita. Analisti regionali ipotizzano invece che questi annunci non siano altro che un modo per l'amministrazione americana di incoraggiare "la libertà religiosa nel mondo" e, in particolare, di "proteggere le minoranze cristiane in Medio Oriente". Questi due punti sono stati più volte sottolineati sia dal vice presidente americano, Micheal Pence, sia dal segretario di Stato, Mike Pompeo. Quest'ultimo lo ha ribadito anche durante la sua visita in Vaticano, da Papa Francesco, lo scorso ottobre. Da più parti si crede che Dall'Oglio sia stato rapito dall'Isis a Raqqa, città che nel luglio 2013 era parzialmente in mano allo Stato islamico.
La scomparsa di Padre Dall’Oglio
Di Padre Paolo Dall’Oglio, 64 anni, non si hanno più notizie dal 29 luglio 2013, quando fu rapito nella zona di Raqqa, in Siria, dove avrebbe dovuto incontrare un esponente dell'Isis per negoziare la liberazione di un prigioniero. Prima di scomparire, Dall’Oglio aveva vissuto per più di trent'anni nel Paese mediterraneo, fondando la comunità monastica di San Mosè e dedicando la sua vita al dialogo inter-comunitario tra cristiani e musulmani.