Migranti, Save The Children: oltre 15mila i morti nel Mediterraneo Centrale dal 2013
MondoA sei anni dal naufragio di Lampedusa in cui morirono 368 persone, l’organizzazione fa sapere che da quel giorno sono migliaia le persone che hanno perso la vita o risultano disperse nel tentativo di raggiungere le coste europee. Nel 2019 sono 844
"Dal 2013 ad oggi oltre 15mila persone, tra cui tantissimi bambini e adolescenti, hanno perso la vita o risultano dispersi tentando di attraversare il Mediterraneo Centrale". Queste le parole di Raffaela Milano, Direttrice Programmi Italia-Europa di Save the Children, nel giorno in cui si celebra la Giornata del Migrante. Una data, questa del 3 ottobre, non casuale visto che ricade l’anniversario della strage di Lampedusa avvenuta nel 2013, quando un barcone si rovesciò e affondò a meno di un chilometro dall’Isola dei Conigli provocando la morte di 368 persone.
"L’Europa aveva detto ‘mai più’ ma non è stato così"
"Sei anni fa, di fronte alle centinaia di corpi delle vittime del tragico naufragio del 3 ottobre 2013 a Lampedusa, l'Europa aveva detto 'Mai più', ma negli anni ha progressivamente rinunciato alle operazioni di ricerca e soccorso, scegliendo di proteggere i confini e non le persone, mentre l'impegno per il salvataggio in mare è stato scoraggiato", afferma Raffaela Milano, che aggiunge: "Il recente summit di Malta potrà rappresentare il primo passo per l'avvio di un'azione europea condivisa a condizione che il Consiglio europeo Giustizia e Affari Interni, previsto per il 7 e 8 ottobre, impegni concretamente i Paesi membri nel garantire il pieno rispetto del diritto internazionale riconoscendo, anche alla luce dell'allarme crescente delle Nazioni Unite, che la Libia versa oggi in una terribile situazione di fragilità e instabilità e non può essere considerata in alcun modo come un porto sicuro".
Centinaia i morti nel 2019
Save the Children, impegnata in Italia dal 2008 in attività e interventi di sostegno e assistenza dei minori stranieri soli in arrivo via mare, fa anche sapere che nel 2019 i morti in mare sono poco meno di 1000, esattamente 844, pari al 13% del totale dei migranti sbarcati. "È insopportabile continuare ad essere testimoni delle morti in mare – dice Milano – È fondamentale e urgente che l'Europa si impegni stabilmente a garantire vie di accesso sicure dalle aree di crisi o di transito, per evitare così che decine di migliaia di bambini, donne e uomini continuino ad essere costrette a ricorrere ai trafficanti, subendo ogni tipo di violenza e mettendo a rischio la propria vita".