Prada dice stop alle pellicce, la maison italiana diventa "fur-free"

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Dalle collezioni donna della primavera/estate 2020, il gruppo italiano utilizzerà materiali alternativi. La decisione è stata annunciata con la Ffa, associazione che riunisce oltre 50 organizzazioni in più di 40 Paesi. Miuccia Prada: "Prodotti più responsabili"

Prada dice stop alle pellicce ed entra nella famiglia “fur-free”. Dalle collezioni donna della primavera/estate 2020, il gruppo italiano del lusso quotato ad Hong Kong non userà più pellicce animali per realizzare nuovi prodotti. La decisione è stata annunciata con la Fur Free Alliance (Ffa, che riunisce oltre 50 organizzazioni in più di 40 Paesi) ed è frutto di un dialogo positivo tra il Gruppo, Ffa, Lav e The Humane Society of the United States.

Miuccia Prada: "Prodotti più responsabili"

Per Miuccia Prada si tratta di un traguardo importante per un gruppo che ha fatto dell'innovazione e della responsabilità sociale i suoi valori fondanti. "La ricerca e lo sviluppo di materiali alternativi - ha spiegato - consentirà all'azienda di esplorare nuove frontiere della creatività e di rispondere, allo stesso tempo, alla domanda di prodotti più responsabili". Dalla prossima p-e 2020, quindi, Prada non utilizzerà più pellicce per nuovi prodotti, mentre lo stock continuerà ad essere in vendita fino ad esaurimento delle scorte.

Le altre maison "fur-free"

Prada è solo l'ultima delle aziende del lusso a dire addio alle pellicce. Tra le maison più blasonate che hanno bloccato l’utilizzo di pellicce ci sono Giorgio Armani, Versace, Furla, Burberry, Michael Kors, Ralph Lauren e Gucci, fino alle case simbolo del “fur-free" Stella McCartney e Vivienne Westwood.

Il plauso della Lav

Congratulazioni a Prada sono arrivate da Fur Free Alliance attraverso il presidente Joh Vinding. Plauso anche dalla Lav, con Simone Pavesi, manager dell'area Animal Free Fashion, che parla di una decisione "coerente con una nuova idea di lusso più etico e sostenibile" che "risponde alle aspettative dei consumatori".

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