Il 28enne giornalista italiano si trovava nella città francese per seguire la plenaria del Parlamento europeo per la radio Europhonica. È la quarta persona a perdere la vita nell'attacco dopo un 61enne francese, un 45enne turista thailandese e un uomo afghano di 40 anni
Sale a quattro il bilancio dei morti nell'attentato di martedì 11 dicembre al mercatino di Natale di Strasburgo (LE FOTO - LE TESTIMONIANZE), con la morte in ospedale di un altro dei feriti. Si tratta di Antonio Megalizzi, il giornalista italiano 28enne che si trovava a Strasburgo per seguire la plenaria del Parlamento europeo per la radio. Inizialmente non sembrava che si trattasse di Megalizzi: l'annuncio che una quarta persona era morta era stato dato dalla procura di Parigi, che però inizialmente non aveva fornito l'identità della persona deceduta. Le condizioni del giornalista erano state definite fin da subito gravissime dopo che un proiettile lo aveva raggiunto alla base del cranio, tanto che i medici lo avevano ritenuto non operabile.
Chi sono le altre vittime
L'attentato al momento ha causato la morte di un cittadino francese di 61 anni, ex impiegato di banca, di un 45enne turista thailandese e di un uomo musulmano afghano di 40 anni. A loro si è aggiunto oggi, 14 dicembre, Antonio Megalizzi, 28enne giornalista italiano. Tutti sono stati colpiti alla testa dall’attentatore.
Ucciso l'attentatore, Cherik Chekatt
L'autore dell'attentato, Cherif Chekatt (CHI ERA) è stato individuato e neutralizzato dalla polizia dopo una fuga durata 48 ore. Il 29enne si trovava ancora a Strasburgo: si era rifugiato in un magazzino nella Plaine des Butchers, nel quartiere di Meinau, non lontano da Neudorf a Strasburgo, la zona in cui viveva e in cui era stato visto per l'ultima volta dopo l'attacco. Chekatt era nato a Strasburgo da genitori stranieri ed era stato segnalato dalle autorità francesi come elemento "radicalizzato" a rischio attentati (COS'È LA FICHE S), ha aperto il fuoco in mezzo alla gente e ha poi usato un coltello per colpire alcune persone. Infine, è scappato a bordo di un taxi. L'Isis ha rivendicato l'attentato, affermando che Cherif Chekatt era un "soldato" dello Stato islamico. Lo riferisce Site citando Amaq, l'organo di propaganda dell'Isis.