La decisione motivata con “i sistematici attacchi” subiti da parte dell’organizzazione delle Nazioni Uniti. Anche gli Stati Uniti avevano annunciato l’uscita dall’agenzia
Israele ha annunciato che, come già annunciato, lascerà l'Unesco entro la fine del 2018 per i "sistematici attacchi" da parte dell'organizzazione delle Nazioni Unite contro lo Stato ebraico. Il portavoce del ministero degli Esteri, Emmanuel Nahshon, ha precisato che la decisione è stata presa per i "tentativi" dell'Unesco "di disconnettere la storia ebraica dalla terra di Israele", aggiungendo che la lettera formale sarà presentata all'agenzia Onu entro la fine di quest'anno e che quindi Israele lascerà l'Unesco entro la fine del 2018.
Anche gli Stati Uniti hanno annunciato l’uscita
Lo scorso 12 ottobre gli Stati Uniti avevano annunciato di volersi ritirare dall'agenzia delle Nazioni Unite dopo mesi di tensioni sul nodo del Medio Oriente. E lo stesso giorno il premier israeliano Benyamin Netanyhau aveva dato istruzioni di "preparare l'uscita di Israele dall'Unesco in parallelo con gli Usa".
Netanyahu aveva reso omaggio alla scelta del presidente americano. "La decisione di Trump - aveva detto - è coraggiosa e morale, perché l'Unesco è diventato un teatro dell'assurdo e perché piuttosto che preservare la storia la distorce".
La motivazione di Netanyahu
Tre giorni dopo il premier israeliano aveva ribadito la sua decisione di uscire dall'agenzia Onu: "La mia istruzione di lasciare l'organismo - aveva spiegato - resta immutata e procederemo per realizzarla". "L'Unesco è diventata la sede di risoluzioni bizzarre, anti israeliane e in pratica antisemite. Ci auguriamo che cambi strada ma non abbiamo grandi speranze".