L'uomo, figlio del governatore del territorio di Krasnoyarsk, è accusato di contrabbando di tecnologie militari e petrolio, elusione delle sanzioni e riciclaggio per milioni di dollari
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Artem Uss ha negato il consenso all'estradizione verso gli Stati Uniti. L'imprenditore russo, arrestato il 17 ottobre dalla Polaria all'aeroporto di Milano Malpensa su mandato degli Usa, lo ha chiarito durante l'udienza che si è svolta stamattina davanti alla Corte d'Appello di Milano e che era dedicata all'identificazione dell'arrestato e alla sua audizione sul consenso o meno ad essere consegnato agli Stati Uniti. L'uomo, figlio del governatore del territorio di Krasnoyarsk, Alexander Uss, è accusato di contrabbando di tecnologie militari e petrolio, elusione delle sanzioni e riciclaggio per milioni di dollari. Secondo quanto riporta l'Agi, il Cremlino ha "condannato con forza" l'arresto e ha assicurato che gli verrà fornita tutta la possibile assistenza diplomatica.
Difesa pronta a chiedere domiciliari
La difesa di Uss è pronta a preparare un'istanza di scarcerazione per il 40enne, con la concessione almeno dei domiciliari in attesa che si concluda il procedimento sull'estradizione che potrebbe andare avanti qualche settimana. Lo ha spiegato il legale Vinicio Nardo al termine dell'udienza di oggi. Dopo l'istanza per la concessione dei domiciliari, che dovrà essere valutata da un collegio di tre giudici della quinta d'appello, si proseguirà con il procedimento che dovrebbe concludersi con il via libera o meno all'estradizione. Gli Usa avranno 45 giorni per far arrivare ai giudici la richiesta di estradizione e tutte le carte con le accuse. Dopo l'arrivo degli atti dagli Usa, la Procura generale avrà un mese di tempo per formulare la sua requisitoria e il procedimento dovrà concludersi, con l'ok o meno alla consegna del 40enne, in un massimo di 6 mesi.
Le accuse
Il mandato di cattura emesso nei suoi confronti dal Dipartimento di Giustizia statunitense fa riferimento a una serie di reati che hanno trasformato la vicenda in un caso di rilevanza internazionale. In base ai 12 capi d'imputazione, con Uss sono accusati - riferisce la Tass - anche i connazionali Yury Orekhov, fermato sempre lunedì in Germania, Svetlana Kuzurgasheva, Timofey Telegin e Sergey Tulyakov, e i commercianti di petrolio venezuelani Juan Fernando Serrano Ponce e Juan Carlos Soto. Per gli inquirenti americani sono coinvolti nell' "orchestrazione di un complesso sistema per ottenere illegalmente tecnologia militare statunitense e petrolio sanzionato dal Venezuela". Avrebbero contrabbandato milioni di barili di petrolio e riciclato decine di milioni di dollari per conto degli oligarchi russi attraverso una miriade di transazione con società di comodo e criptovaluta. Una vera e propria spy story nell'ambito della quale, per gli investigatori dell'Fbi, avrebbero "minato la sicurezza, la stabilità economica e lo stato di diritto di tutto il mondo".