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Covid, il pediatra: salgono i contagi tra i giovanissimi

Lombardia
©IPA/Fotogramma

"Nel mese di novembre abbiamo avuto quattromila accessi al pronto soccorso, che al Buzzi è esclusivamente pediatrico. Fortunatamente i bambini ricoverati per Covid-19 si contano sulle dita di una mano non da novembre"

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Secondo il report al primo dicembre dell’Istituto superiore di sanità, i contagi da Covid-19 stanno aumentando anche fra i giovanissimi. Nelle ultime due settimane di novembre i casi nella popolazione da 0 a 19 anni sono stati 40.529, con 161 ricoveri in ospedale o in terapia intensiva. Aumenta anche l’incidenza nella fascia tra 6 e 10 anni. Ma c’è molta differenza fra un territorio e l’altro. A Milano, ad esempio, e più in generale in Lombardia - dove i vaccinati dai 12 anni in su sono il 90% - la situazione al momento è sotto controllo. Lo spiega al Corriere della Sera Gian Vincenzo Zuccotti, preside della facoltà di Medicina dell’Università Statale e direttore di Pediatria e Pronto soccorso pediatrico dell’Ospedale Buzzi di Milano. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI)

Le dichiarazioni

"Nel mese di novembre abbiamo avuto quattromila accessi al pronto soccorso, che al Buzzi è esclusivamente pediatrico. Fortunatamente i bambini ricoverati per Covid-19 si contano sulle dita di una mano non da novembre, ma da settembre a oggi. Del resto, l’infezione del Covid in età pediatrica non ha mai messo in difficoltà né le pediatrie né tantomeno le terapie intensive pediatriche fin dal suo inizio. I quattromila accessi si devono ad altre infezioni, come il virus respiratorio sinciziale, responsabile tra l’altro delle bronchioliti, che ci ha riempito i reparti. Se poi i bimbi sono prematuri, cardiopatici o immunodepressi hanno anche infezioni più severe". Sul vaccino ai bambini: "Io penso che sia importante avere a disposizione un vaccino, ma credo che si debba guardare la realtà epidemiologica. I bambini fragili e le loro famiglie devono essere vaccinati, per gli altri credo si possa attendere un poco e nel frattempo  fare le terze dosi e vaccinare tutti gli adulti non ancora protetti: sarebbe un approccio di buon senso". Infine: "I veri danni nei bambini che vediamo al momento sono quelli provocati dalla mancata socializzazione e dal lockdown. Si osserva in tutte le fasce d’età un aumento dei disturbi psichici: anoressia, bulimia, autolesionismo".