Così il consulente della campagna vaccinale della Regione Lombardia: "È dimostrato che il picco di questa ondata sarà verso fine gennaio, per cui vaccinare con la terza dose a febbraio è inutile, bisogna farlo adesso. Il mese decisivo è questo di dicembre che inizia prestissimo"
"Per quel che riguarda la Lombardia alla fine di questa settimana dovremmo riuscire ad arrivare all'obiettivo di 100mila somministrazioni di dosi di vaccino giornaliere". Sono le parole di Guido Bertolaso, consulente della campagna vaccinale della regione Lombardia, ai microfoni di Rtl 102.5. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI IN ITALIA E NEL MONDO - I DATI DEI VACCINI IN ITALIA)
"Situazione migliorata per quanto riguarda le code"
"Ci stiamo organizzando, già adesso la situazione è migliorata molto per ciò che riguarda le code e le possibilità di prenotarsi. Alla fine di questa settimana - ha proseguito - per forza dovremo fare oltre 100mila terze dosi al giorno, altrimenti questa nuova ondata non riusciamo a fermarla. È dimostrato che il picco di questa ondata sarà verso fine gennaio, per cui vaccinare con la terza dose a febbraio è inutile, bisogna farlo adesso. Il mese decisivo è questo di dicembre che inizia prestissimo". Tornare a un numero così alto di vaccinazioni quotidiane, "è stata un'operazione un po' complicata e laboriosa perché sapete bene - ha spiegato Bertolaso - che per due mesi e mezzo siamo andati sulle 20/30mila dosi al giorno di terze dosi perché evidentemente da un lato c'era la quota di chi ne aveva diritto che era molto alta (parliamo dai 60 anni in su) e dall'altra sicuramente non c'era questa grande ansia di andare a fare un'altra vaccinazione. Poi nelle ultime due settimane all'improvviso c'è stato uno tsunami di diverse vicende: da un lato si è abbassata a 40 anni la soglia di età di chi aveva diritto alla terza dose, poi si è detto dai 18 anni in su. In contemporanea si è ridotto il periodo di latenza tra la seconda e la terza dose dai sei ai cinque mesi e questo ha prodotto un ingolfamento che ha mandato un po' in tilt tutto il sistema nazionale".
"Omicron è ulteriore mazzata sul collo"
"L'Omicron purtroppo è un'ulteriore mazzata sul collo di un lavoro impressionante che è stato fatto in questo ultimo anno con le vaccinazioni", ha proseguito Bertolaso. "Non sappiamo ancora molto, non siamo in grado ancora di fare delle previsioni precise su quella che sarà la sua evoluzione, sicuramente purtroppo si comporterà come minimo come la Delta, per cui creerà molti problemi e presto sarà la più importante variante che contaminerà e andrà a infettare mezza Europa". E ancora: "Per fortuna credo che il dato positivo estremamente interessante riguardo questo paziente che è stato isolato a Milano ma che in questo momento credo sia in isolamento a Caserta, è che lui stesso ha ammesso di aver fatto la doppia vaccinazione, di essere in condizioni di salute tutto sommato buone. Di nuovo ha dimostrato che i vaccini sono fondamentali per evitare di finire in ospedale o peggio in rianimazione o terapia intensiva, quindi è dimostrato anche da questo caso nonostante un solo caso non faccia testo. Anche la Omicron di fronte alla doppia vaccinazione non crea quindi quelle conseguenze ben più negative che abbiamo visto nel passato".
"Con Super Green pass da duemila a 10mila prime dosi"
Infine: "Fino a metà novembre facevamo circa duemila prime dosi al giorno, ora ne facciamo oltre diecimila. È un segno estremamente positivo che contribuisce a cercare di creare questa nuova diga contro l'ondata che ci sta arrivando addosso. Sicuramente l'aumento delle prime dosi dipende dal Super Green Pass che è stata un'operazione a mio giudizio giusta adottata dal governo, che ha stretto quelle che erano le procedure precedenti che io non ho mai condiviso: ad esempio il tampone antigenico serve a molto poco. Lo sanno tutti nel campo medico che ha un'efficacia al massimo del 70%, quindi 1 su 3 è un falso o negativo o positivo. Poi anche questo timore che adesso con l'inverno e l'arrivare di tutte le situazioni di peggioramento, può indurre tutti a fare la prima dose che avrebbero dovuto fare qualche mese fa".
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