È quanto ha stabilito il gip Tommaso Perna, accogliendo la richiesta della difesa dopo che nei mesi scorsi istanze analoghe erano state respinte. Genovese verrà trasferito in una clinica per disintossicarsi. Avrà il braccialetto elettronico
Dopo oltre 8 mesi di carcere, Alberto Genovese, l’imprenditore del web nei cui confronti la Procura di Milano ha chiuso di recente le indagini per due presunti casi di violenze sessuali ai danni di due ragazze stordite con mix di droghe, è stato posto, con braccialetto elettronico, agli arresti domiciliari in una clinica per disintossicarsi. È quanto ha stabilito il gip Tommaso Perna, accogliendo la richiesta della difesa. Nei mesi scorsi istanze analoghe erano state respinte. Genovese, in carcere dallo scorso 6 novembre, a breve uscirà da San Vittore.
La vicenda
Genovese è accusato di presunte violenze sessuali ai danni di una 18enne il 10 ottobre scorso a Milano nel suo attico di lusso 'Terrazza sentimento', a due passi dal Duomo, e di una 23enne il 10 luglio 2020 a Ibiza. In entrambi i casi avrebbe reso incoscienti le vittime con mix di cocaina, ketamina e mdma. Per il secondo episodio è indagata anche l'ex fidanzata dell'epoca dell'imprenditore. I reati a lui contestati sono violenza sessuale aggravata, anche di gruppo, lesioni personali e detenzione e cessione di sostanze stupefacenti. Dopo che la Procura nelle prossime settimane avrà chiesto il rinvio a giudizio e si arriverà davanti ad un gup, non è escluso che l'imprenditore scelga il rito abbreviato, in quanto gli consentirebbe uno sconto di un terzo sulla pena e un processo a porte chiuse.
Il Tribunale del Riesame, poi, aveva accolto il ricorso della Procura su un sequestro per reati fiscali, bocciato dal gip, di 4,3 milioni di euro a carico di Genovese, ma ora la decisione spetterà alla Cassazione. Nelle prossime settimane sarà depositata la relazione di un perito, nominato dal gip su istanza della difesa, che sta analizzando gli audio delle telecamere interne di 'Terrazza sentimento', perché la difesa ha chiesto di verificare se in quel 'festino' di ottobre la ragazza possa aver espresso un consenso.