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Caso Eni, appello dell'ufficio gip e Tribunale di Milano: "Non trasferire pm Storari"

Lombardia

L'iniziativa segue la richiesta da parte del pg della Cassazione di trasferimento del pm Storari per incompatibilità ambientale per il caso dei verbali di Amara

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Sono 50 i pm milanesi che hanno finora firmato una lettera a favore del pm Paolo Storari, nei cui confronti il pg della Cassazione ha chiesto il trasferimento per incompatibilità ambientale per il caso dei verbali di Piero Amara. Si tratta di più dei 2/3 dei pubblici ministeri in servizio alla procura di Milano. Hanno sottoscritto l'appello anche gran parte dei magistrati dell'ufficio Gip - in totale 23 - e i giudici del Tribunale di Milano come quelli della sesta sezione penale.

La lettera

Nella lettera si afferma che "esclusa ogni valutazione di merito, la loro serenità non è turbata dalla permanenza del collega" Paolo Storari, "nell'esercizio delle sue funzioni presso la Procura della Repubblica di Milano. Siamo turbati dalla situazione che sta emergendo da notizie incontrollate e fonti aperte e sentiamo solo il bisogno impellente di chiarezza". L'appello è stato promosso da Alberto Nobili, il responsabile dell'antiterrorismo milanese, e da tre aggiunti.

Il testo dell'appello

"Avendo appreso da fonti giornalistiche - questo è il testo integrale - che è stato chiesto al Csm il trasferimento d'urgenza del collega Paolo Storari, anche 'per la serenità di tutti i magistrati del distretto', i sottoscritti magistrati rappresentano che, esclusa ogni valutazione di merito, la loro serenità non è turbata dalla permanenza del collega, nell'esercizio delle sue funzioni, presso la Procura della Repubblica di Milano. Siamo turbati dalla situazione che sta emergendo da notizie incontrollate e fonti aperte e sentiamo solo il bisogno impellente di chiarezza, di decisioni rapide che poggiano sull'accertamento completo dei fatti e prendano posizione netta e celere su ipotetiche responsabilità dei colleghi coinvolti". Infatti il 'pacchetto' delle indagini su Eni, in cui si inserisce il caso Amara e lo scontro tra Storari e il Procuratore Francesco Greco e l'aggiunto Laura Pedio, riguarda anche la gestione di Vincenzo Armanna e le sue dichiarazioni accusatorie nel processo Nigeria (in primo grado gli imputati sono stati tutti assolti) da parte dell'aggiunto Fabio De Pasquale e il pm, ora alla procura europea, Sergio Spadaro. Su queste vicende, sono stati avviate indagini ministeriale e del Csm (domani cominciano le audizioni) e anche la Procura di Brescia ha aperto una inchiesta e ha indagato da un lato Storari e l'ex consigliere del Consiglio Superiore della Magistratura Piercamillo Davigo per rivelazione del segreto di ufficio, mentre dall'altro ha iscritto De Pasquale e Spadaro per rifiuto di atti d'ufficio.