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Rave party a Maleo, proprietario dell’area: "Io all’oscuro di tutto"

Lombardia
©Ansa

Sabato sera, nella cava Geroletta si sono radunate oltre 700 persone senza mascherina e senza distanziamento. Nel comune del Lodigiano l’Ats ha riscontrato casi di variante Delta. "Io ho totalmente subito questa situazione", spiega Renato Occhini

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Sarà sentito domani dai carabinieri Renato Occhini, proprietario della cava Geroletta a Maleo (Lodi), dove tra sabato notte e domenica scorsi si è tenuto un rave party al quale hanno preso parte oltre 700 persone, tutte senza mascherina e senza distanziamento. Nel comune del Lodigiano l'Ats ha certificato la presenza di tre casi di variante Delta. Ai militari il proprietario dell’area ribadirà che lui era all’oscuro di tutto: "Con il mio avvocato sto predisponendo un esposto che racconti esattamente come mi sono trovato persone sulla mia proprietà - ha spiegato all’ANSA - Io ho totalmente subito questa situazione tanto che mi sono trovato il cancello aperto e non ho più trovato né il lucchetto né la catena che tenevano serrata l’area”, ha puntualizzato. "A me - ha ribadito Occhini - preme solo che si capisca bene che io ero all'oscuro di tutto. E lo posso giurare davanti a tutti. Anzi, la domenica io ero preoccupatissimo che succedesse qualcosa. A quel punto la legge dice 'chi è il proprietario?’ Mi hanno consigliato di fare l’esposto".

Il rave

Nella notte tra sabato e domenica, gruppi di persone, provenienti soprattutto dal nord Italia, si sono radunati presso la cava Geroletta. Dopo aver spaccato recinzione e lucchetti, verso mezzanotte hanno dato il via alla festa, portando sul posto un camion con a bordo casse acustiche e materiale per l'illuminazione dell’area, ma anche per la vendita di alcol. Alcuni ragazzi hanno spiegato di essere venuti a conoscenza dai media del focolaio Delta in paese e la notizia, unita all'afa, ha convinto i partecipanti a lasciare la zona prima del previsto. In ogni caso, all’arrivo delle forze dell’ordine, sul posto erano presenti ancora 500 persone. L'area è poi stata abbandonata con molti rifiuti per terra. A seguito dell’accaduto, la Procura di Lodi ha avviato un’inchiesta con l'obiettivo di arrivare all'identificazione dei promotori della festa, alcuni dei quali sono già stati denunciati.

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