Secondo il medico legale, però, le ferite alla testa, che sono state fatali, erano incompatibili con questa versione
Si aggravano le accuse per Gabriel Robert Marincat, in carcere da gennaio per la morte di Sharon, la figlia di 18 mesi della sua ora ex compagna. Inizialmente l'uomo era stato accusato di morte in conseguenza di maltrattamenti in famiglia, ora però, all'esito dell'autopsia, il pm di Como Antonia Pavan gli contesta l'omicidio volontario aggravato dalla violenza sessuale ai danni di una bambina. Lo riportano La Provincia di Como e Il Giorno.
La vicenda
Era l'11 gennaio quando nella casa di Cabiate, nel Comasco, si trovavano in casa solo Gabriel e la piccola. Lui ha raccontato che lei giocando ha tirato il cavo di una stufetta elettrica che si trovava su una scarpiera e se l'è tirata in testa. Ha iniziato a piangere ma poi si è calmata ed addormentata. Solo dopo si era accorto che la bimba stava male e ore dopo, alle 19 circa, aveva chiamato i soccorsi, che l'avevano trasportata in elicottero all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, invano. Secondo il medico legale, però, le ferite alla testa, che sono state fatali, erano incompatibili con questa versione. Per gli inquirenti, la morte è arrivata dopo una giornata di violenze brutali. Da qui il cambio dell'accusa. Ed ora, a quattro mesi dalla morte si potranno svolgere i funerali di Sharon.