Gli alunni delle superiori potranno invece tornare in classe secondo l'organizzazione stabilita nei piani operativi delle Prefetture. In merito alla polemica sull'Rt, il governatore Fontana ribadisce “che i 'dati richiesti' alla Lombardia sono sempre stati forniti con puntualità e secondo i parametri standard”
"Un'ottima notizia”. È questo il primo commento del presidente della Lombardia, Attilio Fontana, al passaggio della regione dalla zona rossa a quella arancione, come disposto dall'ordinanza firmata oggi dal ministro Speranza (COSA SI PUO' FARE). Già da lunedì, dunque, gli alunni delle scuole medie potranno tornare in classe, mentre per quelli delle secondarie di secondo grado “le lezioni in presenza potranno riprendere secondo l'organizzazione stabilita nei piani operativi delle Prefetture”, spiega il governatore. "Regione Lombardia, per quanto di propria competenza - assicura - ha già attivato le procedure affinché il Trasporto pubblico locale attui quanto previsto dalle Prefetture”. Riaprono anche i negozi. (COVID: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEL CONTAGIO - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA)
La polemica sulla zona rossa e l’indice Rt
Per Fontana, il passaggio in zona arancione è la conferma di “quello che da tempo sosteniamo, ovvero che i dati della Lombardia erano tali da collocare la nostra regione in zona arancione. E, in tal senso, la sola presentazione del ricorso al Tar del Lazio contro decisioni inique tutte romane ha contribuito a raggiungere il risultato auspicato”. Il presidente poi si rivolge a quelli che definisce "i professionisti della mistificazione della verità", ripetendo "ancora una volta che i 'dati richiesti' alla Lombardia sono sempre stati forniti con puntualità e secondo i parametri standard. Semmai qualcuno a Roma dovrebbe chiedersi come mai Regione Lombardia abbia dovuto segnalare il 'mal funzionamento' dell'algoritmo che determina l'Rt dell'ISS. Chi, invece, sostiene il contrario - conclude - lo deve dimostrare con atti concreti e non manipolando la realtà a uso propagandistico”.
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Il verbale della riunione del Cts
La Regione Lombardia ha "chiesto di rivalutare la classificazione del rischio relativo al periodo 4-10 ottobre 2021 a seguito di una propria rettifica e successivo invio dei dati riguardanti la 'data inizio sintomi' e lo 'stato clinico', anche retrospettivamente a partire dalla seconda metà del mese di dicembre 2020". È quanto scrive il Comitato tecnico scientifico nel verbale della riunione di ieri sera che ha validato il monitoraggio della cabina di regia con il quale la Lombardia è passata in zona arancione. Dalla rivalutazione, dice ancora il Cts, "non si evince un cambiamento nella classificazione del rischio, che si conferma alto nella regione Lombardia nella settimana di riferimento". Ma la modifica "impatta sul calcolo del valore dell'indice Rt basato sulla data inizio sintomi al giorno 30 dicembre 2020 che, al ricalcolo, risulta pari a 0,88 (0,88-0,92) e che identifica la trasmissibilità come compatibile con uno scenario di tipo 1". Ed è sulla base di queste "nuove evidente", conclude il verbale del Cts, che la Cabina di Regia ha "valutato favorevolmente la possibilità di una riclassificazione" per la Lombardia.
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