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Covid, Lombardia chiede al Governo di tornare in zona arancione: “Rt sbagliato”

Lombardia

I tecnici della Regione dovrebbero trasmettere al ministero della Salute i nuovi dati, ammettendo di aver sbagliato il calcolo dell’Rt nell’ultimo monitoraggio. Il ministro Speranza potrebbe dunque firmare la nuova ordinanza con il cambio di fascia già da domenica

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La Lombardia verso la zona arancione. È quanto riporta il Corriere della Sera, secondo cui i tecnici della Regione dovrebbero trasmettere al ministero della Salute i nuovi dati, ammettendo di aver sbagliato il calcolo dell’Rt nell’ultimo monitoraggio. Il ministro Roberto Speranza, una volta ricevuta la valutazione da parte della “cabina di regia”, potrebbe così firmare l’ordinanza che cambia la fascia, permettendo alla Lombardia di tornare arancione già a partire da domenica. (COVID: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEL CONTAGIO - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA)

L’indice Rt

In settimana, Il governatore Attilio Fontana ha fatto sapere di aver presentato ricorso al Tar contro la zona rossa disposta dall’ultima ordinanza ministeriale. Decisione assunta in quanto l’indice Rt comunicato nell’ultimo monitoraggio era superiore a 1,25, soglia che, in base ai nuovi criteri, fa scattare automaticamente la fascia più restrittiva. La Lombardia, però, ritiene che il dato non sia veritiero per quanto riguarda la situazione attuale, in quanto “in ritardo rispetto al contagio”.

Stando a quanto apprende l’ANSA, con una nota nella giornata di ieri, la Regione ha fatto sapere di aver inviato una serie di "dati aggiuntivi" per "ampliare e rafforzare i dati standard trasmessi nella settimana precedente". In base all'ultimo monitoraggio, la Lombardia ha un Rt medio a 0,82 (0,78-0,87), il terzo più basso d'Italia. La settimana scorsa l'indice era all'1,4, il secondo più alto del Paese.

Fonti Lombardia: “Iss ha sovrastimato Rt”

In serata, fonti qualificate della Regione hanno riferito che a portare la Lombardia in zona rossa è stata una "sovrastima dell'Rt" riferito al 30 dicembre e "calcolato dall'Istituto superiore di Sanità". La sovrastima, spiegano, sarebbe stata dovuta a una valutazione che non avrebbe tenuto conto di una novità introdotta con la circolare del ministero della Salute del 12 ottobre, quella che ha stabilito che un paziente può essere dichiarato guarito con un solo tampone molecolare e non più con due.

Rettificati i dati, Iss rivaluta monitoraggio

Tuttavia, i dati della sorveglianza epidemiologica forniti dalla Regione Lombardia il 20 gennaio 2021 "cambiano il numero di soggetti sintomatici notificati dalla stessa Regione. Pertanto, una rivalutazione del monitoraggio si rende necessaria alla luce della rettifica fornita dalla Regione Lombardia". Lo evidenza una relazione tecnica dell'Istituto superiore di sanità che l’ANSA ha visionato. Il 20 gennaio la Regione ha inviato l'aggiornamento della situazione epidemiologica nel quale era indicata "una rettifica dei dati relativi alla settimana 4-10 gennaio". Una rettifica "del numero dei casi in cui viene riportata una data inizio sintomi e, tra quelli con una data di inizio sintomi, quelli per cui viene data un'indicazione di stato clinico laddove assente”. Cambiamenti che "riducono in modo significativo il numero di casi che hanno i criteri per essere confermati come sintomatici e pertanto inclusi nel calcolo Rt”.

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