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Coronavirus Lombardia, donati a ospedale Bergamo 22,5 milioni da inizio emergenza

Lombardia
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Tra i 46.800 donatori, persone e aziende, personaggi noti come Tomaso Trussardi o Federica Pellegrini e altri meno conosciuti ma non meno generosi. Di queste donazioni, al momento è stata spesa solo una piccola parte

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Dal 9 marzo al 30 aprile all'ospedale Giovanni XXIII di Bergamo, in prima linea nell'affrontare l'epidemia di Coronavirus, sono stati donati circa 22 milioni 500 mila euro da 46.800 fra persone e aziende.

Intanto il Consiglio comunale di Milano ha approvato un ordine del giorno del Partito democratico che chiede al governo di trovare delle alternative all'uso delle scuole come sedi dei seggi elettorali, in particolare in vista delle elezioni amministrative e regionali che si terranno a settembre (CORONAVIRUS: LA DIRETTA).

18:40 - In Lomardia oggi 62 positivi, 790 tra guariti e dimessi e 6 decessi

In Lombardia quest’oggi si registrano 62 positivi, 790 tra guariti e dimessi e 6 decessi. Il totale dei casi sale così a 93.173, con 63.690 guariti e 16.579 vittime. Nessun nuovo ricovero in terapia intensiva, con un totale di 51. Calano invece i pazienti ricoverati in altri reparti (-137), per un ammontare di 910. I tamponi effettuati sono stati 6.986, per la cifra complessiva di 971.721. Questi i dati di Regione Lombardia.

13:58 – Fontana: “Lombardia pronta ad accogliere turisti”

"La Lombardia è pronta ad accogliere i turisti offrendo le bellezze, le specialità gastronomiche e la cordiale ospitalità". Lo scrive su Facebook il governatore lombardo Attilio Fontana. Nel suo post, Fontana riporta una dichiarazione dell'ambasciatore italiano a Londra Raffaele Trombetta che spiega che "rispettiamo tutte le misure di sicurezza, quando invitiamo le persone a visitare l'Italia assicuriamo che potranno godersi tutto quello che hanno sempre apprezzato del nostro Paese. Anche le regioni più colpite dall'emergenza, come la Lombardia, sono adesso assolutamente sicure". "Condivido le parole dell'Ambasciatore a Londra Raffaele Trombetta - commenta Fontana - il Covid non deve interrompere il flusso turistico tra la Lombardia e il Regno Unito".

13:51 – Milano, Sala: “La mia città bene non sta, si deve reinventare”

"La mia città bene non sta, adesso si deve reinventare". Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha parlato dei danni anche economici che il Covid ha lasciato alla città intervenendo alla trasmissione 'Quante Storie' su Rai 3. "Diciamo che ha evitato guai maggiori dal punto di vista sanitario. Sarebbe irrispettoso avendo avuto 2 mila vittime dire che ce la siamo cavata ma un po' è così, poteva essere un dramma e se fosse crollata Milano sarebbe stato un problema enorme per la Lombardia e il Paese - ha aggiunto - Adesso si deve reinventare, non rinnego nulla di quello che è stato, sono fiero genitore della Milano di prima ma oggi va ripensata un po'. Non si può ripartire da lì e dire che dobbiamo tornare più in fretta possibile a quella Milano perché non ha senso".

13:43 -  Sala: “Smart working cosa buona, ma non è normalità”

"Sono assolutamente certo che la maggior parte delle aziende stanno pensando a piani, se lo vogliamo dire in modo gradevole di efficientamento, se lo vogliamo dire in modo meno gradevole di licenziamento". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, tornando a parlare del tema dello smart working nel corso della trasmissione 'Quante Storie' su Rai 3. "Io ho una seria preoccupazione e da qui i miei colloqui con tanti imprenditori, - ha aggiunto - il ragionamento che loro fanno è che se con i tempi che corrono e i fatturati che scenderanno certamente, avrò bisogno di tutti questi spazi e queste persone? A me questa cosa angoscia. Se non torniamo oggi in ufficio, non sappiamo cosa succederà in autunno. Anche a chi è a casa, che non stia tranquillo". Poi Sala ha chiarito che lo smart working, il lavoro da casa, "è una buona cosa e lo abbiamo utilizzato anche in Comune, ma non è la normalità - ha concluso -. Con molta gente a casa le comunità si fermano e non parlo solo di bar e ristoranti infatti domani incontrerò decine di lavoratori del mondo dello spettacolo che sono rimasti senza lavoro. Mettiamo alla fame una quantità di gente incredibile".

13:40 – Avvocati Milano: “Giustizia sia pronta a possibile ricaduta in autunno”

"La giustizia deve essere pronta alla possibile ricaduta di autunno. Il periodo di chiusura ci ha insegnato cosa occorre cambiare". Lo ha affermato il presidente dell'Ordine degli avvocati di Milano Vinicio Nardo nel corso di una conferenza stampa sul tema 'Delegittimata, paralizzata, indifesa, salviamo la giustizia', una delle tante organizzate per oggi in tutta Italia dall'Organismo distrettuale forense. "Nei prossimi quattro mesi dovremo attuare le innovazioni tecnologiche ed i cambiamenti strutturali che servono - ha detto Nardo -. Il ritorno della Fase 1 non ci dovrà trovare impreparati. Sono improponibili oggi i proverbiali tempi biblici ministeriali. Sarebbe davvero inconcepibile ritrovare in autunno una Giustizia che, come nulla fosse successo, ancora impedisca ai cancellieri di accedere da casa alle piattaforme telematiche; preveda solo notifiche ancora fatte a mano; e giudici di pace sempre dimenticati in spazi inadeguati; e processi penali sepolti da carte non digitalizzate stipate dentro cancellerie inaccessibili". Sarebbe, ha chiarito Nardo, "come se la Sanità si presentasse alla prova di novembre di nuovo sprovvista di mascherine, respiratori e finanche protocolli Covid. Essere pronti al peggio significa due cose: imparare a convivere con il contagio, aprendo il più possibile in sicurezza quando la curva scende, per poi dosare la chiusura quando risale; coinvolgere l'avvocatura nella gestione delle diverse fasi del contagio". Gli avvocati "sanno benissimo - ha concluso - come usare la tecnologia. Milano ne è la testimonianza". Il Ministero della Giustizia "deve coinvolgere gli avvocati nell'azione propositiva ed attuativa delle innovazioni".

11:54 - Riapre Conservatorio Cremona, plexiglas tra musicisti 

Sono riprese le lezioni al Conservatorio Claudio Monteverdi di Cremona, che oltre ad essere una delle capitali della musica (ha dato i natali a grandi liutai come Antonio Stradivari e a Giuseppe Guarnieri del Gesù) , e stata una delle 'capitali' del Covid. Hanno fatto il giro del mondo le immagini della violinista Lena Yokoyama che il 16 aprile scorso suonava sul tetto dell'ospedale Maggiore lo scorso 16 aprile. Ma ora la musica è tornata a risuonare anche a scuola, grazie a una serie di accorgimenti come pannelli in plexiglas su ruote da utilizzare per fare da barriera quando i musicisti devono essere a meno di due metri o quando si esibiscono i cantanti a 'protezione' del fiato canoro e lampade Uvc che permettono di sterilizzare tastiera, pianoforte e strumenti usati da più di un musicista. Le lezioni hanno cambiato durata: 40 minuti, il che permette di aerare i locali fra una lezione e l'altra Fare lezioni a distanza, ha spiegato alla Provincia di Cremona la direttrice del Conservatorio Anna Colette Ricciardi, "non è la stessa cosa, soprattutto per il legame fra maestro e allievo". "Se poi tutto andrà come spero - ha aggiunto -, domenica organizzeremo il primo concerto all'interno delle Giornate del FAI. Ci stiamo lavorando”.

11:42 - Ripristinati treni veloci tra la Svizzera e Milano 

Sull'asse ferroviario del Sempione, a partire dal 29 giugno, torneranno a circolare in entrambe le direzioni quattro treni diretti, due da Ginevra a Milano via Losanna e due da Basilea a Milano via Berna. Sulla tratta è previsto un ulteriore aumento dell'offerta il 7 settembre con un collegamento diretto giornaliero dalla Svizzera a Venezia. Lo annunciano le Ferrovie Federali Svizzere che ricordano “che con la riapertura delle frontiere, anche il traffico viaggiatori internazionale tornerà gradualmente all'esercizio normale”.

10:53 - Donati all'ospedale Giovanni XXIII di Bergamo 22,5 milioni

Dal 9 marzo al 30 aprile all'ospedale Giovanni XXIII di Bergamo, in prima linea nell'affrontare l'epidemia di Coronavirus, sono stati donati circa 22 milioni 500 mila euro. Le donazioni - riporta l'Eco di Bergamo - sono state fatte da 46.800 fra persone e aziende, personaggi noti come Tomaso Trussardi o Federica Pellegrini e altre meno conosciute ma non meno generose. Di queste donazioni, al momento è stata spesa solo una piccola parte (un milione per il personale interinale, 1,5 per hardware e software, 600 mila per i servizi dell'ospedale in Fiera, 150 mila per la fornitura d'ossigeno, 230 mila per manutenzione). E dunque ora resta da decidere di cosa fare con gli altri soldi: nuovi reparti, ricerca. "I nostri progetti per ora - spiega il direttore amministrativo Monica Fumagalli - sono l'acquisto di dispositivi medici e di protezione individuale, in modo da avere almeno un mese di scorta: il loro valore è di circa 1, 5 milioni di euro. Nel campo delle attrezzature e delle tecnologie, fra ospedale di Bergamo e Fiera, oltre al rinnovo di alcuni macchinari, acquisteremo anche una risonanza magnetica che consentirà anche di studiare gli strascichi che il Covid lascia in ambito neurologico".

10:44 - A Bergamo mancano medici base, Ats chiede rimandare pensione

A fine mese prossimo a Bergamo - tra le province più colpite dall'epidemia di Coronavirus - mancheranno 66 medici di base, cioè il 10% del totale: il motivo sono la fine di incarichi provvisori, i decessi e il pensionamento. Per questo l'Ats (ex Asl) ha deciso di chiedere a chi sta andando in pensione di rimandare di qualche mese "al fine di continuare ad assicurare un riferimento ai pazienti". Lo riporta l'Eco di Bergamo. Nel frattempo "Ats - assicurano dall'azienda - continua a cercare sostituti in modo intensivo". Per questo l'Azienda ha già postato un annuncio per nove medici provvisori sul sito dell'ordine dei medici di Milano, mentre si valuta l'uso di specializzandi e anche l'appoggio di infermieri di famiglia. "Ats Bergamo - spiega il direttore Massimo Giupponi - sta attivando tutte le leve a sua disposizione per governare nel miglior modo possibile questa situazione. Per farlo è necessaria una forma di raccordo e collaborazione" che coinvolge dai medici alle farmacie, alla rete sociosanitaria, ai Comuni. "Sono sicuro che il lavoro di raccordo e di relazioni che si è sviluppato in Ugoretec (l'unità di governo delle reti territoriali Covid) in questi mesi faciliterà questa azione di raccordo".

10:26 - Direttore Malattie infettive ospedale Sacco Galli: "In molti casi no a tornare al lavoro senza 2 tamponi"

Sulla possibilità che chi è stato contagiato da Sars-Cov-2 possa tornare a lavoro senza la necessità di un secondo tampone negativo, "c'è una Linea del Piave da non superare". Ad intervenire nel dibattito innescato dalle nuove indicazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) è stato oggi Massimo Galli, direttore di Malattie Infettive all'ospedale Sacco di Milano, durante la trasmissione Agorà su Rai 3. La ripresa del lavoro a fronte di un tampone che ha ancora qualche traccia di virus, spiega Galli, può avvenire "se le attività lavorative permettono il giusto distanziamento, ma non in situazioni come il mattatoio tedesco, dove si lavora gomito a gomito. Così come non può essere possibile per gli operatori sanitari, per chi lavora nelle Rsa, per le persone a contatto con il pubblico e per i parenti di persone con fattori di rischio elevati. In quel caso - conclude - deve restare il principio di precauzione". 

7.53 - Fase 3: Consiglio Milano, no ad utilizzo scuole per elezioni

Il Consiglio comunale di Milano ha approvato un ordine del giorno del Partito democratico che chiede al governo di trovare delle alternative all'uso delle scuole come sedi dei seggi elettorali. Questo in particolare in vista delle elezioni amministrative e regionali che si terranno a settembre. Il documento, approvato anche dall'opposizione, è stato presentato dai consiglieri Alessandro Giungi e Marzia Pontone. Visto che "è altamente probabile che la scuola a settembre ricomincerà in presenza e considerato che nel mese di settembre è previsto l'election day per le votazioni regionali, comunali e per il referendum - si legge - questo rischia di determinare un rinvio della riapertura delle scuole o comunque di far saltare altri giorni di insegnamento". Per questo l'aula invita il sindaco e la giunta a chiudere al governo e al parlamento di "elaborare alternative all'uso dei plessi scolastici come sedi di votazione per le elezioni" o comunque "a chiedere che vengano rispettati gli spazi scolastici all'interno dei quali procedere alle operazioni elettorali, considerando anche palestre e aule magne".