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Coronavirus Lombardia, partenze ordinate in stazione a Milano Centrale

Lombardia

Non si registrano code agli ingressi e chi viaggia è sottoposto al controllo della temperatura con termoscanner. Non c'è più l'obbligo di autocertificazione per motivare lo spostamento

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Il nuovo LIVE con tutti gli aggiornamenti di oggi in Lombardia

 

Procedono in modo ordinato, nella stazione di Milano Centrale, le procedure per l'accesso ai treni dei passeggeri alla ripresa dei viaggi interregionali. Non ci sono code agli ingressi. Chi parte, è sottoposto al controllo della temperatura con termoscanner. Non c'è più l'obbligo di autocertificazione per motivare il viaggio, mentre gli altoparlanti continuano a raccomandare il rispetto della distanza e delle altre regole di sicurezza.

Intanto, Alberto Zangrillo ribadisce la convinzione che si stia assistendo ormai a "un'altra malattia" rispetto a quella che ha colpito l'Italia nei mesi scorsi: ma per Massimo Galli il virus è rimasto lo stesso e bisogna stare attenti con questi messaggi a "quello che resta in testa alla gente". Sono rimasti, come era prevedibile, sulle proprie posizioni il direttore della terapia intensiva del San Raffaele di Milano e il primario del reparto malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, messi a confronto ieri sera a Porta a Porta. (DIRETTA)

19:39 - Fase 2: a Milano stop a divieto alcol da asporto

"Stamattina in Prefettura abbiamo visto l'ordinanza che prevede il divieto di asporto di alcolici dalle 19.00 in poi perché la reazione che c'è stata da parte della città alle indicazioni per il distanziamento e per l'uso delle mascherine è stata ottima. Quindi credo che sia in via di pubblicazione la sospensione dell'ordinanza che prevede il divieto dell'asporto di alcolici". Lo ha detto la vicesindaco e assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, Anna Scavuzzo, durante il Consiglio comunale riunito in collegamento video parlando della sospensione dell'ordinanza emessa dall'amministrazione per impedire assembramenti nei luoghi della movida, davanti a bar e locali.

17:52 - Cavalierato, rianimatrice del paziente 1: "Noi tenaci contro Covid"

"Sono felicissima di questo riconoscimento che il Presidente della Repubblica ha voluto riservarci e molto orgogliosa del lavoro fatto da tutti in questo periodo così difficile. Abbiamo visto avanzare ad una velocità incredibile una malattia sconosciuta, a volte aggressiva, che pensavamo tanto lontana ed invece già circolava. Poi è esplosa improvvisamente con una violenza devastante ed ha davvero provato a travolgerci". Così Annalisa Malara, la rianimatrice in servizio all'ospedale di Codogno che assieme alla collega Laura Ricevuti è stata insignita con l'onorificenza di cavaliere al merito della Repubblica da parte del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Alle due dottoresse il Quirinale ha riconosciuto il merito di essere state "le prime ad aver curato" Paziente 1, il primo malato di Coronavirus accertato in Italia. La dottoressa Malara a proposito dell'epidemia che ha martoriato in maniera pesante fin da subito il Lodigiano, ha aggiunto: "ci ha trovati esposti con le nostre fragilità ma forti e tenaci, determinati, se non a sconfiggerla almeno a domarla. Prendendoci cura dei nostri pazienti abbiamo visto cosa può fare il Covid ma nessuno di noi si è mai tirato indietro. Oggi condividere con la dottoressa Ricevuti questa grande gioia mi fa ancora più piacere. Grazie Presidente Mattarella!".

17:40 - Regione, ordinanza per corretto smaltimento dei Dpi

Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha firmato nei giorni scorsi una ordinanza che chiarisce le corrette modalità di smaltimento di mascherine, guanti monouso e altri dispositivi di protezione individuale e fazzoletti di carta utilizzati all'interno da parte delle attività economiche, sanitarie e sociosanitarie. "Abbiamo voluto aggiungere un'indicazione precisa - spiega l'assessore regionale all'Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo - in merito allo smaltimento dei dispositivi di protezione individuale. Abbiamo quindi stabilito, per i datori di lavoro che stanno riavviando le attività, le regole per la raccolta dei Dpi dei propri dipendenti ed esteso tali raccomandazioni anche ai gestori degli esercizi commerciali anche affinché posizionino raccoglitori a servizio degli utenti, sulla base del loro afflusso". L'obiettivo dell'ordinanza, precisa ancora Cattaneo, è di rendere esplicite queste indicazioni "al fine di evitare l'abbandono di guanti e mascherine nelle vie delle nostre città e nell'ambiente". Nello specifico "tali rifiuti possono essere assimilati agli urbani e devono essere conferiti nella frazione di rifiuto urbano indifferenziato (codice EER 200301, ma è comunque possibile attribuire a tali rifiuti anche il codice EER 150203). A prescindere dal codice assegnato, tali rifiuti dovranno essere gestiti nel rispetto delle indicazioni contenute nel rapporto dell'ISS COVID 19 n. 26/2020 anche in merito alle caratteristiche, posizionamento e movimentazione dei contenitori per la raccolta di mascherine e guanti".

17:19 - In Lombardia 237 positivi, calano i ricoveri

Con 11.355 tamponi effettuati, la Lombardia registra 237 nuovi casi di Coronavirus (che in totale sono 89.442). E' di 29 invece il numero dei morti in un giorno, che salgono quindi complessivamente a 16.172. Calano invece ancora i ricoveri: sono 131 in terapia intensiva (-35) e 2.995 negli altri reparti (-26).

16:51 - Dalla Regione altri 6 milioni per bonus su mutui ed e-learning

La Regione Lombardia ha deciso di rifinanziare con altri 6 milioni di euro il bando per la richiesta di contributi, connessi all'emergenza Covid-19, destinati al mutuo della prima casa e all'acquisto di strumenti di e-learning per gli studenti tra i 6 e i 16 anni. La somma, proposta con una delibera dall'assessore alla Famiglia Silvia Piani, si aggiunge ai 16,5 milioni di euro già stanziati a maggio. "La nostra iniziativa ha riscosso un grande successo ed è stato apprezzato da moltissime famiglie lombarde. Con queste ulteriori risorse andremo a coprire l'intero fabbisogno con aiuti immediati. Azioni concrete con cui cerchiamo di essere vicini ai nostri cittadini" sottolineano in una nota l'assessore Piani e il presidente della Regione Fontana. Dall'apertura del bando per ottenere il bonus da 500 euro in Regione sono pervenute circa 46 mila domande e con la cifra iniziale ne erano state finanziate 32 mila. Le risorse aggiuntive, assicura Piani "permetteranno così di finanziare la totalità delle domande presentate, senza lasciare indietro nessuno". 

16:44 - Milano, task force per vagliare progetti summer school

E' online sul sito del Comune di Milano il bando con cui si possono presentare progetti per aderire alla summer school promossa dall'amministrazione per i bambini e ragazzi di età compresa tra i 3 e i 17 anni. Sarà possibile presentare le manifestazioni di interesse a partire dalle 12 di venerdì 5 giugno e fino al 31 luglio. Potranno candidarsi gli enti convenzionati con l'amministrazione, i concessionari di strutture sportive, culturali e sociali di proprietà pubblica, gli oratori e le associazioni, tutte le realtà profit e no profit che dimostreranno di avere un'esperienza pregressa, nell'ultimo biennio, nell'organizzazione di iniziative dedicate a bambini e ragazzi. Per vagliare i progetti che saranno presentati per l'estate dei bambini a Milano il Comune metterà in campo una task force "la verifica potrà quindi essere molto rapida, e organizzeremo, a breve, un momento di confronto per spiegare le modalità di gestione di questi servizi che dovranno conciliare divertimento e sicurezza. Questa nuova fase richiede prudenza e la corresponsabilità di tutti", ha commentato l'assessore a Educazione e Istruzione del Comune, Laura Galimberti. Anche l'Ats sarà coinvolta nell'approvazione dei progetti. I progetti presentati e approvati potranno essere avviati a partire dal 15 giugno e fino alla data di inizio dei calendari scolastici. 

16:36 - Fase 2, i parchi gioco di Pavia chiusi sino al 15 giugno

II parchi gioco di Pavia resteranno chiusi sino al prossimo 15 giugno. Così ha deciso il sindaco Mario Fabrizio Fracassi, con un'ordinanza che ha stabilito il divieto di accesso per altre due settimane alle aree pubbliche per il gioco dei bambini. Una decisione dettata da motivi di prudenza, nell'attuale "Fase 2" dell'emergenza coronavirus. Ma non sono mancate le proteste da parte di alcuni genitori, anche perchè in altre città gli stessi spazi sono già stati riaperti. Il sindaco ha così deciso di rispondere alle polemiche con un intervento oggi pomeriggio sulla sua pagina Facebook. "Cari concittadini - scrive Fracassi - , la mia decisione di tenere chiuse, fino al 15 giugno, le aree gioco per bambini presenti nei parchi pubblici ha generato un po' di discussione, quindi mi sembra giusto spiegare le ragioni di questa scelta. Premetto che comprendo bene il disagio di tanti genitori, essendo padre di un figlio di 9 anni (a cui piacerebbe andare a giocare al parco). Il motivo per cui ho emanato l'ordinanza di proroga è presto detto: per garantire al 100% la sicurezza dei più piccoli, cui deve essere riservata, com'è ovvio, la massima attenzione, bisognerebbe igienizzare ogni singolo gioco a ogni singolo utilizzo, predisponendo un 'pronto intervento' di sanificazione, permanente, in ogni area gioco della città. Cosa, naturalmente, impossibile". "Ecco la ragione! - continua il sindaco - La mia cautela potrà forse sembrare eccessiva, ma sono fermamente convinto che, in una situazione come quella attuale, ancora in evoluzione dal punto di vista epidemiologico, una cautela in più sia preferibile a una cautela in meno. Si tratta di tenere duro per altre due settimane, nell'attesa che l'indice dei contagi cali ulteriormente. Magari sbaglierò, ma preferisco sbagliare difendendo la salute dei pavesi, piuttosto che mettendola a rischio".

16:15 - Milano, screening sui dipendenti del Comune che tornano in ufficio

Il Comune di Milano ha avviato un progressivo piano di screening, con test sierologici e tamponi, tra i suoi dipendenti per permettere il rientro negli ufficio in tutta sicurezza dopo l'emergenza Covid e il periodo di smart working. Il piano inizierà da quei 280 lavoratori costretti al''isolamento domiciliare e poi da tutti coloro che dall'inizio del lockdown ad oggi hanno svolto il proprio lavoro in presenza per assicurare i servizi indifferibili alla città. Il Comune avvierà poi un piano di screening ai dipendenti che non sono in grado di osservare le misure di distanziamento sociale e protezione individuale per la tipologia di lavoro e per il contesto in cui operano, come agenti di Polizia locale e personale socio assistenziale. Inoltre verranno intensificate le misure di protezione e di prevenzione nei confronti di quei dipendenti in situazione di particolare fragilità per età e patologie pregresse che vengono inseriti in situazioni lavorative meno a rischio. La graduale riapertura degli uffici e dei servizi comunali sta avvenendo in questi giorni e anche per garantire il distanziamento sociale e il decongestionamento del trasporto pubblico, il Comune ha previsto flessibilità, con un ampliamento delle fasce di ingresso negli uffici a partire dalle 7:30 in poi e con la possibilità di lavorare anche il sabato per recuperare eventuali ore perse. Continueranno poi le procedure di sanificazione e pulizia di tutti gli ambienti di lavoro, misurazione della temperatura, consulenze al pubblico solo su appuntamento, sviluppo dei servizi on line, oltre alla distribuzione dei dispositivi individuali di protezione per tutti i dipendenti e sanificatori per le mani. 

15:38 - Assunse vedova di un dipendente, stupito del cavalierato

"Sono ancora frastornato per la notizia del riconoscimento del Presidente della Repubblica, abbiamo fatto solo quello che ci sentivamo di fare, Erminio ha lavorato per noi tutta la vita". Sono le parole di Piero Terragni, direttore commerciale della Lei Tsu di Bellusco (Monza), azienda di famiglia nella quale lavorava Erminio Misani, 54 enne meccanico deceduto per Coronavirus, e nominato cavaliere della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella per aver assunto la moglie di Misani. Alla notizia del riconoscimento presidenziale per essersi "distinto nel servizio alla comunità durante l'emergenza del Coronavirus", Terragni ha detto di essersi sentito "ovviamente onorato ma davvero stupito, perché nella nostra azienda di circa 50 dipendenti siamo una famiglia, così è anche nella nostra comunità". L'imprenditore ha raccontato di come Misani "si è ammalato a seguito dei suoi genitori e, purtroppo, qualche giorno dopo è morto, lasciando la moglie e i tre figli soli". Il meccanico "dipendente da oltre 30 anni in azienda, non era l'unico della famiglia a lavorare per noi" e quando sua moglie "ha telefonato per darci la terribile notizia, sapendo che lei era a casa con tre ragazzi da crescere, le abbiamo proposto un impiego". La donna, ha spiegato l'imprenditore "ha richiamato qualche giorno dopo per accettare e lunedì scorso, alla ripresa, è stato il suo primo giorno di lavoro". Infine Terragni ha concluso "abbiamo ricevuto centinaia di email di apprezzamento e affetto, qui in Brianza siamo fatti così, per noi era solo una buona cosa da fare".

14:45 - Torna la Milanesiana, edizione dal vivo e in streaming

L'emergenza Covid non piega La Milanesiana, kermesse che torna anche quest'anno, dal 10 giugno al 6 agosto, con la sua ventunesima edizione e un calendario ricco di appuntamenti che si terranno anche dal vivo, nel rispetto delle norme per contenere il contagio, e non solo in streaming. Il programma 2020 dell'appuntamento culturale ideato e diretto da Elisabetta Sgarbi prevede oltre 40 incontri, 115 ospiti italiani e internazionali, 5 mostre, 12 città, da Milano, alla riviera Romagnola, fino a Napoli, e un tema che è quello scelto da Claudio Magris 'I Colori'. Simbolicamente alcuni appuntamenti lombardi si terranno in provincia di Lodi, la prima in Italia colpita dal Coronavirus, a Casalpusterlengo. "Non volevo arrendermi al fatto che tutto dovesse essere in streaming, l'idea che la cultura non passi per un'emozione fisica non mi convinceva - ha spiegato Elisabetta Sgarbi nella conferenza stampa di presentazione che si è tenuta in streaming sui social -. Doveva esserci anche una Milanesiana fisica. Queste edizione "è un mio omaggio a Milano, città che mi ha dato molto ed è giusto che si rialzi in piedi e riprenda la sua normalità eccezionale", ha aggiunto. 

14:43 - Ricercatrice del Sacco nominata Cavaliere: "Grande sorpresa inaspettata"

Una "grandissima sorpresa", arrivata "inaspettata" in una mattina di esperimenti per studiare possibili farmaci contro il Covid-19. Si sente così Alessia Lai, una delle ricercatrici e ricercatori, con contratto di lavoro precario, del gruppo dell'ospedale Sacco e dell'Università Statale di Milano, nominata Cavaliere oggi dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Lai, 40 anni, insieme a Claudia Balotta, Gianguglielmo Zehender, Arianna Gabrieli, Annalisa Bergna e Maciej Stanislaw Tarkowski, si è distinta per aver isolato, per primi, a fine febbraio, il ceppo italiano del coronavirus sui primi pazienti di Codogno, dopo la scoperta dei primi casi di contagio in Italia. I loro studi hanno portato a identificare i primi 3 genomi completi e a ricostruire i primi mesi di vita dell'epidemia con nuove ipotesi sulla trasmissibilità del virus. "E' una sorpresa incredibile e inattesa, che mi ha molto commossa. Sono soddisfatta perchè è un riconoscimento per il lavoro fatto da me e i miei colleghi, e che dedico alla mia famiglia che mi ha sempre supportato in questo periodo", dichiara Lai all'ANSA. In questi mesi di lavoro febbrile e senza sosta, Lai (che finora ha lavorato all'ospedale Sacco con partita Iva) è riuscita a fare e vincere un concorso come ricercatore alla Statale, anche se a tempo determinato. Altri due suoi colleghi sono con partita Iva, mentre un'altra ricercatrice ha una borsa di studio dell'ospedale. E proprio ai più giovani pensa Gianguglielmo Zehender: "E' stata una sorpresa inaspettata, che ci è arrivata mentre stavamo lavorando. E' una grandissima soddisfazione perché si è lavorato duramente, e che premia non solo noi più vecchi, ma soprattutto i più giovani che hanno lavorato come pazzi, senza chiedere nulla in cambio, facendo un servizio per tutta la comunità". Questi mesi sono stati una "grandissima esperienza - conclude - e speriamo di non dover affrontare mai più una situazione del genere".

13:31 - Fase 2, Fondazione Prada riapre dal 5 giugno

Fondazione Prada annuncia la riapertura della sede di Milano dal 5 giugno. Gli spazi espositivi saranno aperti al pubblico dal venerdì alla domenica, dalle 10 alle 19. Il percorso di visita sarà costituito dalle tre mostre temporanee "K", "The Porcelain Room" e "Storytelling". Negli spazi interni ed esterni della fondazione - spiega una nota - saranno disposte tutte le misure igienico-sanitarie e di sicurezza necessarie per preservare la salute del pubblico e del personale e garantire un'esperienza di visita piacevole e serena. Nel rispetto delle norme in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica, l'ingresso è contingentato e richiede l'acquisto del biglietto online. Non saranno visitabili i progetti permanenti "Atlas", "Haunted House", "Le Studio d'Orphée" e "Processo grottesco".

13:24 - Da oggi 40 frecce e 20 Intercity da Milano

Da oggi, giorno in cui si torna a viaggiare per le regioni, sono attive 40 Frecce da e per Milano, di cui 24 lungo la direttrice Alta velocità Torino-Milano-Roma e Napoli (due da e per Reggio Calabria), dieci lungo la trasversale Torno-Milano Venezia-Trieste, sei per linea adriatica. Attivi anche 20 InterCity, di cui 12 da e per Liguria; sei da e per Torino, Terni, Napoli e 2 da e per linea adriatica. Lo rende noto Trenitalia.

13:12 - Domani riapre pronto soccorso di Codogno

Riapre domani il pronto soccorso dell'ospedale di Codogno, che fu chiuso lo scorso 21 febbraio dopo il ricovero del cosiddetto 'paziente 1', il primo caso di coronavirus in Italia. Domani la riapertura, salvo inconvenienti dell'ultimo minuto. In queste ore si sta completando l'organizzazione della struttura, tenendo conto soprattutto delle misure anti-Covid che dovranno essere applicate come il distanziamento tra i malati.

13:02 - Medico Sacco: “Dedico nomina Cavaliere a precari”

La professoressa Claudia Balotta, che ha coordinato l'equipe dell'ospedale Sacco di Milano sul coronavirus, guidata dal professor Massimo Galli, e per questo insignita del riconoscimento di Cavaliere al merito, dedica la nomina "ai giovani precari che hanno dedicato passione ed entusiasmo alla ricerca". Lo ha detto all'ANSA raccontando che, da quando è in pensione, ha organizzato un gruppo di studio tra 22 centri di ricerca in Italia sul coronavirus. Si chiama 'Scire' dal latino 'sapere' ed è l'acronimo di 'Sars Cov2 initiative research enterprise’.

12:44 - Anche i medici del paziente 1 nominati Cavaliere

"Non me l'aspettavo. Sono molto contenta. È stato un lavoro di squadra e abbiamo portato a casa il risultato". Così Laura Ricevuti, la dottoressa del reparto di Medicina dell'ospedale di Codogno, appena saputo che riceverà il riconoscimento di Cavaliere del lavoro dal presidente della Repubblica, insieme all'anestesista Annalisa Malara. Sono state le prime ad aver curato il cosiddetto 'paziente 1, Mattia, il primo malato di Covid-19 accertato in Italia. Al telefono con l'ANSA, si commuove e torna a quel 20 febbraio: "Sono state ore molto concitate". Dopo che la moglie di Mattia aveva riferito della cena fatta dal marito con amici, tra cui uno rientrato dalla Cina, le dottoresse hanno capito che era necessario il tampone. Poi ricorda: "Mi sono anche ammalata. Sono stata in isolamento nel reparto di malattie infettive a Pavia", e conclude: "Dedico questo riconoscimento ai miei colleghi, con il primario che è andato in pensione, e alla mia famiglia”.

12:25 - Dipendente settore gioco in sciopero fame: “Noi invisibili”

È cominciato questa mattina, davanti alla Regione Lombardia, il primo sciopero della fame per una dipendente del settore del gioco pubblico in Italia. Antonella Di Fiore, lavoratrice 37 enne di una sala bingo di Milano, ha dato inizio alla protesta per sensibilizzare la politica sul trattamento riservato ai lavoratori del gioco legale, che dopo tre mesi di lockdown ancora non possono riprendere la propria attività, nonostante il resto d'Italia sia ripartito. “È un gesto estremo per dare visibilità a noi che siamo lavoratori invisibili - ha raccontato ad Agimeg Antonella, che da 5 anni lavora nella sala bingo Zara del capoluogo lombardo -. Da quando ho perso il lavoro, a causa della chiusura delle sale per l'emergenza coronavirus, invio mail a politici, programmi tv, giornali, ma senza avere risposta, anzi mi sono sentita attaccare il telefono in faccia più volte. Come se questo settore non avesse una dignità, come se non desse lavoro a persone e famiglie in tutta Italia. Ho chiesto aiuto anche ai sindacati, ma mi hanno risposto con un generico 'ce ne occuperemo'. Ma io voglio risposte subito, non posso più aspettare, voglio tornare a lavorare". 

12:05 - Sala: “A Casa Jannacci un morto su 486 ospiti”

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel suo consueto video sui social ha parlato del dormitorio per senzatetto della città che nel 2014 è stato dedicato ad Enzo Jannacci. Durante l'emergenza Covid i 486 ospiti di Casa Jannacci sono stati suddivisi in più strutture per creare spazio, "abbiamo deciso di tenerli lì 24 ore al giorno perché in quel momento era pericoloso che stessero per le strade della nostra città, per loro - ha spiegato il sindaco -. Poi abbiamo portato i sintomatici in appartamenti, in via Carbonia, per curarli e i risultati si sono visti". "Su 486 ospiti c'è stato un morto, si tratta di un filippino che ricordiamo, di nome Pascal che soffriva di gravissime patologie. E' un dolore ma è uno su 486 - ha aggiunto -. Racconto questa storia perché è giusto ringraziare i medici, il personale sanitario degli ospedali, ma ricordiamoci di questo spazio che viene gestito dal Comune di Milano, con il supporto di Ats, Emergency e di altri volontari con cui si è superata una crisi del genere. Un grazie a loro".

11:51 - Milano, tassisti in ginocchio in piazza Duomo

Si sono inginocchiati, come hanno fatto i poliziotti americani in memoria di Floyd George, i tassisti milanesi che, rispettando il distanziamento sociale, hanno improvvisato una sorta di flash mob a qualche metro di distanza dal presidio informativo che stanno tenendo per spiegare le ragioni del loro sciopero. Un loro rappresentante ha spiegato che domani, in videoconferenza, si terrà un tavolo tecnico con il Comune di Milano. I tassisti hanno portato una bara, in cartone e legno, con la scritta Taxi. "Se non ci aiutano siamo morti" chiedono anche di essere ricevuti in Regione e sottolineano come altri Enti regionali abbiano già sostenuto economicamente i tassisti. "Vorremmo una boccata d'ossigeno per arrivare a settembre", hanno detto.
Per testimoniare la "morte" del loro lavoro i tassisti milanesi hanno portato al presidio nel parcheggio di piazza Duomo una rudimentale bara, realizzata con cartone e cassette di legno. Chiedono sostegno economico, in particolare alla Regione Lombardia, in quanto la categoria è "in ginocchio" dopo settimane di diffusione di coronavirus.

10:49 – Fontana: “Attrattività Lombardia deve tornare argomento principale”

Sul turismo "ci sarà sicuramente un impatto, perché tutta la situazione è stata molto difficile da superare. Questo non toglie che l'attrattività della Lombardia deve ritornare come argomento principale". Lo ha detto a Centocittà su Rai Radio 1 il governatore della Lombardia Attilio Fontana. "Dall'altro lato - ha osservato Fontana - nonostante le difficoltà che dovranno affrontare gli operatori, ho notato con piacere come le cancellazioni delle prenotazioni si stiano riducendo. La gente ricomincia ad aver voglia di venire in Lombardia, avere fiducia nella nostra Regione e coscienza nel fatto che qui si può stare più tranquilli e più sereni che in tante altre parti del mondo e anche dell'Italia". Quanto a dove andrà lui, il governatore ha risposto di non aver ancora fatto programmi. "Per ora la mia vita si svolge sull'asse Varese-Milano, sono rigorosamente concentrato qua".
Fontana ha poi dichiarato che Il Presidente della Repubblica "ha avuto sempre attenzione e si è sempre informato personalmente, telefonandomi con una certa costanza. Da lui ho sempre avuto parole di sostegno e appoggio e questo mi ha sempre rinfrancato. Le altre sono polemiche assolutamente strumentali di carattere politico, quindi lasciano il tempo che trovano”.

10:44 – Milano, protesta trasporto non di linea davanti al Pirellone

"Ave Conte, morituri te salutant” è uno dei cartelli che oggi i rappresentanti di Fai trasporto persone hanno portato in piazza Duca d'Aosta a Milano, davanti al Pirellone e in altre 14 città. La manifestazione è stata organizzata per chiedere un incontro alla Regione ma soprattutto a Lombardia e Governo un aiuto al settore del trasporto non di linea. Solo in Lombardia si parla di 450 aziende di autobus e cinquemila noleggi con conducente che sono "state chiuse dalla sera alla mattina e ora sono ferme senza lavoro. Siamo tecnicamente falliti" ha spiegato il fondatore del Fai Francesco Artusi. "Nel decreto Rilancio ci sono 6 miliardi per Alitalia, anche 120 milioni per i monopattini, la regione ha stanziato 1,2 miliardi per il trasporto pubblico locale: vuol dire che le risorse ci sono ma per noi non c'è nemmeno un euro". "La Lombardia - ha aggiunto - ha messo in campo tre miliardi per la ripresa e non si capisce perché noi non dobbiamo farne parte".

10:41 – Fontana: “Numeri realtà sono quelli descritti da Zangrillo”

"I numeri della realtà sono quelli descritti dal professor Zangrillo, sono quelli dei nostri pronto soccorso ormai liberi, della riduzione dei ricoveri sia negli ospedali sia nelle terapie intensive. Ecco mi sembra una situazione in grande miglioramento, che va verso la normalizzazione". Così a 'Centocittà' su Rai Radio 1 il governatore della Lombardia Attilio Fontana ha parlato della situazione del coronavirus in Lombardia. "Io non sono in grado di fare valutazioni di questo genere. Ho riferito la parte in cui faceva riferimento alla situazione nei nostri ospedali e nei pronto soccorso. Le valutazioni scientifiche le lascio agli scienziati", ha poi precisato Fontana, alla domanda se ritiene che il virus clinicamente non esista più, come affermato dal professor Alberto Zangrillo. Sulla riapertura dei confini regionali anche per la Lombardia, il governatore ha ribadito di essere "molto soddisfatto che abbia prevalso il buonsenso".

10:38 - Sciopero tassisti milanesi: "Categoria in ginocchio"

Parlano di "categoria in ginocchio" i tassisti milanesi che oggi ai astengono dal lavoro dalle 8 alle 22 per chiedere un intervento delle istituzioni a fronte del crollo delle corse dovute alla diffusione del coronavirus. "Noi il servizio l'abbiamo sempre assicurato in tutto questo tempo - spiega Adriano Biglio, vicepresidente del Satam -: il problema è che a fine giornata ci ritroviamo in tasca 30 euro. Chiediamo alla Regione, e a tutti quelli che sono preposti un immediato ristoro e, in futuro, politiche fiscali che ci sostengano, altrimenti per noi è la fine". I tassisti terranno per tutta la giornata presidi informativi in Piazza Duomo e alle stazioni Centrale e Cadorna.

10:15 – Milano, metro ok: tornano code in tangenziale

Con l’apertura degli spostamenti fra regioni, a Milano non ci sono stati problemi di affollamento su bus e metro. C’è stata solo qualche chiusura dei tornelli di prima mattina, per far defluire i viaggiatori nelle stazioni della metropolitana di Sesto, Bisceglie e Porta Genova. Sono invece tornate le code per il traffico intenso sulle tangenziali, in particolare sull’allaccio fra autostrada del Sole e la tangenziale ovest, sulla tangenziale ovest e su quella nord.

9:48 – Fontana: “I dati degli ospedali sono i più importanti”

"Rispondo con quello che diceva il professor Zangrillo e cioè che i dati più belli e importanti sono quelli che emergono dagli ospedali, dalla riduzione dei ricoveri negli ospedali, nelle terapie intensive e dal fatto che i nostri pronto soccorso siano tornati liberi o comunque con pochi malati Covid". Così il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha replicato a chi ha criticato il metodo con cui la Lombardia conta il numero dei contagi, come il presidente della Fondazione Gimbe. "Credo anche che certe affermazioni siano state improvvide e che si debba guardare con serenità e attenzione", ha aggiunto Fontana, in collegamento con 'Mattino 5' su Canale 5.

9:47 - Passeggero in treno da Milano per andare "in vacanza a Roma"

"Siamo a Roma per una breve vacanza. Non vedevamo l'ora. Siamo partiti stamattina prestissimo da Milano". A raccontarlo, sorridendo dietro la mascherina, è un ragazzo originario di Verona sceso dal primo treno arrivato stamattina alla stazione Termini da Milano. "Appena è stato possibile abbiamo comprato i biglietti - racconta la mamma - non vediamo l'ora di vedere le bellezze della Città eterna". E c'è chi invece è nella Capitale per andare a trovare una persona cara. "Siamo venute a trovare un amico che è ricoverato in ospedale - raccontano due amiche - stasera ritorneremo a Milano". Il treno, partito da Milano alle 5, è apparso più affollato dei giorni scorsi a un pendolare. "Stamattina c'erano più persone della scorsa settimana - racconta - ma comunque non era pieno".

9:35 – Fontana: “Giusto portare ancora la mascherina all'aperto”

"Io credo che sia giusto portarla ancora, finché non avremo la certezza che il virus sia sconfitto". Lo ha detto il presidente della Regione Attilio Fontana, a 'Mattino Cinque' su Canale 5, sulla necessità di indossare la mascherina anche all'aperto. Alla domanda se lui sia più prudente del governatore veneto Luca Zaia, che invece ha deciso di far cadere l'obbligo, Fontana ha risposto: "Io sono più prudente perché ho parlato con tanti medici e scienziati: dicono che la mascherina è il principale mezzo attraverso cui si limita il contagio e tenuto conto che non è così drammaticamente fastidiosa e ci consente una vita normale, credo che sia giusto portarla ancora, finché non avremo la certezza che il virus sia sconfitto". E ha concluso: "Credo che siano comportamenti, stili di vita che forse andranno tenuti anche nel momento in cui ci si avvicinerà al contagio zero. Finché non ci sarà la possibilità di avere un vaccino che ci garantisca dal ripresentarsi del virus, credo che qualche attenzione si debba tenere".

8:57 - Partenze ordinate nella stazione di Milano Centrale 

Procedono in modo ordinato, nella Stazione Centrale di Milano, le procedure per l'accesso ai treni dei passeggeri alla ripresa dei viaggi interregionali. Non ci sono code agli ingressi. Chi parte, è sottoposto al controllo della temperatura con termoscanner. "Torno a casa dopo tre mesi. Non vedevo l'ora", racconta una ragazza in attesa del treno per Reggio Calabria delle 9.10. Le procedure sono più snelle anche perché non c'è più l'obbligo di autocertificazione per motivare il viaggio, mentre gli altoparlanti continuano a raccomandare il rispetto della distanza e delle altre regole di sicurezza.

7:11 - Zangrillo: “Malattia assolutamente differente”

Alberto Zangrillo ribadisce la convinzione che si stia assistendo ormai a "un'altra malattia" rispetto a quella che ha colpito l'Italia nei mesi scorsi: ma per Massimo Galli il virus è rimasto lo stesso e bisogna stare attenti con questi messaggi a "quello che resta in testa alla gente". Sono rimasti, come era prevedibile, sulle proprie posizioni il direttore della terapia intensiva del San Raffaele di Milano e il primario del reparto malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, messi a confronto ieri sera a Porta a Porta. Zangrillo ha spiegato la propria affermazione dicendo che "dall'osservazione clinica abbiamo visto una flessione progressiva" fino a "non vedere più un paziente in terapia intensiva" dalla fine di aprile. Ma per Galli questa osservazione nasce dal fatto che in terapia intensiva "arrivano solo i malati più gravi" che sono effettivamente diminuiti per l'efficacia delle misure di distanziamento sociale e perché le persone anziane, quelle a maggior rischio di conseguenze pesanti, hanno adottato comportamenti prudenti. Ma "solo il 10 per cento delle persone che hanno contratto il virus sono costrette ad andare in ospedale con una polmonite" e tutte le altre, che si curano a casa, "hanno lo stesso virus" e allo stato dei fatti i risultati delle ricerche "non ci dicono che il virus sia cambiato in maniera significativa". "Non ho mai detto che il virus sia cambiato" ha replicato Zangrillo, ma "posso assicurare che stiamo assistendo ad una malattia assolutamente differente", ed è possibile che "le evidenze cliniche parallelamente alle evidenze scientifiche ci permetteranno di mettere, temporaneamente, la parola fine". "Possiamo essere d'accordo che quello che stiamo vedendo e diverso da quello che vedevamo un mese fa", la controreplica di Galli, ma questo è una "logica conseguenza del fine della prima ondata dell'epidemia".