Milano, spruzzò deodorante ai colleghi stranieri: condannato per molestie razziali
LombardiaL’uomo dovrà risarcire i dipendenti a cui era diretto il suo gesto una cifra di circa 8mila euro. Condannata anche la società per non aver impedito che si creasse un "clima umiliante e offensivo". L’episodio era stato ripreso e pubblicato sui social
Il giudice del Tribunale del lavoro di Milano ha condannato il pizzaiolo che, lo scorso gennaio, in un locale all'interno della Stazione Centrale del capoluogo lombardo, spruzzò il deodorante verso i colleghi di colore, apostrofandoli con frasi razziste. L’uomo dovrà ora versare una cifra intorno agli 8mila euro ai lavoratori vittime del gesto, che venne pubblicato sui social network. Il suo comportamento è stato qualificato dal magistrato, Sara Manuela Moglia, come "molestie razziali".
Condannata anche la società
A versare la cifra non sarà solo il dipendente, ma anche la società per la quale lavorava, condannata dal giudice in quanto ha di fatto consentito che si creasse un "clima umiliante e offensivo", oltre a "un ambiente lavorativo non inclusivo e di non accoglienza". Il Tribunale ha anche imposto alla pizzeria di organizzare un corso di formazione al rispetto delle persone. La società in giudizio aveva sostenuto che il pizzaiolo era il solo responsabile del gesto da cui aveva preso le distanze.
L’ordinanza
"Non vi è dubbio che fra gli obblighi vi è anche quello - è scritto nell'ordinanza del giudice Moglia - di assicurare ai propri dipendenti un ambiente lavorativo nel quale la persona non sia vittima di soprusi, trattamenti degradanti, umilianti e discriminatori". Per il giudice, inoltre, "il diritto fa obbligo al datore di lavoro di assicurare ai lavoratori il diritto all'integrità fisica e la personalità morale".
"Nelle immagini - scrive ancora il magistrato descrivendo il video - si vede il sig... che, con in mano un deodorante, chiama al suo cospetto, uno per volta, tre dipendenti, ordina loro si alzare la maglietta e di alzare le braccia, spruzza sotto le ascelle e sul corpo il prodotto e poi se ne va".